LUCCA. Come nella trama di un film d’azione uno dei banditi si finge invalido per compiere una rapina in compagnia del sodale che spinge la sedia a rotelle. Un piano semplice e ingegnoso per superare la bussola dotata di sistema d’allarme e presentarsi di fronte agli impiegati per costringerli ad aprire la cassaforte e consegnare il denaro. Ma i due malviventi – età apparente 40-45 anni, uno con accento locale, l’altro campano – non hanno fatto i conti con la tecnologia: il forziere è temporizzato. E non può essere aperto manualmente. Così realizzano che il colpo è andato a vuoto e non c’è un euro nemmeno nei cassetti dello sportello bancario. Allora, prima che qualcuno dall’esterno possa accorgersi della rapina, i due “banditi per caso” aprono il portellone anti panico e quello che si fingeva disabile come per miracolo si alza in piedi e scappa assieme al collega a gambe levate lasciando accanto all’ingresso la carrozzina che verrà sequestrata subito dopo dalla polizia.
I fatti
Sono le 15,30 di lunedì e alla filiale di Crédit Agricole a San Concordio ci sono quattro-cinque impiegati che aspettano le 16 per lasciare la banca e tornarsene a casa. In quell’istante compaiono due figure di fronte alla porta girevole dotata di sistema identificativo e di sorveglianza. Sono quelle di due uomini che già esternamente appaiono sofferenti. Uno di loro è seduto su una carrozzina. Come il suo assistente che spinge il mezzo, indossa abiti pesanti e la faccia è coperta dalla mascherina anti Covid FFP2. Di fronte a una persona disabile e sofferente, i dipendenti in turno staccano aprono la bussola e fanno entrare in banca la strana coppia.
Tranquilli è una rapina
Passano pochi secondi e il cassiere non fa neanche in tempo a chiedere il motivo della visita che l’accompagnatore del falso invalido lascia l’impugnatura della carrozzina e alzando il giaccone finge di mostrare il calcio di una pistola che sbuca dai pantaloni. “Tranquilli è una rapina, dateci i soldi e non vi faremo del male” dice con voce calma e accento locale con il finto diversabile a fargli da eco con un’accentuata inflessione dialettale partenopea. E lì iniziano i problemi perché, come ormai da diversi anni, ogni istituto di credito dispone di una cassaforte temporizzata con un meccanismo che non consente a nessuno di aprirla. La strana coppia, per niente convinta delle spiegazioni dei dipendenti, attende con pazienza. É convinta che il forziere si sarebbe aperto.
Fuga precipitosa
Ma in un clima di surreale – che richiama la scena del fallito colpo in banca nel film “Prendi i soldi e scappa” di Woody Allen – di fronte alle sollecitazioni del direttore della filiale, che invita i banditi a desistere perché non c’è altro modo di aprire il forziere, i due malviventi fanno intendere di accontentarsi anche dei soldi nei cassetti allo sportello. Ma il denaro è stato già depositato nella cassaforte. E allora, vista la malaparata, i due rapinatori alle prime armi tolgono le tende e il presunto invalido si alza in piedi, saluta e se ne va con il complice lasciando la sedia a rotelle. A quel punto il responsabile della filiale avverte il 113 e sul posto arrivano gli agenti della Volante e della squadra Mobile. La carrozzina viene sequestrata e gli inquirenti che in questi giorni visionano le immagini della videosorveglianza interna e dei locali vicini alla ricerca di elementi utili per arrivare all’identificazione dei due banditi molto particolari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

QOSHE - Il rapinatore? Falso invalido - Luca Tronchetti
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Il rapinatore? Falso invalido

6 0
14.02.2024

LUCCA. Come nella trama di un film d’azione uno dei banditi si finge invalido per compiere una rapina in compagnia del sodale che spinge la sedia a rotelle. Un piano semplice e ingegnoso per superare la bussola dotata di sistema d’allarme e presentarsi di fronte agli impiegati per costringerli ad aprire la cassaforte e consegnare il denaro. Ma i due malviventi – età apparente 40-45 anni, uno con accento locale, l’altro campano – non hanno fatto i conti con la tecnologia: il forziere è temporizzato. E non può essere aperto manualmente. Così realizzano che il colpo è andato a vuoto e non c’è un euro nemmeno nei cassetti dello sportello bancario. Allora, prima che qualcuno dall’esterno possa accorgersi della rapina, i due “banditi per caso” aprono il portellone anti panico e quello che si fingeva disabile come per miracolo si alza in piedi e scappa assieme al........

© Il Tirreno


Get it on Google Play