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CARRARA. “C’era una volta Carrara”, sembra recitare all’unisono il coro dei commercianti, tante attività storiche, intervistati in merito alla serie di polemiche che imperversano nei social a seguito di due notizie recenti del Tirreno che mettono in luce alcuni aspetti della città. Si tratta delle dichiarazioni rilasciate dallo chef stellato carrarese Marco Garfagnini, dalla cui intervista è emersa la sua opinione su Carrara e le sue scarse prospettive dovute anche a una mancata valorizzazione da parte dell’amministrazione.

Di pari passo anche il prossimo spostamento dell’attività di ristorazione La Petit e Cousine da Carrara al Bagno Alda della Partaccia ha incentivato ad alimentare altre considerazioni. Venti anni fa c'era una Carrara diversa da quella attuale ha voluto evidenziare Franco Garbati del ristorante La tavernetta da Franco:«Io sono ancora qui da 37 anni e non scappo. Nonostante che Carrara sta peggiorando negli anni, non è colpa dell’attuale amministrazione, ma è un procedimento già in essere da tempo. Questo è il terzo ristorante che ho aperto». Anche Giancarlo Ghirlanda insieme al figlio Daniele dell’omonima VisionOttica che vanta ben 60 anni di attività, 30 nell'attuale sede in Via Verdi e altrettanti 30 in galleria D’azeglio, con tre generazioni ha voluto rilasciare la sua opinione in merito a La Petite Cousine: «Sono decisioni che una persona prende in base all’andamento che ha in attività.-ha esordito Giancarlo Ghirlanda-mi sembrava che fosse uno dei ristoranti che lavorasse di più, specialmente in estate quando era completo».

Ci riferiscono che hanno avuto nel loro negozio di ottica una riduzione di clientela del 50% da 20 anni ad ora, ma che hanno puntato sulla qualità, così da mantenere gli stessi incassi.

«Domenica scorsa eravamo a mangiare in un ristorante con parenti abbiamo fatto dei passi in centro, ma non c’era un bar aperto alle 16. Anche in Piazza Duomo nessuna attività era aperta, mentre in altre città tengono aperto. Solo cartelli affittasi e vendesi. La sera non si può transitare con tranquillità, così si presenta Carrara da un po’ di tempo». Anche Barbara Stefanini della omonima gioielleria è dello stesso avviso: «Nessuno vuole venire a Carrara, da noi vengono i clienti affezionati, siamo qui dal 1955 da quando hanno aperto la galleria d’Azeglio. Con i miei figli siamo alla terza generazione. Condivido le dichiarazioni dello chef a malincuore, perchè amo Carrara, ho vissuto in centro storico. Anche la sera dobbiamo chiudere prima le attività, giorni fa c’era un ragazzo che urinava in galleria d’Azeglio intorno alle 19 come niente fosse e anche un clochard». Mantiene lo stesso registro anche l’opinione di Milena contitolare di Tessuti Gianni insieme al marito, altra attività storica in essere dal 1954: «Anche le persone che vengono da fuori città rimangano deluse, perché la città ai loro occhi appare abbandonata. Ci sono coppie giovani con bambini che non trascorrono tempo in Piazza d'armi ma preferiscono Marina, per me la città sta morendo. Ma spero che non accada, come si fa ad abbandonarla così con tutte le bellezze che ci sono?»

Un’altra attività che vanta ben 44 anni di attività è ADR abbigliamento, i titolari madre e figlio, rispettivamente Maria Cristina e Jacopo non sposano il pensiero dello chef Garfagnini: «Ci mettiamo tanto impegno e grazie alla nostra clientela fidelizzata negli anni lavoriamo-hanno voluto commentare- i clienti che vengono da Pietrasanta ci riferiscono che Carrara è bella ma poco valorizzata». Dello spostamento del ristorante Petit Cousine fanno emergere un dato noto a tutti che la Partaccia d’inverno non è molto frequentata, una scelta che lascia un pò così. «Anche negli anni d’oro la città di domenica era deserta, viveva solo dal lunedì al venerdì, poi la cittadinanza si spostava a Marina di Carrara» ha voluto evidenziare Jacopo. Anche Jessica Battini che da poco ha aperto il suo negozio Da mano a mano in merito a La Petite Cuisine commenta: «E’ giusto che ognuno faccia il suo percorso, è inutile criticare, ma è giusto reinventarsi anche nella ristorazione per diventare più forti poi chissà se c’è un ritorno».

Alessandro Concu della serigrafica apuana: «Penso che se continuiamo così la città va a morire, anche una mia amica stava valutando l’idea di chiudere il suo negozio o cambiare. Ci vogliono i giovani in città, è anche vero che la crisi è globale e Carrara è una cittadina che ha subito questo fenomeno».

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QOSHE - Carrara, i commercianti: «Sì, è vero, la nostra bella Carrara sta morendo. Qui è il deserto» - Manuela Orsini Merani
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Carrara, i commercianti: «Sì, è vero, la nostra bella Carrara sta morendo. Qui è il deserto»

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07.04.2024

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CARRARA. “C’era una volta Carrara”, sembra recitare all’unisono il coro dei commercianti, tante attività storiche, intervistati in merito alla serie di polemiche che imperversano nei social a seguito di due notizie recenti del Tirreno che mettono in luce alcuni aspetti della città. Si tratta delle dichiarazioni rilasciate dallo chef stellato carrarese Marco Garfagnini, dalla cui intervista è emersa la sua opinione su Carrara e le sue scarse prospettive dovute anche a una mancata valorizzazione da parte dell’amministrazione.

Di pari passo anche il prossimo spostamento dell’attività di ristorazione La Petit e Cousine da Carrara al Bagno Alda della Partaccia ha incentivato ad alimentare altre considerazioni. Venti anni fa c'era una Carrara diversa da quella attuale ha voluto evidenziare Franco Garbati del ristorante La tavernetta da Franco:«Io sono ancora qui da 37 anni e non scappo. Nonostante che Carrara sta peggiorando negli anni, non è colpa dell’attuale amministrazione, ma è un procedimento già in essere da tempo. Questo è il terzo ristorante che ho aperto». Anche Giancarlo........

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