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LIVORNO. Scooter sulle strisce. Mezzi posteggiati agli incroci che impediscono una corretta visuale. E ancora sugli scivoli per disabili. Non mancano i centauri che percorrono a motore quella pista ciclabile contro cui tanti, nel quartiere, puntano il dito.

Via Galilei, ore 13. Prima il caos sosta selvaggia e poi il fiume in piena di motorini e automobili che a quell’ora scorre lungo quella strada dove insistono quasi 5mila persone tra studenti e personale scolastico delle maxi scuole Iti Galilei e liceo Cecioni, insieme al Geometri.

«Non andava fatta la pista ciclabile, ha tolto troppo spazio ai parcheggi per i ragazzi». È questo il problema principale di via Galilei visto da Stefano Perini, titolare del caffè Perini, di fronte all’Iti. Anche il collega Andrea centi del Cafè Modì la pensa allo stesso modo. «Inoltre a causa di questa ciclabile abbiamo perso anche diversi clienti».

«E poi la gente corre troppo su questa strada: quando qualcuno rallenta per farti attraversare quasi quasi lo devi ringraziare». La soluzione? «Andrebbero messe delle nuove strisce pedonali, e soprattutto dei rallentatori, dei dossi». A dire la sua è anche Luca Panariello, docente del Galilei.

Infatti oltre al traffico che congestiona via Galilei e altre vie della zona –via Garibaldi, via Zola, vicolo delle Rimesse, via Terrazzini - a preoccupare i residenti e i commercianti di quest’area è la sosta selvaggia. Se ne vedono di tutti i colori, infatti.

Basta dare un’occhiata. Gli scooter, oltre che negli spazi appositi adibiti al loro parcheggio, sono presenti sulle strisce pedonali, davanti ai divieti di sosta, sui marciapiedi. E ancora: negli angoli - dove i mezzi devono avere una visuale quanto più ampia possibile prima di svoltare, o strettamente parcheggiati tra le macchine - con il pericolo di essere danneggiati una volta che l’auto esce dal parcheggio. Il problema della zona, però, non è solo quello dei parcheggi: nell’ora di punta a percorrere la pista ciclabile non ci sono le biciclette, ma addirittura la pista è percorsa anche dai motorini, che prendono questa “scorciatoia” per non rimanere imbottigliati nel traffico. E l’alta velocità, sia delle auto che dei mezzi a due ruote, è sotto gli occhi di tutti, così come il nervosismo generale: non sono poche le parolacce che si sentono gridare dagli automobilisti.

Insomma, la sosta selvaggia dei motorini e delle macchine parcheggiate dove è vietato parcheggiare, come sui parcheggi per i motorini, o sui posti riservati alle persone disabili, unito all’alta velocità dell’ora di punta e quindi all’imbottigliamento del traffico in via Galilei, costituisce un problema per tutta la zona di questa città. Nei giorni scorsi come raccontato dal Tirreno, anche la stessa amministrazione comunale ha preso posizione. Chiedendo la collaborazione degli istituti Iti, Cecioni e Iti Galilei ha fatto arrivare una nota ad oltre 4mila studenti. Una nota per sensibilizzare. Per richiamare al rispetto del codice della strada.

La nota a firma dell’assessora alla mobilità Giovanna Cepparello e della vicesindaca con delega all’ Istruzione Libera Camici richiama al rispetto dei corretti comportamenti da tenere per strada. «Siamo certi di condividere con voi il fatto che il corretto comportamento della popolazione studentesca nell’utilizzare gli spazi pubblici rappresenti un tassello fondamentale anche livello educativo» si legge nella nota. Per fortuna i dirigenti delle scuole che insistono nel quartiere hanno dato un loro contributo aprendo al posteggio dei motorini anche aree interne dedicate nei rispettivi cortile. Ma non basta.

Riprende a raccontare la sua esperienza personale il prof Panariello.

«Qualche settimana fa, un mio alunno, appena uscito da scuola è stato investito da una macchina, che andava troppo veloce».

Per il professore, se non si riescono a fare delle nuove strisce pedonali e quindi a mettere dei dossi per rallentare il traffico, si potrebbe adottare un’altra soluzione: «potrebbero venire degli ausiliari del traffico a dirigere la situazione, per mettere in sicurezza tutti, soprattutto i ragazzi». Secondo l’insegnante, si potrebbe simulare il “modello Pontedera”: «A Pontedera c’è un vero e proprio villaggio scolastico, con una zona a traffico limitato, per consentire l’entrata e l’uscita da scuola in sicurezza». Che il problema principale sia la pista ciclabile lo penso anche un altro barista di via Galilei, Andrea Centi del Cafè Modì, che si trova davanti al Cecioni. «A causa di questa pista abbiamo perso diversi clienti. Prima i genitori dei ragazzi sostavano con più facilità qua, e consumavano da noi. La cosa bella è che chi ha pensato questa pista (l’assessora Cepparello, ndr) ha lavorato al Cecioni tanti anni».

Una ztl sarebbe utile per decongestionare il traffico? «No, economicamente perderemmo ancor di più che con la pista ciclabile».

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Via Galilei, caos sosta. «Non andava fatta quella pista ciclabile»

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16.11.2023

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LIVORNO. Scooter sulle strisce. Mezzi posteggiati agli incroci che impediscono una corretta visuale. E ancora sugli scivoli per disabili. Non mancano i centauri che percorrono a motore quella pista ciclabile contro cui tanti, nel quartiere, puntano il dito.

Via Galilei, ore 13. Prima il caos sosta selvaggia e poi il fiume in piena di motorini e automobili che a quell’ora scorre lungo quella strada dove insistono quasi 5mila persone tra studenti e personale scolastico delle maxi scuole Iti Galilei e liceo Cecioni, insieme al Geometri.

«Non andava fatta la pista ciclabile, ha tolto troppo spazio ai parcheggi per i ragazzi». È questo il problema principale di via Galilei visto da Stefano Perini, titolare del caffè Perini, di fronte all’Iti. Anche il collega Andrea centi del Cafè Modì la pensa allo stesso modo. «Inoltre a causa di questa ciclabile abbiamo perso anche diversi clienti».

«E poi la gente corre troppo su questa strada: quando qualcuno rallenta per farti attraversare quasi quasi lo devi ringraziare». La soluzione? «Andrebbero messe delle nuove strisce pedonali, e soprattutto dei rallentatori, dei dossi». A dire la sua è anche Luca Panariello, docente del Galilei.

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