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LAMPORECCHIO. È tra le prime trenta aziende per fatturato in provincia di Pistoia (46 milioni di euro). Conta oltre 140 dipendenti che presto, in virtù dell’espansione nel nuovo capannone da settemila metri quadrati e posizionato esattamente davanti a quello già esistente, diventeranno qualche decina in più.

La Sel di Lamporecchio produce quadri elettrici di media tensione e apparecchiature che vanno a ruba praticamente in tutti i continenti. «Ormai non c’è paese del mondo dove direttamente o indirettamente non abbiamo portato i nostri prodotti», dice Alessio Leporatti, che assieme al fratello Alberto, al babbo Alessandro e allo zio Leonardo – questi ultimi due soci e fondatori dell’azienda nel 1988 dopo l’esperienza nella realtà creata negli anni Sessanta da Giorgio, il loro padre – porta avanti una società che gode di grande credibilità nei mercati internazionali, riuscendo a competere con multinazionali dalla struttura molto più capillare.

«Il fatto di essere una realtà familiare è un plus che ci viene riconosciuto – racconta Alessio Leporatti –. Sulle fondamenta di quanto fatto da mio padre e mio zio, oggi ci ritroviamo con trenta canali di export e tra i primi produttori di quadri elettrici e apparecchiature in Italia».

E aggiunge: » Siamo rimasti tra le pochissime realtà nazionali che investono su quella definita in inglese core tecnology, ovvero il cuore del prodotto, gli organi interni che non andiamo a comprare fuori ma facciamo interamente noi».
Da Lamporecchio alla Cop28

D’altronde non è per caso che si viene invitati alla 28esima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si è svolta a Dubai negli Emirati Arabi uniti lo scorso dicembre. «Un nostro importante cliente della penisola araba ci ha invitati a firmare un protocollo d’intesa per la produzione e la sperimentazione di quadri elettrici green, cioè privi di gas serra – spiega uno dei due “figli d’arte” dell’azienda –. In linea con la volontà di sganciarsi da petrolio e combustibili fossili di questi grandi gruppi arabi che investono nell’energia, anche se la tradizione di questi prodotti puliti è ancora europea. Ci siamo seduti ad un tavolo assieme a multinazionali molto note del settore, nessuna di loro italiana, e poi c’eravamo noi di Lamporecchio. Significa che la nostra ricerca e sviluppo in questi anni ha fatto grandi progressi. Per noi è un riconoscimento globale di una bontà tecnologica ormai di riferimento, oltre che una soddisfazione professionale immensa e una sfida molto ben accolta: serve che l’Europa e l’Italia riprendano in mano la tecnologia, inclusa quella green, per non diventare succubi di altre economie».
Il settore delle rinnovabili
Diversi tra gli impianti solari più grandi del mondo, per citarne uno il Noor (precedentemente noto come Sweihan) introdotto nel 2019 sempre negli Emirati Arabi ad Abu Dhabi con una capacità di 1, 17 gigaWatt, sono equipaggiati con prodotti Sel.
«Sono ormai diversi anni che siamo sul mercato delle rinnovabili, ad oggi siamo tra i fornitori più riconosciuti – prosegue Leporatti –. Di recente sta prendendo piede lo stoccaggio dell’energia tramite batterie molto grandi e in Italia negli ultimi tre anni è stato fatto l’investimento più grande su scala mondiale (1, 6 gw di potenza installata) di battery energy storage system, lo ha fatto Enel Green Power. Noi ci vantiamo di essere stati il fornitore principale per i quadri elettrici di media tensione. Queste batterie vanno a migliorare il servizio in rete, si tratta di un progetto di riferimento a livello globale».
Green, ma non solo

Oltre all’attività nel settore delle rinnovabili, Sel fa anche molto altro. Serve o ha servito metropolitane, il complesso commerciale e residenziale City Life di Milano, ha fornito i quadri per lo stadio dove si è giocato il mondiale per club 2023 in Arabia Saudita, per il centro commerciale di Arese, gli impianti di risalita in Valle d’Aosta e all’Abetone e anche per il tunnel autostradale della variante di valico (Santa Lucia) tra Firenze e Bologna che è attualmente la galleria a tre corsie più grande d’Europa. Ultimamente le antenne dei lamporecchiani si sono drizzate sui sistemi di acquisizione d’informazioni sullo stato d’esercizio del singolo impianto e della rete, un trend sempre più importante a livello di controllo da remoto, automazione e prodotti smart, su cui l’azienda conta di crescere la propria attenzione per dotarsi delle risorse necessarie.

Espansione e posti di lavoro
E adesso l’ampliamento del polo produttivo nel cuore del Montalbano, in via Amendola a Lamporecchio. «Il capannone è già su e speriamo nel 2024 di entrarci – spiega Alessio Leporatti -. Lì le linee produttive saranno allargate e razionalizzate. Lo scopo di quest’operazione è dare ancor più forza alla ricerca e sviluppo per progetti già in essere e nuovi, in modo da produrre meglio e in modo più veloce. Avremo spazi e risorse per mettere ancor più sotto controllo alcune lavorazioni chiave che ad ora non possiamo ospitare. Per questo serviranno nuovi posti di lavoro sia per operai, per tecnici ed ingegneri, infatti siamo come sempre in cerca di profili adeguati». «Ciò che spinge a fare impresa – chiosa – è la soddisfazione di creare qualcosa che porti benefit e ricchezza anche al territorio, sostenendo in varie forme la comunità in cui siamo inseriti». Per chi volesse candidarsi l’indirizzo a cui riferisi è info@sel-electric.com

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QOSHE - Lamporecchio, Sel assume operai e ingegneri: ecco come candidarsi - Lorenzo Carducci
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Lamporecchio, Sel assume operai e ingegneri: ecco come candidarsi

10 30
04.02.2024

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LAMPORECCHIO. È tra le prime trenta aziende per fatturato in provincia di Pistoia (46 milioni di euro). Conta oltre 140 dipendenti che presto, in virtù dell’espansione nel nuovo capannone da settemila metri quadrati e posizionato esattamente davanti a quello già esistente, diventeranno qualche decina in più.

La Sel di Lamporecchio produce quadri elettrici di media tensione e apparecchiature che vanno a ruba praticamente in tutti i continenti. «Ormai non c’è paese del mondo dove direttamente o indirettamente non abbiamo portato i nostri prodotti», dice Alessio Leporatti, che assieme al fratello Alberto, al babbo Alessandro e allo zio Leonardo – questi ultimi due soci e fondatori dell’azienda nel 1988 dopo l’esperienza nella realtà creata negli anni Sessanta da Giorgio, il loro padre – porta avanti una società che gode di grande credibilità nei mercati internazionali, riuscendo a competere con multinazionali dalla struttura molto più capillare.

«Il fatto di essere una realtà familiare è un plus che ci viene riconosciuto – racconta Alessio Leporatti –. Sulle fondamenta di quanto fatto da mio padre e mio zio, oggi ci ritroviamo con trenta canali di export e tra i primi produttori di quadri elettrici e apparecchiature in Italia».

E aggiunge: » Siamo rimasti tra le pochissime realtà nazionali che........

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