Se pensate che le vostre avventure in pronto soccorso siano state odissee, se a forza di stare distesi su una barella in corsia avete maturato la convinzione che la sanità toscana scricchioli, pregate allora non vi capiti un infortunio in Abruzzo, ma neppure di accusare un malore in molte delle regioni e province del Nord che anni di studi (e retorica) hanno raccontato come i territori dagli ospedali icona, dotati di livelli di assistenza medica d’eccellenza. Sappiate che nelle corsie di emergenza di Veneto, Friuli Venezia Giulia, nelle province di Alessandria e Bergamo vi potrebbe andare molto peggio che in Toscana. Poi, ovvio, sono altamente sconsigliati i pronto soccorso di Caserta o Avellino, quelli di alcune zone della Puglia, della Sicilia e della Calabria. La Toscana, con la sola eccezione di Livorno e qualche sbavatura a Firenze, ha dati migliori di tutte queste realtà.

L’indagine

A certificarlo c’è l’ultima indagine dell’Agenas sulle Reti tempo-dipendenti. Per l’Agenzia nazionale che per conto del ministero della Salute monitora i servizi sanitari regionali, sulla mappa del Paese che disegna la classifica delle regioni assommando gli standard offerti negli ospedali per pronto soccorso, interventi d’urgenza, qualità dei ricoveri e mortalità su patologie legate alla tempestività delle cure come infarto, ictus o traumi, la Toscana è una delle regioni fiore all’occhiello. Colorata di verde, ben sopra gli standard minimi, è quinta in classifica, dietro solo a Liguria, Marche, Lazio e Puglia.

Le attese

Ma è proprio sui tempi d’attesa nei pronto soccorso che si notano le differenze. In Italia, una volta fatto il triage con l’assegnazione del colore, la media di permanenza in ospedale fra il tempo di arrivo e le dimissioni se si entra con un codice bianco è di 164 minuti. Le peggiori performance sono di Friuli Venezia Giulia (194), Abruzzo (188), Veneto (183). In Toscana si attendono in media 116 minuti. Perfino una regione simbolo dell’eccellenza sanitaria come l’Emilia Romagna ha numeri più alti, 160 minuti per un codice bianco.

Promossi e bocciati

Ma quali sono le differenze fra province della Toscana? L’ospedale da schivare per evitare attese monstre è quello di Livorno, dove la media di attesa, fra approdo in corsia di emergenza e dimissioni, per chi giunge in pronto soccorso con un codice bianco – dunque con una patologia lieve – è di 199 minuti, oltre tre ore. Segue la provincia di Firenze con i suoi ospedali (da Careggi a Torregalli, dal Santa Maria Nuova a Ponte a Niccheri) con 138 minuti, ben al di sotto dello standard nazionale, mentre si distinguono per tempi celeri tutte le altre zone, in particolare Grosseto, dove un codice bianco spende in pronto soccorso circa 65 minuti. Nel codice verde le cose cambiano un po’. La media italiana di permanenza in ospedale è di 229 minuti, quasi quattro ore. Anche qui la Toscana è fra le migliori con 171 medi di attesa, mentre vanno male Friuli Venezia Giulia (284), Liguria (266), Marche (261), Veneto (258), Sicilia (257) e Sardegna (255), anche se per i codici verdi molto dipende anche dal tipo di patologia è stato necessario curare in emergenza.

