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Livorno È periodo di saldi anche in via Grande. Lo raccontano cartellini e cartelloni attaccati tra una vetrina e l’altra: chi fa sconti del 50 per cento, chi è già arrivato al 70. Ma a tenere banco in questi giorni è altro: è il dibattito che si riacceso intorno al futuro dei portici ora che il cantiere per il restauro della principale via del centro è pronto a partire.

È vero, quale fosse il progetto vincitore del concorso di progettazione indetto dal Comune era noto da tempo. Ma è ora che si iniziano a vedere i primi prototipi della nuova pavimentazione, che prenderà il posto della vecchia palladiana. E anche tra i commercianti storici c’è chi storce il naso.

Andrea Banchieri è da sempre il titolare dell’omonima gioielleria che si affaccia su via Grande: il padre la aprì quasi settant’anni fa, nel 1958. Oggi oltre alla gioielleria gestisce tre Pam local, in piazza Grande, in Corso Amedeo e in Borgo Cappuccini. Non ci gira tanto intorno: «Per me quelle mattonelle non sono un prodotto piacevole, sono uno stacco violento rispetto agli attuali portici, l’estetica nell’insieme non mi piace, tra colori e materiali». «Qualche anno fa – apre una parentesi – quando mi interfacciai con il Comune per l’associazione via Grande, di fronte all’ipotesi di fare una nuova pavimentazione uniforme, ci fu risposto che una delle prerogative della strada, cui anche la Soprintendenza teneva molto, era la discontinuità, ma forse ci fu data un’informazione sbagliata allora».

Il commerciante, che è un associato di Confcommercio, aggiunge però anche che «comunque il tempo della progettualità è finito e ora siamo alla realizzazione», «il progetto potrà anche non piacermi, ma è quello che ha vinto il concorso e il tempo per esprimersi c’era stato». Quindi è guardando avanti che fa una proposta-raccomandazione: «Il problema dell’ambiguità di gestione tra i privati (proprietari dei portici, ndr) e il pubblico (che ha il diritto di passaggio, ndr) rimarrà sempre. Servirebbe quindi un accordo vero sulle manutenzioni tra i condomini e il Comune. Faccio un esempio concreto: davanti alla Pam abbiamo un rattoppo di cemento, non so neanche chi e quando lo ha fatto. Ma se in via Grande si vanno a investire milioni, è bene pensare a come si gestiranno queste manutenzioni in futuro. Questa è la strada di tutti i livornesi, non solo di noi che ci lavoriamo, e dovrebbe essere anche il biglietto da visita per chi viene da fuori».

Attenzione: per ora i commercianti non sembrano aver ricevuto comunicazioni in merito alla partenza dei lavori nei diversi tratti. «La raccomandazione che facciamo in molti – conclude – è di rispettare il nostro lavoro. Il commercio è il baluardo della vivibilità, già dispiace vedere che è in difficoltà e che pochi imprenditori ci scommettono».

Sulla gestione dei lavori mette l’accento anche Maristella Calgaro, che non è solo la presidente di Confesercenti, ma è anche di casa nell’area di via Grande, visto che il suo negozio di calzature si affaccia su via del Giglio dal 1980. Lei non punta il dito contro il progetto, dice semmai che la riqualificazione è attesa da un tempo infinito e che ora c’è da correre.

«Il progetto vincitore del concorso – premette – era stato già presentato al Cisternino, erano intervenuti professionisti, architetti, anche cittadini, e allora non ci fu tutto questo vespaio di critiche. Io oggi, come commerciante, posso dire che è molto importante fare presto e bene. Penso ai tempi di consegna dei lavori, ai tempi di esecuzione. L’area è degradata, lo diciamo da anni, tutta Livorno si aspetta la riqualificazione di via Grande, che è la via più importante della città. Finalmente si fa, il punto è che si faccia presto». Ok, ma il progetto le piace? «Nel merito – risponde così – chi meglio dei professionisti, come ingegneri o architetti, può giudicare? Ci sarà sempre qualcuno a cui non piace, anche io magari avrei scelto qualcosa di più simile all’esistente, ma se devono passare ancora anni per riqualificare via Grande non ci sto. Ripeto, ora è importante fare presto e bene». E in questo senso torna a fare appello perché «il cantiere non sia aperto tutto insieme, ma si proceda a tappe, per non mettere in difficoltà i negozi». Un percorso, quello per tappe, che per la verità è già stato previsto dalle ditte incaricate, che procederanno per micro-cantieri da un lato e dall’altro.

«Ci si perde a discutere del celeste e del rosa», dice qualche metro più avanti Andrea Niccolai, il volto livornese della Benetton, che quest’anno festeggia trent’anni di aperture in città: «Io avrei scelto colori più neutri, il bianco e il nero. E in generale avrei fatto un lavoro meno drastico, più di recupero e meno di trasformazione, partendo subito con lampade nuove tutte uguali (perché qui il problema dell’illuminazione è grosso, noi da tempo ci pensiamo da soli) e con una bella pulita alle colonne e una sistemazione della pavimentazione». «Il punto però – commenta – è un altro: era da mo che dovevano essere partiti i lavori in via Grande, quest’anno verranno 381 navi da crociera, noi lavoriamo soprattutto con i turisti, siamo già a gennaio e se a maggio o giugno avremo davanti un cantiere che ci blocca, sarà un bel problema». Insomma, «si è perso un altro anno per decidere e ci preoccupa che si parta ora, in vista della bella stagione». l

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QOSHE - Livorno, la nuova via Grande divide i commercianti: «Bisogna fare presto» - Juna Goti
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Livorno, la nuova via Grande divide i commercianti: «Bisogna fare presto»

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15.01.2024

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Livorno È periodo di saldi anche in via Grande. Lo raccontano cartellini e cartelloni attaccati tra una vetrina e l’altra: chi fa sconti del 50 per cento, chi è già arrivato al 70. Ma a tenere banco in questi giorni è altro: è il dibattito che si riacceso intorno al futuro dei portici ora che il cantiere per il restauro della principale via del centro è pronto a partire.

È vero, quale fosse il progetto vincitore del concorso di progettazione indetto dal Comune era noto da tempo. Ma è ora che si iniziano a vedere i primi prototipi della nuova pavimentazione, che prenderà il posto della vecchia palladiana. E anche tra i commercianti storici c’è chi storce il naso.

Andrea Banchieri è da sempre il titolare dell’omonima gioielleria che si affaccia su via Grande: il padre la aprì quasi settant’anni fa, nel 1958. Oggi oltre alla gioielleria gestisce tre Pam local, in piazza Grande, in Corso Amedeo e in Borgo Cappuccini. Non ci gira tanto intorno: «Per me quelle mattonelle non sono un prodotto piacevole, sono uno stacco violento rispetto agli attuali portici, l’estetica nell’insieme non mi piace, tra colori e materiali». «Qualche anno fa – apre una parentesi – quando mi interfacciai con il Comune per l’associazione via Grande, di fronte all’ipotesi di fare una nuova pavimentazione uniforme, ci fu risposto........

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