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cronaca

Livorno «Questo è uno dei tanti libri fotografici che ho fatto. Il dodicesimo per l’esattezza. Attraverso la maggior parte dei miei libri ho raccontato e racconto Livorno: la riscoperta dei luoghi, dei monumenti, delle piazze, delle fortezze e della vita che la percorre. Le donne, gli uomini, i ragazzi e i vecchi che animano questa città caratterizzata da un’autenticità e da una genuinità tra le più sorprendenti». Ad essere entusiasta del suo ultimo, nuovo libro -“Livorno. Attraverso le vie d’acqua”- è Luigi Angelica, fotografo livornese che da oltre 50 anni mette la nostra città al centro del suo obiettivo fotografico.

Domani presenterà il suo volume a Villa Henderson, alle 16,30.

Angelica, cosa racconta questo nuovo volume?

«Questo nuovo volume racconta il giro dei canali livornesi, di quelli che noi conosciamo come “fossi”. Una riscoperta della Livorno medicea attraverso fotografie piene di passione, in una rappresentazione personale e colma di piccole storie».

Perché i protagonisti del volume sono proprio i nostri canali?

«Proprio perché caratterizzano la nostra città. Avere dei canali come si hanno a Livorno è raro nelle altre città, soprattutto averli nel centro storico. Nel libro celebro anche la vita dei livornesi».

In che modo?

«Raccontando diverse scene di vita quotidiana. I canali hanno una vita a sé, all’aria aperta. Caratteristiche per esempio sono le cantine che si aprono nel periodo estivo con le cene fuori. Le foto del nuovo volume quindi ritraggono anche le gare remiere, i giri turistici in battello e i fossi che diventano per i livornesi centro di vita e di festa. La forza di questo progetto sta proprio qui: non solo foto di monumenti, ma anche immagini di vita quotidiana. Sono andato a fondo e racconto con il mio modo di sentire la vita che si svolge lungo il percorso dei canali».

I livornesi conoscono la propria città?

«A Livorno si dà tutto per scontato. In uno dei testi scritti che ci sono nel libro il giornalista Mauro Zucchelli dice noi livornesi siamo un po’ “bada lì”, un po’ superficiali. È vero: i livornesi Livorno la conoscono e non la conoscono».

Come hai visto cambiare la città nel tempo?

«Da quando faccio fotografia –dagli anni Settanta- non vedo la città cambiata in modo rivoluzionario. Il centro storico è rimasto quasi il solito. Diverso il discorso per la periferia invece: la città oggi abbonda di supermercati, cosa che era impensabile fino a qualche anno fa».

C’è qualcosa che vorresti fosse migliorato a Livorno?

«La città non si può stravolgere, ma ci vorrebbe, specialmente nel quartiere Venezia, che è il cuore della città, un input più turistico».

Livorno quindi ha la potenzialità di diventare una meta turistica? «Il turismo livornese deve decollare, ma l’amministrazione si sta impegnando parecchio a riguardo. La città le potenzialità le ha: le fortezze, il bellissimo lungomare, le rocce di Calafuria. Sa che vengono a fotografare Calafuria dalla parte opposta d’Italia?. Mi è capitato di trovare dei fotografi amatori sulle rocce di Calafuria a fotografare questo meraviglioso paesaggio. Venivano dall’Adriatico. Spero ci sia una svolta anche attraverso questo volume che pubblicizza una delle caratteristiche della città labronica. Un’apertura c’è stata».

Da parte di chi?

«Questo volume è stato prodotto con anche il contributo del Comune di Livorno da parte dell’assessorato al turismo e della Regione Toscana, dell’Autorità Portuale, della Società Asa, e questo non può che essere uno spiraglio per contribuire allo sviluppo del turismo in città con progetti di questo genere. Mi piacerebbe vedere il volume nel nostro ufficio turistico, come succede nelle altre città. Non tanto per venderlo, anche solo per sfogliarlo e per farsi un’idea di Livorno, per incuriosire turisti e cittadini». l

QOSHE - «La mia Livorno medicea e genuina». Luigi Angelica, racconto fatto di clic - Luca Balestri
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«La mia Livorno medicea e genuina». Luigi Angelica, racconto fatto di clic

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18.11.2023

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Livorno «Questo è uno dei tanti libri fotografici che ho fatto. Il dodicesimo per l’esattezza. Attraverso la maggior parte dei miei libri ho raccontato e racconto Livorno: la riscoperta dei luoghi, dei monumenti, delle piazze, delle fortezze e della vita che la percorre. Le donne, gli uomini, i ragazzi e i vecchi che animano questa città caratterizzata da un’autenticità e da una genuinità tra le più sorprendenti». Ad essere entusiasta del suo ultimo, nuovo libro -“Livorno. Attraverso le vie d’acqua”- è Luigi Angelica, fotografo livornese che da oltre 50 anni mette la nostra città al centro del suo obiettivo fotografico.

Domani presenterà il suo volume a Villa Henderson, alle 16,30.

Angelica, cosa racconta questo nuovo volume?

«Questo nuovo volume racconta il giro dei canali livornesi, di quelli che noi conosciamo come “fossi”. Una riscoperta della Livorno medicea attraverso fotografie piene di passione, in una........

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