Fra i dem si son convinti che Giuseppe Conte abbia riattivato la modalità grillina e che il caso Bari gli suggerisca di rispolverare il totem dell’onestà-onestà per fare la cresta ai consensi del Pd e perfino per incrinare la leadership di Elly Schlein con l’unico obiettivo di raggranellare uno zero virgola alle Europee. «Conte lucra sulla Puglia per racimolare lo 0,2 per cento», dice Alessia Morani, mentre dal Senato la pontremolese Simona Malpezzi chiede se il leader del Movimento 5 stelle voglia battere la destra o se «usi parole offensive contro il Pd» con l’unico scopo di prendere il posto da capo del centrosinistra.

Certo è chiaro che l’ex avvocato del popolo sta cavalcando il caso Bari per riaprire una nuova questione morale fra le fila degli alleati eventuali, con i dem “opzionati” di volta in volta, territorio per territorio. Ecco, il fatto è che da quando è scoppiato il bubbone in casa di Michele Emiliano, con gli assessori Cinquestelle ritirati in massa dalla giunta per volontà di Conte medesimo, si sarebbero raffreddati i rapporti con il Pd anche nelle altre città e regioni. Una su tutte, Firenze. Così se a Roma Paola Taverna giorni fa si è incontrata più volte con la coppia del Nazareno Baruffi-Taruffi per parlare di un possibile accordo a Firenze, adesso i negoziati fra dem e pentastellati nel capoluogo toscano sarebbero di nuovo in standby. «L’alleanza? Non ci sono novità», confermano due fonti Cinquestelle. E più o meno lo stesso messaggio arriva dall’entourage di Sara Funaro, l’assessora delfina di Dario Nardella e candidata del centrosinistra per cui la vera campagna elettorale è iniziata solo qualche giorno fa con la discesa in campo dell’ex direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, il museologo tedesco naturalizzato italiano che corre da civico con l’appoggio dei partiti del centrodestra. Il Corriere due giorni fa ha scritto che Conte starebbe facendo a Schlein ciò che in fondo ha sempre fatto con i propri alleati, prima lusingandoli e poi fagocitandoli, dalla stagione gialloverde a quella giallorossa sempre la stessa storia, una specie di mitologico Crono della politica italiana, che prima genera i suoi “figli” e poi li divora. «La battaglia di Conte e del Movimento 5 Stelle non è contro il Pd, è contro la corruzione, ovunque essa sia. Con il Pd facciamo tante battaglie importanti, costruiamo un’alternativa alla destra amorale», prova a stemperare Francesco Silvestri, capogruppo M5s alla Camera. E acqua sul fuoco la getta anche l’altro capogruppo al Senato. La collaborazione con il Pd «certamente continua», dice Stefano Patuanelli, «però il presupposto è che, e sembra sia così, il Pd voglia fare un po' di pulizia». Insomma, bastone e carota.

Anche dallo staff dell’ex premier rassicurano. I negoziati proseguiranno, e Bari e la Puglia non incideranno sulle trattative a Firenze. Ma che per qualche giorno non si facciano passi in avanti non dispiace neppure ai dem toscani. Non a tutti, almeno. Perché se per Schlein l’intesa nel capoluogo fiorentino ha un valore chiave per la futura alleanza con il Movimento, qui Conte non è “zingarettianamente” un punto di riferimento. E non tanto e solo per alcuni pilastri programmatici a cui Funaro non vuole rinunciare e che sono da sempre fonte di scontri fra dem e M5s (come l’aeroporto di Firenze), ma perché fra i democratici c’è chi crede che a Firenze i pentastellati non abbiano tradizione e radicamento tali da fare la differenza. «Certo, le uscite di Conte hanno avuto un primo effetto lo hanno avuto – racconta un maggiorente del Pd toscano – hanno congelato le liste per le Europee. Elly è in altre faccende affaccendata». E chi dovrà correre per Bruxelles ora scalpita col timore di perdere giorni preziosi di campagna elettorale.



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Pd-M5s, trattative e liste in standby: l’effetto Bari sulle partite toscane

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13.04.2024

Fra i dem si son convinti che Giuseppe Conte abbia riattivato la modalità grillina e che il caso Bari gli suggerisca di rispolverare il totem dell’onestà-onestà per fare la cresta ai consensi del Pd e perfino per incrinare la leadership di Elly Schlein con l’unico obiettivo di raggranellare uno zero virgola alle Europee. «Conte lucra sulla Puglia per racimolare lo 0,2 per cento», dice Alessia Morani, mentre dal Senato la pontremolese Simona Malpezzi chiede se il leader del Movimento 5 stelle voglia battere la destra o se «usi parole offensive contro il Pd» con l’unico scopo di prendere il posto da capo del centrosinistra.

Certo è chiaro che l’ex avvocato del popolo sta cavalcando il caso Bari per riaprire una nuova questione morale fra le fila degli alleati eventuali, con i dem “opzionati” di volta in volta, territorio per territorio. Ecco, il fatto è che da quando è scoppiato il bubbone in casa di Michele Emiliano, con gli........

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