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Livorno Porto bloccato dai lavoratori in sciopero. Durante l’intera giornata di ieri i lavoratori e le lavoratrici hanno fatto sentire la loro voce, aderendo allo sciopero nazionale indetto da Filt-Cgil, Filt-Cisl, Uil Trasporti, Usb Mare e porti. Le varie banchine e gli altri luoghi di lavoro sono stati rigorosamente presidiati dai lavoratori che, eccezione fatta per i beni che per legge devono circolare - gli animali, le persone e le merci reperibili-, hanno impedito alle merci di circolare. Non sono mancati i momenti di presidio e volantinaggio all’interno del porto per diffondere le ragioni della manifestazione. I motivi della protesta, che ha visto una massiccia adesione, di fatto totale, dei portuali, sono essenzialmente due.

Da una parte, i sindacati e quindi i lavoratori, chiedono un adeguamento salariale che non sia di mera facciata e che dia più liquidità in busta paga ai lavoratori. Non si vuole un aumento del welfare, cioè dei benefici sotto forma di bonus, a discapito di maggior entrate liquide in busta paga.La seconda ragione dello sciopero è quella che vede i lavoratori impegnati nel riconoscimento di una specifica tutela: l’impegno portuale deve essere classificato come "lavoro usurante", per non arrivare in età pensionabile con un fisico «distrutto». Va quindi rinnovato in questa direzione il Contratto collettivo nazionale dei porti, scaduto lo scorso 31 dicembre.

«Le aspettative di questa giornata sono alte. La trattativa con le organizzazioni datoriali si è interrotta quando loro hanno proposto un aumento del 10 percento della paga base, ma con una parte da mettere sul welfare», spiega la protesta il segretario provinciale Filt-Cgil Giuseppe Guicciardo. «Da domani (oggi, ndr) qualsiasi trattativa verrà fatta non potrà andare sotto l’aumento del 10 percento del salario. La strada è tortuosa, ma continuiamo». Se non si dovesse trovare una soluzione condivisa lo sciopero potrebbe continuare. «Noi chiediamo un aumento salariale che possa star dietro all’inflazione, tutto spalmato in busta paga. Chiediamo l’aumento del 18 percento».

Oggi lo stipendio mediano di un portuale è di 1.400 euro netti. Con gli straordinari, che i sindacalisti specificano che «fanno tutti», il mediano arriva a circa 1.800 euro mensili. «Questo sciopero non è contro qualcuno in particolare, ma contro un sistema che oggi non dà abbastanza ai lavoratori», dice il segretario provinciale Filt-Cgil Livorno Dino Keszei. Il sindacalista sottolinea quindi anche la falla che c’è a livello nazionale nel sistema-porto: «Non c’è ancora una legge che preveda che il lavoro portuale sia un lavoro usurante. Noi chiediamo che la maggior parte delle lavorazioni operative siano riconosciute come tali». Quando si lavora per trent’anni in porto, il fisico si deteriora più che in altri contesti: «Non è più pensabile che a sessanta o più anni si lavori in banchina, o che si facciano lavori di sollevamento e rizzaggio».

Per migliorare il lavoro portuale, e soprattutto la vita dei dipendenti, c’è bisogno di un ricambio generazionale. E dunque di un miglioramento generale delle condizioni lavorative dei portuali. Lo sottolinea il segretario Uil per i porti toscani Gianluca Vianello: «c’è da rivedere anche lo strumento del congruo preavviso: per la salute psicofisica dei lavoratori è necessario avere una programmazione, che con le schedulazioni di oggi è possibile». Anche Usb, in una nota, esprime preoccupazione sullo stato del sistema portuale: «Si esprime preoccupazione anche per la futura riforma nazionale dei porti, con la probabile ulteriore privatizzazione di un sistema già nei fatti in mano ai privati»

QOSHE - Il porto di Livorno bloccato dallo sciopero: «Professione usurante, più soldi in busta» - Luca Balestri
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Il porto di Livorno bloccato dallo sciopero: «Professione usurante, più soldi in busta»

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06.04.2024

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Livorno Porto bloccato dai lavoratori in sciopero. Durante l’intera giornata di ieri i lavoratori e le lavoratrici hanno fatto sentire la loro voce, aderendo allo sciopero nazionale indetto da Filt-Cgil, Filt-Cisl, Uil Trasporti, Usb Mare e porti. Le varie banchine e gli altri luoghi di lavoro sono stati rigorosamente presidiati dai lavoratori che, eccezione fatta per i beni che per legge devono circolare - gli animali, le persone e le merci reperibili-, hanno impedito alle merci di circolare. Non sono mancati i momenti di presidio e volantinaggio all’interno del porto per diffondere le ragioni della manifestazione. I motivi della protesta, che ha visto una massiccia adesione, di fatto totale, dei portuali, sono essenzialmente due.

Da una parte, i sindacati e quindi i lavoratori, chiedono un adeguamento salariale che non sia di mera facciata e che dia più liquidità in busta paga........

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