LIVORNO. Le strade che gestisce Autostrade per l’Italia (Aspi) coprono oltre 3mila chilometri del territorio nazionale. La rete di Aspi infatti tocca 15 regioni e 60 province in tutta Italia.

Ma c’è una strada dove l’azienda arriva, pur non essendo presente con la rete stradale.

È la strada dell’inclusione, una pratica che l’impresa ritiene essenziale per migliorare la qualità del lavoro dei suoi dipendenti, e quindi dare il buon esempio a tutta la società italiana.

È di questo che si è parlato nell’incontro tra Aspi e la classe 4ªH dell’istituto Cellini di Firenze, nella cornice del progetto Scuola2030, di cui Aspi è partner. Per l’azienda è intervenuta Alessia Ruzzeddu, responsabile Welfare, diversity equity inclusion & culture management.

La cultura dell’inclusività è quindi il faro che illumina l’azione dell’azienda. Ma in cosa consiste l’azione di Aspi? L’azienda, in tutte le politiche che adotta, mira a promuovere la cultura delle differenze, che passa dalla valorizzazione di tutti i talenti ai quali si offrono uguali opportunità, e garantendo un luogo di lavoro in cui nessuno si senta discriminato.

Quindi Autostrade promuove e diffonde il principio dell’inclusività a sostegno dell’innovazione sociale e della sostenibilità. Come?

Attraverso tre direttrici: adottando politiche per assicurare la parità di genere e riconoscere la diversità. Agendo in modo responsabile ed etico, promuovendo una condotta che rifletta l’inclusione durante le funzioni lavorative all’interno e all’esterno dei luoghi di lavoro e in tutti gli altri eventi e programmi. E sostenendo e difendendo la parità di genere e l’inclusione attraverso programmi di formazione continui per migliorare le proprie conoscenze e favorire l’evoluzione culturale dell’organizzazione.

Nel concreto sono diversi i passi avanti fatti in questo senso da Autostrade. È stata una delle prime aziende italiane del comparto infrastrutture a ottenere la certificazione di parità di genere e pubblicare un Bilancio di genere e un Gender Equality Plan, una rendicontazione dell’occupazione femminile in azienda.

Il talento femminile in Aspi è ancora poco rappresentato: solo il 23% sono le donne occupate in azienda. Ma la differenza salariale tra uomini e donne in Aspi non esiste e stanno sempre più crescendo i ruoli di responsabilità ricoperti da donne. Non è un dato da poco; in Italia in media le donne percepiscono 7.922 euro annui in meno rispetto ai loro colleghi maschi (dati del Servizio Studi sull’Occupazione femminile della Camera dei Deputati, novembre 2023).

In Autostrade quindi ci sono incentivi per i lavoratori e soprattutto per le lavoratrici per promuovere un giusto equilibrio tra vita lavorativa e privata. Per esempio, ci sono asili nidi aziendali. E nel periodo di chiusura delle scuole l’azienda offre soggiorni residenziali di 15 giorni in Italia e all’estero ai figli dei dipendenti con un significativo contributo datoriale. Figli che possono anche studiare con le borse di studio aziendali, garantite ai più meritevoli. Le misure, però, sono anche per i padri, che possono allungare di due giorni il congedo parentale prevista per legge, che è di 10 giorni.

Anche nel contrasto alla violenza di genere Aspi è attiva: a dimostrazione di ciò ci sono i premi Libellula e Minerva che l’anno scorso ha vinto.

«Non si può non affrontare questo tema, e noi lo portiamo avanti anche con le scuole e con la polizia stradale», dice Ruzzeddu.

@RIPRODUZIONE RISERVATA


QOSHE - Qualità del lavoro e inclusione: Aspi incontra gli studenti di Scuola2030 - Luca Balestri
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Qualità del lavoro e inclusione: Aspi incontra gli studenti di Scuola2030

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26.03.2024

LIVORNO. Le strade che gestisce Autostrade per l’Italia (Aspi) coprono oltre 3mila chilometri del territorio nazionale. La rete di Aspi infatti tocca 15 regioni e 60 province in tutta Italia.

Ma c’è una strada dove l’azienda arriva, pur non essendo presente con la rete stradale.

È la strada dell’inclusione, una pratica che l’impresa ritiene essenziale per migliorare la qualità del lavoro dei suoi dipendenti, e quindi dare il buon esempio a tutta la società italiana.

È di questo che si è parlato nell’incontro tra Aspi e la classe 4ªH dell’istituto Cellini di Firenze, nella cornice del progetto Scuola2030, di cui Aspi è partner. Per l’azienda è intervenuta Alessia Ruzzeddu, responsabile Welfare, diversity equity inclusion & culture management.

La cultura dell’inclusività è quindi il faro che illumina l’azione dell’azienda. Ma in cosa........

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