PISA. Nell’immaginario collettivo, il sorriso è associato alla felicità. Specie in un bambino, vederlo sorridere significa sapere che sta affrontando l’età della scoperta del mondo nella maniera più giusta e spensierata. Eppure – per cause non facilmente comprensibili anche dalla scienza – c’è una percentuale di neonati (1 su 650 in Italia) che nasce con la labiopalatoschisi, la malformazione meglio conosciuta come “labbro leporino”. Una problematica che influisce sulla crescita del bambino, sia a livello funzionale ma anche psicologico, perché il piccolo non può sorridere e spesso quel sorriso gli viene privato anche dalle emozioni negative legate alla malformazione da cui è stato colpito.

Nell’azienda ospedaliera universitaria pisana – più precisamente al Santa Chiara – esiste un percorso dedicato proprio alla labiopalatoschisi, di cui il chirurgo plastico Gian Luca Gatti è responsabile. Gatti, pur essendo uno dei medici con più labbri leporini all’attivo in Italia, insieme ad altri colleghi italiani e non solo trova pure il tempo per andare a operare gratuitamente bambini più svantaggiati che vivono in aree del mondo dove percorsi come quello pisano proprio non esistono (oppure distano centinaia di chilometri) . Dal 26 al 29 febbraio, infatti, Gatti è stato in Paraguay dove ha operato gratuitamente decine e decine di bambini grazie alla regia di Aicpe onlus, l’associazione italiana di chirurgia plastica estetica. Un contributo che Gatti insieme ai suoi colleghi offre da una decina di anni, se si escludono due anni di stop causa Covid. Il perché lo spiega proprio il diretto interessato.

Dottor Gatti, come funziona questa missione?

«Il ministero della salute del Paraguay ci ha ospitato, noi abbiamo operato all’interno dell’Hospital Gral nella città di Santa Rosa del Aguaray. Con me c’erano Bruno Balmelli, direttore del Cenquer (centro nazionale per chirurgia ricostruttiva di Assuncion) Marco Stabile (ex direttore del reparto di Chirurgia a Piacenza) e il dottor Roland Boileau, chirurgo della mano di Bordeaux».

Quali scenari si è trovato davanti?

«Io personalmente mi sono occupato principalmente di labbro leporino ma in generale il problema è legato alla difficoltà per questi pazienti di raggiungere gli ospedali più centrali, perché quelli periferici non sono in grado di aiutarli. Capita poi che vengano operati nella maniera sbagliata o con tempistiche non consone, con tutte le conseguenze del caso. Faccio un esempio: nel mio reparto a Pisa ho persone da tutte le regioni d’Italia che arrivano senza problemi; questo in Paraguay è molto più complesso, si sperimentano difficoltà vissute nel nostro paese nella prima metà del secolo scorso. Se vuole le faccio un altro esempio».

Ok, vada pure.

«Noi che ci occupiamo di chirurgia estetica spesso operiamo in queste situazioni bambini che da piccoli magari gattonando si sono procurati delle ustioni alle mani venendo a contatto col fuoco che viene acceso in casa per riscaldarsi. Ne derivano esiti cicatriziali che compromettono la mano stessa, con quest’ultima che diventa praticamente un artiglio. E lo stesso accade per braccia e gambe, con funzionalità limitate. In altri casi ci siamo imbattuti in malformazioni derivate dalla lebbra o dalla leishmaniosi».

Ma la labiopalatoschisi da cosa deriva?

«È una malformazione che nel 70% dei casi ha origine ambientale, cioè è complesso comprenderne l’origine: in Italia un bambino ogni 650 nasce con questo problema. In Toscana ne nascono 20-25 all’anno, che fanno tutti riferimento al nostro reparto, dove è presente un’équipe multidisciplinare con psicologo, otorino, chirurgo plastico, chirurgo maxillo-facciale, neonatologo, l’ostetrico che si occupa delle ecografie in fase neonatale, il pediatra, il genetista, due anestesiste per addormentare bambini così piccoli, un logopedista e il personale infermieristico; tutto questo lavoro congiunto perché avere questa diagnosi già in fase prenatale ha un impatto enorme sulla famiglia e sul nascituro. Noi operiamo subito alla nascita e poi seguiamo il paziente fino ai 18 anni, facendo tutte le correzioni del caso. Dei circa duecento pazienti all’anno che afferiscono alla nostra struttura, come ho detto, circa 20-25 sono toscani e tutti gli altri dal resto dell’Italia».

Possiamo considerarla come il dottore che restituisce il sorriso ai bambini?

«Sì, principalmente mi occupo di questo. Il sorriso è una componente importante nello sviluppo del bambino, che deve sentirsi sicuro del proprio aspetto. Quando poi andiamo in missione siamo mossi da uno spirito solidaristico, lo facciamo per dare una possibilità a chi difficilmente ne potrebbe avere un’altra, in contesti che sono molto diversi e decisamente più svantaggiati del nostro. È bello pensare che questi bambini poi possano crescere più sereni e felici».


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Gian Luca Gatti, il chirurgo che dà il sorriso ai bambini: 200 interventi al labbro leporino

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23.03.2024

PISA. Nell’immaginario collettivo, il sorriso è associato alla felicità. Specie in un bambino, vederlo sorridere significa sapere che sta affrontando l’età della scoperta del mondo nella maniera più giusta e spensierata. Eppure – per cause non facilmente comprensibili anche dalla scienza – c’è una percentuale di neonati (1 su 650 in Italia) che nasce con la labiopalatoschisi, la malformazione meglio conosciuta come “labbro leporino”. Una problematica che influisce sulla crescita del bambino, sia a livello funzionale ma anche psicologico, perché il piccolo non può sorridere e spesso quel sorriso gli viene privato anche dalle emozioni negative legate alla malformazione da cui è stato colpito.

Nell’azienda ospedaliera universitaria pisana – più precisamente al Santa Chiara – esiste un percorso dedicato proprio alla labiopalatoschisi, di cui il chirurgo plastico Gian Luca Gatti è responsabile. Gatti, pur essendo uno dei medici con più labbri leporini all’attivo in Italia, insieme ad altri colleghi italiani e non solo trova pure il tempo per andare a operare gratuitamente bambini più svantaggiati che vivono in aree del mondo dove percorsi come quello pisano proprio non esistono (oppure distano........

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