FIRENZE. Un edificio scolastico su due non è a norma e ha bisogno di interventi urgenti. In Toscana, le scuole sono in ritardo sulla riqualificazione edilizia eppure ne avrebbero tanto bisogno. In questa direzione, la chiave di volta doveva essere il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): peccato che circa il 35% degli interventi sia ancora bloccato alla fase di progettazione. È quanto emerge dal report “Ecosistema scuola” di Legambiente.

In pratica, in termini di certificazioni, soltanto la metà degli edifici scolastici toscani ha quelle relative al collaudo statico e alla prevenzione incendi. Per quanto riguarda i fondi stanziati con il Pnrr – per un totale di 328 progetti – si parla di un finanziamento complessivo di oltre 761 milioni di euro, di cui il 10% è in gara, il 35%, come detto, in fase di progettazione e poco più del 50%è già stato aggiudicato.

I crolli

Nell’anno scolastico 2022-2023 (da settembre 2022 ad agosto 2023), nella nostra regione si sono registrati cinque casi tra distacchi di intonaco e calcinacci, crepe nei muri e nei cornicioni e caduta di alberi. Il motivo principale è legato alla “vecchiaia” degli edifici, molti dei quali costruiti prima del 1976 e su cui è necessario intervenire in un’ottica di sicurezza.

L’efficientamento

La maggior parte delle scuole toscane non è “green”: soltanto il 4, 3% degli edifici è in classe energetica A (la più elevata, ndr), la metà invece è ancora nello stadio più basso, in G. Buono, invece, il dato sulle energie rinnovabili: quasi la metà delle scuole usa gli impianti solari termici e il 56% quelli fotovoltaici. Emerge, poi, anche l’interesse della totalità delle amministrazioni a lavorare per lo sviluppo delle comunità energetiche nelle scuole.

L’amianto

Sul fronte del rischio ambientale, rimangono quattro edifici con presenza di amianto e solo il 20% dei Comuni ha completato tutti i monitoraggi dei diversi rischi come muffe e umidità. Per quanto riguarda la copertura wi-fi, infine, è disponibile nella metà degli edifici. Da qui, la richiesta di Legambiente al governo guidato dalla premier Giorgia Meloni e al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, a dare prima di tutto priorità nell’indirizzo dei fondi, compreso il Pnrr, «alla messa in sicurezza e adeguamento sismico delle scuole in area sismica 1 e 2 e all’efficientamento energetico degli edifici, raggiungendo una diminuzione dei consumi almeno del 50%; di istituire una struttura di governance per la facilitazione all’accesso e alla gestione dei fondi per l’edilizia scolastica da parte degli enti locali e di rendere di facile consultazione i dati dell’anagrafe scolastica e dello stato di avanzamento dei fondi e interventi per l’edilizia scolastica».

Transizione ecologica

Anche perché – come sottolinea l’associazione di tutela dell’ambiente con Claudia Cappelletti, la responsabile nazionale scuola – «la transizione ecologica passa anche attraverso l’edilizia scolastica e i relativi servizi, ma oggi questo percorso è fin troppo timido e fatica a decollare come raccontano i dati del nostro report “Ecosistema scuola”».

«Occorre accelerare il passo per evitare che la scuola rimanga indietro e che aumentino ancor di più le disuguaglianze – conclude Cappelletti – Le risorse del Pnrr rappresentano un’opportunità importante e preziosa che non deve essere assolutamente sprecata. Ci auguriamo che l’infrastruttura scolastica venga considerata asse strategico per la crescita del Paese, con un ampio e costante investimento».

QOSHE - In Toscana un edificio scolastico su due non è a norma: progetti Pnrr al palo - Martina Trivigno
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In Toscana un edificio scolastico su due non è a norma: progetti Pnrr al palo

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10.03.2024

FIRENZE. Un edificio scolastico su due non è a norma e ha bisogno di interventi urgenti. In Toscana, le scuole sono in ritardo sulla riqualificazione edilizia eppure ne avrebbero tanto bisogno. In questa direzione, la chiave di volta doveva essere il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): peccato che circa il 35% degli interventi sia ancora bloccato alla fase di progettazione. È quanto emerge dal report “Ecosistema scuola” di Legambiente.

In pratica, in termini di certificazioni, soltanto la metà degli edifici scolastici toscani ha quelle relative al collaudo statico e alla prevenzione incendi. Per quanto riguarda i fondi stanziati con il Pnrr – per un totale di 328 progetti – si parla di un finanziamento complessivo di oltre 761 milioni di euro, di cui il 10% è in gara, il 35%, come detto, in fase di progettazione e poco più del 50%è già stato aggiudicato.

I crolli
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