BARGI. L’esplosione li ha colti di sorpresa, mentre si trovavano all’ottavo piano interrato della centrale idroelettrica Enel Green Power di Bargi. Improvvisa, quanto letale.

Padri, figli, fratelli. La loro vita è stata spezzata lì, nel primo pomeriggio di martedì, in quella che si è trasformata in una trappola infernale, impossibile da evitare. Cinque vittime, due dispersi e cinque lavoratori ricoverati in gravi condizioni tra Pisa, Bologna, Cesena e Parma: è questo al momento il bilancio della strage dell’Appennino, a cavallo tra la Toscana e l’Emilia-Romagna.

Tra chi non ce l’ha fatta c’è Mario Pisani nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto), 73 anni, ex dipendente Enel in pensione e titolare dell’Engineering automation srl, la ditta per cui lavoravano anche le altre due vittime e che fornisce «ingegneria di sistemi di controllo e supervisione per i settori della produzione di energia, dell’acciaio e dell’ambiente, compresi progetti chiavi in mano e logiche di comando, regolazione e supervisione». Con lui, là sotto, anche l’elettricista industriale Vincenzo Franchina, neo sposo di 36 anni, di Sinagra (Messina) ma residente a Genova, e Pavel Petronel Tanase, 45 anni, nato in Romania e residente a Settimo Torinese, in provincia di Torino.

Tra i dispersi, invece, ci sono Alessandro D’Andrea, 36 anni, di Forcoli (Pisa) e dipendente della Voith Hydro con sede a Cinisello Balsamo (Milano); Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre e dipendente Enel Green Power: ingegnere elettronico, Scandellari è stato insignito del titolo di Stella al Merito del Lavoro e Maestro del Lavoro dal presidente della Repubblica nell’aprile 2023; Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano, e dipendente della Abb con sede a Milano, e Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli e dipendente della Lab Engineering. Garzillo, come Pisani, era andato in pensione da poco e, per le sue competenze, era diventato consulente di una società di ingegneria, la Lab Engineering di Chieti.

Restano in prognosi riservata tre degli operai feriti: uno si trova ricoverato in rianimazione del centro ustioni di Pisa con ustioni serie in diversi parti del corpo, e un altro lavoratore, di 35 anni, è ricoverato al Sant’Orsola di Bologna in terapia intensiva polivalente, intubato e sedato. L’altro operaio in prognosi riservata ha 42 anni ed è ricoverato al Bufalini di Cesena, mentre è stato dimesso il 25enne originario di Gaggio Montano sull’Appennino bolognese, che martedì era stato portato nello stesso ospedale: per lui la prognosi è di 30 giorni.

I familiari delle vittime e dei dispersi, da ogni parte d’Italia, hanno raggiunto la centrale idroelettrica, davanti alla quale è stata allestita una tensostruttura che ospita un team di psicologi. Intanto, Enel Green Power ha istituito un fondo immediato di due milioni di euro per consentire alle persone coinvolte e alle loro famiglie di far fronte alle prime necessità e urgenze, per camere d’albergo e sostegno logistico. La speranza è appesa a un filo, mentre continuano le ricerche.

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Strage di Suviana, i morti e i dispersi nella centrale: le loro storie

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11.04.2024

BARGI. L’esplosione li ha colti di sorpresa, mentre si trovavano all’ottavo piano interrato della centrale idroelettrica Enel Green Power di Bargi. Improvvisa, quanto letale.

Padri, figli, fratelli. La loro vita è stata spezzata lì, nel primo pomeriggio di martedì, in quella che si è trasformata in una trappola infernale, impossibile da evitare. Cinque vittime, due dispersi e cinque lavoratori ricoverati in gravi condizioni tra Pisa, Bologna, Cesena e Parma: è questo al momento il bilancio della strage dell’Appennino, a cavallo tra la Toscana e l’Emilia-Romagna.

Tra chi non ce l’ha fatta c’è Mario Pisani nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto), 73 anni, ex dipendente Enel in pensione e titolare dell’Engineering automation srl, la ditta........

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