In Toscana l’economia che si muove al di fuori dei confini della legge vale 11,3 miliari di euro, cifra pari all’11,7% del prodotto interno lordo regionale. Il dato, in linea con quello nazionale, emerge dal rapporto Irpet “Illegalità e criminalità organizzata nell’economia toscana”.

I dati
Nel dettaglio, l’economia connessa alle attività illegali, cioè l’insieme dei prodotti la cui realizzazione, vendita o distribuzione è proibita dalla legge, vale un giro di affari da 1,2 miliardi di euro. Cifra a cui si sommano i 10,1 miliardi attribuiti all’economia sommersa, in cui rientrano tutte le attività che restano nascoste al fisco.
Allarme riciclaggio
Dietro a queste cifre si celano anche i tentativi della criminalità organizzata di riciclare e ripulire il denaro in Toscana, una regione dove le mafie, pur non essendo radicate sul territorio, sono attive per portare avanti i loro affari aggredendo il sistema economico ai fini del riciclaggio del denaro sporco. Secondo la Direzione investigativa antimafia, si precisa nel rapporto Irpet, la Toscana «si conferma una delle aree privilegiate per attività di riciclaggio e per la realizzazione di reati economici finanziari su larga scala». La cultura mafiosa dunque non ha inquinato il tessuto sociale, ma usa il territorio, come accade per altre regioni del Nord, per i propri illeciti affari.
Le istituzioni
«Ci sono dei motivi di preoccupazione – afferma il presidente della Regione Eugenio Giani – perché indubbiamente quando vediamo un giro di sommerso e di attività criminali quantificabile in oltre 11 miliardi la preoccupazione c’è, la Toscana è fortemente attrattiva, soprattutto per il riciclaggio e il reinvestire i proventi delle attività illecite. Ma ci sono anche gli anticorpi, vediamo che l’azione concertata di istituzioni, magistratura e forze dell’ordine ci permette di fare muro nei confronti dei tentavi di infiltrazione della criminalità organizzata».
La presenza della mafia
Gli indicatori elaborati da Irpet dicono questo: la mafia non è oggettivamente presente in Toscana, ma sono critici invece i valori che rimandano all’infiltrazione nel tessuto economico, come casi di riciclaggio, contraffazione, contrabbando, stupefacenti, reati ambientali, sfruttamento della prostituzione. Sotto queste voci, che nel rapporto Irpet rientrano sotto la dicitura “indicatori di esercizio di attività illecita”, la Toscana si piazza al nono posto in Italia. La provincia di Livorno è quella che registra l’indice sintetico di presenza mafiosa più elevato.
Le imprese cartiere
Le società cartiere, nate per emettere fatture per operazioni inesistenti e per eludere i controlli fiscali ed evadere le tasse, rappresentano il 3,6% del totale delle imprese toscane (la media nazionale è del 5%). I settori più colpiti sono quelli delle attività finanziarie ed assicurative (6,6% del totale), delle costruzioni (5,8%) e del commercio 5,4%. Per quanto riguarda l’andamento dei reati, la Toscana emerge come un caso critico per la contraffazione. Le province di Firenze, Prato, Livorno e Grosseto sono nel gruppo delle province italiane dove è più presente questo tipo di illecito.
Il lavoro irregolare
Le stime Irpet quantificano in Toscana un valore aggiunto legato al lavoro irregolare pari al 3,7% del valore aggiunto regionale, per un totale di 3,6 miliardi. L’evasione contributiva legata al lavoro irregolare è stimata nell’ordine di 604 milioni di euro.

QOSHE - Toscana, l’economia illegale vale 11,3 miliardi: cos’è e come funziona il giro d’affari fuori dalla legge - Matteo Leoni
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Toscana, l’economia illegale vale 11,3 miliardi: cos’è e come funziona il giro d’affari fuori dalla legge

14 1
05.04.2024

In Toscana l’economia che si muove al di fuori dei confini della legge vale 11,3 miliari di euro, cifra pari all’11,7% del prodotto interno lordo regionale. Il dato, in linea con quello nazionale, emerge dal rapporto Irpet “Illegalità e criminalità organizzata nell’economia toscana”.

I dati
Nel dettaglio, l’economia connessa alle attività illegali, cioè l’insieme dei prodotti la cui realizzazione, vendita o distribuzione è proibita dalla legge, vale un giro di affari da 1,2 miliardi di euro. Cifra a cui si sommano i 10,1 miliardi attribuiti all’economia sommersa, in cui rientrano tutte le attività che restano nascoste al fisco.
Allarme riciclaggio
Dietro a queste cifre si celano anche i tentativi della criminalità organizzata di riciclare e ripulire il denaro in Toscana, una regione dove le mafie, pur non essendo radicate sul........

© Il Tirreno


Get it on Google Play