Fuga dalle corsie

Per questo lo studio fornisce anche altri parametri di valutazione per stilare le pagelle alle regioni. E un elemento chiave è il tasso di abbandono. Quanti sono i pazienti che, stufi delle attese, lasciano i pronto soccorso? In Italia, su un totale di oltre 17 milioni di accessi, ha mollato il pronto soccorso prima della visita medica o comunque della chiusura della cartella clinica il 6,29% dei pazienti. Le regioni in cui si registra una “fuga” dalle corsie sono Sardegna (24,31%), Sicilia (12,71%) e Campania (11,80%), numeri che controbilanciano così anche le attese apparentemente basse. Il tasso di abbandono in Toscana, che conta 1,3 milioni di accessi, è del 4,9%, una delle migliori, anche se su questo fronte il Nord spicca davvero con Veneto (1,65%), la provincia di Bolzano (2,59%), Lombardia (3,32%), Piemonte (3,11%), Umbria (2,36%), Valle d’Aosta (dove non si registrano abbandoni). A sorpresa anche la Basilicata spicca per affidabilità (solo l’1,30% di abbandoni). E fra le province toscane? Va male la provincia di Lucca (con un tasso di abbandono del 7,20%); possono migliorare quella di Livorno (6,13%) e la provincia di Pisa (6,05%). Pienamente negli standard le altre: Prato (5,68%), Firenze (4,93%), Grosseto (4,10%), Pistoia (3,79%), Massa Carrara (3,77%), Arezzo (3,17%), Siena (2,98%).

Il triage sbagliato

Ci sono altri due indicatori che rivelano però alcune falle nella gestione dei pazienti in pronto soccorso. Uno è il numero di pazienti finiti in Osservazione breve intensiva. Se si tratta di codici bianchi questa percentuale deve essere bassa, vicina allo zero o comunque non troppo superiore al 2%. Perché altrimenti è significativa di un errore di valutazione al momento del triage. In Italia vanno male Veneto (3,08%) e Friuli (3,67%). In Toscana è all’1,09%. Le uniche province sopra soglia sono Livorno (3,51%), Pistoia (3,55%) e Prato (4,18%). Un altro misuratore di efficienza è legato al numero di ricoveri da pronto soccorso sul totale dei ricoveri generali. Dà un’idea di quanto un ospedale o un’Asl macini in termini di cure dall’attività programmata e quanto fondi i suoi livelli di assistenza sanitaria su ciò che arriva dall’emergenza. Agenas segnala numeri da allerta per Basilicata (41,42%), Calabria (36,94%), Bolzano (38,8%), Puglia (36,9%), Umbria (43%), Valle d’Aosta (37,58%). In Toscana ci sono addirittura due province sopra il 50%, Grosseto e Pistoia; poi Prato, Lucca e Livorno fra il 40 e il 50%, infine Massa Carrara fra il 35 e il 40%.


QOSHE - Pronto soccorso, a Livorno e Lucca gli ospedali peggiori: dai tempi di attesa alla fuga dalle corsie, i dati del rapporto Agenas - Mario Neri
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Pronto soccorso, a Livorno e Lucca gli ospedali peggiori: dai tempi di attesa alla fuga dalle corsie, i dati del rapporto Agenas

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26.03.2024

Se pensate che le vostre avventure in pronto soccorso siano state odissee, se a forza di stare distesi su una barella in corsia avete maturato la convinzione che la sanità toscana scricchioli, pregate allora non vi capiti un infortunio in Abruzzo, ma neppure di accusare un malore in molte delle regioni e province del Nord che anni di studi (e retorica) hanno raccontato come i territori dagli ospedali icona, dotati di livelli di assistenza medica d’eccellenza. Sappiate che nelle corsie di emergenza di Veneto, Friuli Venezia Giulia, nelle province di Alessandria e Bergamo vi potrebbe andare molto peggio che in Toscana. Poi, ovvio, sono altamente sconsigliati i pronto soccorso di Caserta o Avellino, quelli di alcune zone della Puglia, della Sicilia e della Calabria. La Toscana, con la sola eccezione di Livorno e qualche sbavatura a Firenze, ha dati migliori di tutte queste realtà.

L’indagine

A certificarlo c’è l’ultima indagine dell’Agenas sulle Reti tempo-dipendenti. Per l’Agenzia nazionale che per conto del ministero della Salute monitora i servizi sanitari regionali, sulla mappa del Paese che disegna la classifica delle regioni assommando gli standard offerti negli ospedali per pronto soccorso, interventi d’urgenza, qualità dei ricoveri e mortalità su patologie legate alla tempestività delle cure come infarto, ictus o traumi, la Toscana è una delle regioni fiore all’occhiello. Colorata di verde, ben........

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