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Livorno «Mi piacerebbe incontrare la Berté, anche solo in videochiamata. Anche se dal vivo sarebbe meglio. La abbraccerei, ed essendo noi due persone autentiche le parole da dirci verrebbero da sé». È entusiasta Antonio Morozzi, l’artista che Loredana Berté ha pubblicamente ringraziato sul suo profilo Facebook. I ringraziamenti sono arrivati dopo che la cantante ha visto due saracinesche con su ritratte lei e la sorella Mia Martini, in Borgo Cappuccini 139/141.

Che effetto le ha fatto finire sul profilo Facebook di Berté?

«Sono rimasto quasi incredulo. Una grande soddisfazione, son contento che a lei abbia fatto piacere».

Perché proprio le due sorelle?

«Il percorso che sto portando avanti in Borgo Cappuccini, riguarda anche le donne, che oggi purtroppo sono ancora sotto rappresentate. E visto che Borgo è un quartiere popolare mi piaceva mettere persone che vivono la vita e che se la sentono tatuata sulla pelle».

Come Loredana Berté?

«L’ho vista sconvolta quando morì la sorella. Ho deciso di ritrarla perché ha continuato a godersi la vita con grinta».

Quanto tempo ci è voluto a fare i due ritratti?

«Sono stato abbastanza veloce, due giorni per la Berté e due giorni per Mia Martini. Per la Berté mi sono ispirato alla copertina di un suo Lp, ma l’ho girata, rivolta verso la sorella. In passato ho fatto anche musica, e una cantante come Mia Martini la trovo straordinaria. Certe sue canzoni ti aprono il cuore».

Le donne sono ancora sotto rappresentate anche nell’arte?

«Purtroppo sì. E in questi giorni non si può non parlare della violenza di genere. Un anno fa ho dedicato una saracinesca a Mahsa Amini, la ragazza uccisa in Iran perché non voleva indossare l’hijab. La mia idea è quella di fare un percorso ad immagini che influenzi chi passa davanti ai ritratti. E le donne che ho ritratto sono tante. C’è Mina per esempio. E andando da corso Mazzini verso Borgo si vedono Samantha Cristoforetti, Raffaella Carrà, Brigitte Bardot, Amy Winehouse, Grazie Deledda, Audrey Hepburn, tra le altre».

In qualche modo con le il quartiere è cambiato.

«Alcuni abitanti mi hanno detto che sono una benedizione per il quartiere. È dal 2018 che porto avanti questo progetto di riqualificazione di Borgo. Ho iniziato quando ho saputo che sarebbe stata riqualificata la zona di Porta a Mare».

Quante saracinesche ha dipinto?

«In 5 anni ne ho disegnate 130, abbellendo le saracinesche corrugate. La cosa più bella del mio lavoro è chiacchierare con le persone, vivere il quartiere, mettere insieme storie diverse. Il mio lavoro è rivolto alle persone semplici. Questa bella cosa la faccio per loro, investendo i soldi di altri lavori».

Borgo Cappuccini diventerà il centro della street art livornese.

«Questa è la speranza, ci stiamo provando. È un progetto che deve essere fatto coinvolgendo gli abitanti. I personaggi di alcune saracinesche infatti mi sono stati chiesti proprio dagli abitanti».l

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QOSHE - A Livorno saracinesche dipinte con Berté, Martini e il progetto di street art dedicato alle donne. L' autore: «Dopo il grazie della cantante, ora la vorrei incontrare» - Luca Balestri
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A Livorno saracinesche dipinte con Berté, Martini e il progetto di street art dedicato alle donne. L' autore: «Dopo il grazie della cantante, ora la vorrei incontrare»

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22.11.2023

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Livorno «Mi piacerebbe incontrare la Berté, anche solo in videochiamata. Anche se dal vivo sarebbe meglio. La abbraccerei, ed essendo noi due persone autentiche le parole da dirci verrebbero da sé». È entusiasta Antonio Morozzi, l’artista che Loredana Berté ha pubblicamente ringraziato sul suo profilo Facebook. I ringraziamenti sono arrivati dopo che la cantante ha visto due saracinesche con su ritratte lei e la sorella Mia Martini, in Borgo Cappuccini 139/141.

Che effetto le ha fatto finire sul profilo Facebook di Berté?

«Sono rimasto quasi incredulo. Una grande soddisfazione, son contento che a lei abbia fatto piacere».

Perché proprio le due sorelle?

«Il percorso che sto portando avanti in........

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