L’ultima mareggiata ha cambiato il profilo della costa ad Ansedonia. Il mare sembra avesse una gomma sulle onde, qualche colpo di risacca ed è sparita la spiaggia. La portata del disastro non è neppure ancora davvero misurabile, non finché proseguirà la burrasca. Marina di Pisa porta ancora i segni della tempesta del 3 novembre. A Cinquale, Ronchi e Poveromo, sulla costa apuana, da anni gli stabilimenti balneari combattono con un mostro che inghiotte la riva e a volte sfiora le cabine. A Follonica l’inverno si mangia dieci metri ogni anno e con i metri anche le file di ombrelloni.

Come una specie di invisibile e gigantesco roditore, il mare sta fagocitando pezzi di costa ogni anno. Secondo le stime della Regione l’erosione ogni anno, in alcuni tratti, cancella un metro di arenile. Un fenomeno accelerato dal cambiamento climatico e contro cui la giunta di Eugenio Giani ha appena varato il piano annuale di “ripascimenti” salva-stagione.

Ventuno interventi urgenti da realizzare entro l’inizio dell’estate in altrettante località sulla costa dove mareggiate, vento e clima hanno picchiato più duro. Un pacchetto da 4,2 milioni di euro che però la Toscana vorrebbe affiancare a un grande progetto di salvaguardia con cui difendere in modo strutturale la costa dall’erosione nei prossimi 15-20 anni, ma che il governo non ha finanziato. Per ora conta solo su un investimento di circa 10 milioni. In realtà prevede opere strutturali per oltre 100 milioni.

Ma andiamo con ordine. Dove e come interviene il piano di ripascimenti? A Marina di Pisa l’acqua di mare nelle case della località rivierasca e i famosi «sassini», come sotto la Torre ormai chiamano la ghiaia delle spiagge di fronte alla litoranea, scaraventati sul lungomare sono una foto ricorrente anche se cavalloni così alti come quelli che hanno sconvolto il litorale a novembre a bocca d’Arno non si vedevano da cento anni. Così 270mila euro serviranno a «riprofilare» la spiaggia di ghiaia, quella di Tirrenia fra il Bagno Uisp e La Pace e a (ri)piazzare gli scogli al loro posto per difendere le case dalle ondate. All’Elba 177mila euro serviranno a ricaricare di terra le spiagge di Pomonte e Chiessi e quella di Sant’Andrea. Più di 325mila euro servono per rimettere in sesto due luoghi simbolo dell’isola come la Biodola e Scaligeri. Perfino le spiagge di Vada e La Mazzanta sono state strappate via dall’acqua. Alcuni interventi servono a ripristinare proprio la profondità dell’arenile eroso dalle mareggiate, altri a rimpolpare o allargare il fronte mare. In alcuni casi, spiegano dalla Regione, basta dragare sabbia in uno spicchio di golfo o di mare poco distante dalla costa, in altri bisogna ricorrere a terre e sabbie provenienti da cave perché spesso i ripascimenti completati seguendo il primo metodo durano pochissimo: il mare si riprende ciò che gli è stato tolto per ripianare la buca scav ata sul fondale.

Fra le località interessate dai lavori anti-erosione ci sono Scarlino (200mila euro), Macchiatonda e la Torba a Capalbio (110mila), la spiaggia di Follonica (115mila), quella fra il porto e il Fosso Rozze a nord di San Vicenzo e fra i fossi Renaioni e Prigioni a sud (233mila). Sempre a San Vincenzo sono previsti altri tre blitz per salvare l’estate sulla Costa degli Etruschi e poi anche a Baratti, colpita a dicembre da una mareggiata spaventosa (in totale 352.500 euro).

Oltre 699mila euro verranno investiti a Marina di Massa, uno dei territori più colpiti negli ultimi anni. E da tempo subisce le aggressioni delle mareggiate anche la spiaggia signorile delle Rocchette e di Punta Capezzolo a Castiglione della Pescaia, il lido dorato della Maremma (350mila euro). Ma appunto questi sono interventi una tantum, utili a ricucire la cicatrici più evidenti e a scongiurare che l’inverno si trasformi per le imprese balneari in una sorta di catastrofe economica in estate. Ma ogni anno, in alcuni tratti di costa toscana, non sono pochi i bagni costretti a dover ridurre le file di ombrelloni e lo spazio destinato ai vacanzieri.

Per questo la Toscana ha elaborato un “masterplan” di lunga gittata. Conta opere strategiche per un totale di 95 milioni, estendibili a 125, da realizzare nel giro di 15-20 anni. «Ma se non completiamo gran parte del piano nei prossimi 5 o 6 anni, rischiamo di dover spendere molto di più per recuperare il tempo perduto», dicono dalla settore Difesa del suolo. Del resto, le correnti non perdono tempo. Ogni anno portano via un metro di arenile, milioni di tonnellate di sabbia spariscono dalla nostra vista, sommerse dall’acqua. Per questo 20 milioni verranno investiti attingendo ai fondi di coesioni europei e ad altri capitoli di bilancio.

Per ora la Regione ha messo in cantiere 19 grandi interventi, alcuni sono ancora in fase di progettazione, per altri si attendono i fondi necessari ad aprire i cantieri, e per altri sono già partiti i lavori. In fase avanzata ci sono tre maxi interventi che riguardano le foci del Frigido e del Magliano a Marina di Massa, la progettazione della riqualificazione del litorale a Ronchi e la manutenzione dei cosiddetti «pennelli» – le barriere perpendicolari alla riva usate per frenare la forza delle correnti – nella zona di Ronchi e Poveromo (totale: 945mila euro); lavori da 2,5 milioni di euro sono in progettazione per il Tombolo di Orbetello, ma maxi opere anti-erosione servirebbero anche nel Golfo di Baratti, fra la Torre del Sale e il Fosso Cervia a Piombino, ovviamente a Marina di Pisa e all’Elba. A Castiglione della Pescaia ce n’è uno già progettato da 4,5 milioni.

Il tempo scorre e la sabbia delle nostre coste non è in una clessidra. Non basta capovolgerla per riaverla indietro. l


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Toscana, l'erosione si porta via un metro di costa all’anno

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12.03.2024

L’ultima mareggiata ha cambiato il profilo della costa ad Ansedonia. Il mare sembra avesse una gomma sulle onde, qualche colpo di risacca ed è sparita la spiaggia. La portata del disastro non è neppure ancora davvero misurabile, non finché proseguirà la burrasca. Marina di Pisa porta ancora i segni della tempesta del 3 novembre. A Cinquale, Ronchi e Poveromo, sulla costa apuana, da anni gli stabilimenti balneari combattono con un mostro che inghiotte la riva e a volte sfiora le cabine. A Follonica l’inverno si mangia dieci metri ogni anno e con i metri anche le file di ombrelloni.

Come una specie di invisibile e gigantesco roditore, il mare sta fagocitando pezzi di costa ogni anno. Secondo le stime della Regione l’erosione ogni anno, in alcuni tratti, cancella un metro di arenile. Un fenomeno accelerato dal cambiamento climatico e contro cui la giunta di Eugenio Giani ha appena varato il piano annuale di “ripascimenti” salva-stagione.

Ventuno interventi urgenti da realizzare entro l’inizio dell’estate in altrettante località sulla costa dove mareggiate, vento e clima hanno picchiato più duro. Un pacchetto da 4,2 milioni di euro che però la Toscana vorrebbe affiancare a un grande progetto di salvaguardia con cui difendere in modo strutturale la costa dall’erosione nei prossimi 15-20 anni, ma che il governo non ha finanziato. Per ora conta solo su un investimento di circa 10........

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