Il punto di svolta è stato il periodo del Covid, quando si è diffusa a livello di comportamento di massa la pratica del delivery (consegna a domicilio) e le cosiddette “doggy bag”, le borsine con il cibo per il cane che hanno conquistato il cuore dei frequentatori di trattorie, pizzerie e ristoranti. In quella fase, infatti, ha preso definitivamente piede la consapevolezza di dover porre un argine allo spreco alimentare. Così le persone si sono abituate all’idea di non lasciare avanzi nel piatto, fosse per mangiarli il giorno successivo a casa propria o per destinarli ai propri animali domestici. Tradizione questa importata dal mondo anglosassone.

Sarà per questo che oggi la proposta di legge “Obbligatorietà della doggy bag”, depositata alla Camera dei deputati dai due esponenti di Forza Italia Giandiego Gatta e Paolo Barelli, viene accolta con un certo distacco da parte dei ristoratori. Che si dicono tutti già abbondantemente abituati a confezionare su richiesta dei clienti le doggy bag. A suscitare qualche perplessità, seppur blanda, è casomai la previsione dell’obbligatorietà di tenere contenitori biodegradabili, pena una multa variabile fra i 25 e i 125 euro a carico degli esercenti.

Alla “Vecchia cucina di Soldano”, storica trattoria di Prato, ci sono già abituati. «Oramai è dal periodo della pandemia – spiega il titolare Alessandro Soldano – che i clienti ci chiedono di portare via ciò che resta dei pasti. Un’abitudine che si è consolidata proprio a partire dal 2020, ma che comunque esisteva anche prima. Preparare una doggy bag costa quanto dare da mangiare a un gatto, per cui noi non facciamo pagare il servizio. Dal nostro punto di vista non c’è bisogno di introdurre alcun obbligo, considerato che è un servizio compreso in quello che facciamo normalmente». A Livorno, agli scali del Monte Pio, c’è un altro punto di riferimento storico per gli amanti della ciccia, come il ristorante macelleria “Incarne”. «Sì – spiega Gianluca Iuppa, fratello del titolare dell’attività – anche qui da noi diversi clienti chiedono che venga loro confezionata una “borsina” per portare via la carne che non mangiano. Già da tempo alcuni clienti lo richiedono, ma non capisco perché si facciano leggi su temi abbastanza inutili e non ci si occupi di cose più serie. Un ristoratore non ha bisogno di un obbligo di legge per offrire un servizio ai clienti che glielo chiedono». A dire il vero, la differenza sembra farla il tipo di clientela che frequenta ristoranti e trattorie. Più è alta la fascia di prezzo della ristorazione, meno è probabile che venga richiesta la doggy bag. “Da Giulio in Pelleria” in via delle Conce è uno dei ristoranti più conosciuti a Lucca. «Per noi la doggy bag non è certo una novità – spiega Marilina Sari, figlia del fondatore – La confezioniamo su richiesta del cliente nel caso in cui non ce la faccia a finire quello che ha ordinato e chiede di portarlo via. Fra l’altro è una cosa che ci fa molto piacere, perché ci viene dimostrato che apprezzano le nostre pietanze. Oramai è piuttosto frequente che ci venga chiesto e utilizziamo dei contenitori in materiali riciclabili». Alla trattoria “Il Giogo” di Grosseto tagliano corto. «Qui da noi – spiega Marco Ciani – si mangiano anche il piatto, altro che doggy bag. Qualcuno ce le chiede comunque e non abbiamo problemi a prepararle, anche perché siamo abituati a preparare pranzi da asporto».


QOSHE - La doggy bag non è ancora obbligo ma ormai è un’abitudine - Massimiliano Frascino
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La doggy bag non è ancora obbligo ma ormai è un’abitudine

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12.01.2024

Il punto di svolta è stato il periodo del Covid, quando si è diffusa a livello di comportamento di massa la pratica del delivery (consegna a domicilio) e le cosiddette “doggy bag”, le borsine con il cibo per il cane che hanno conquistato il cuore dei frequentatori di trattorie, pizzerie e ristoranti. In quella fase, infatti, ha preso definitivamente piede la consapevolezza di dover porre un argine allo spreco alimentare. Così le persone si sono abituate all’idea di non lasciare avanzi nel piatto, fosse per mangiarli il giorno successivo a casa propria o per destinarli ai propri animali domestici. Tradizione questa importata dal mondo anglosassone.

Sarà per questo che oggi la proposta di legge “Obbligatorietà della doggy bag”, depositata alla Camera dei deputati dai due esponenti di Forza Italia Giandiego Gatta e Paolo Barelli, viene accolta con........

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