LIVORNO. Trenta anni. Il problema è capire se li dimostra o meno. Parliamo della legge di riforma del lavoro portuale, la famosa 84/94 che ha sancito anche la nascita delle Autorità Portuali. Nel trentennale del varo dello strumento legislativo che ha rivoluzionato l’attività all’interno degli scali marittimi l’Usb ha promosso per venerdì prossimo, presso la Sala Ferretti alla Fortezza Nuova a Livorno, un’assemblea/convegno che vede la partecipazione di diversi attori messi sulla scena proprio dalla Legge 84 del 1994.

Il convegno

Oltre a lavoratori portuali di Civitavecchia, Genova, Trieste, Livorno, Napoli, Piombino e Salerno appartenenti alle società e cooperative costituite sulla base degli articoli 16 e 17 della legge di riforma e ai rappresentanti degli interinali, sono previsti, tra gli altri, gli interventi dei presidenti delle Autorità Portuali di Trieste e Livorno, Zeno D’Agostino e Luciano Guerrieri, di Iari De Filicaia (Presidente di ALP Livorno), Francesco Mariani (Presidente ALPT Trieste), Enzo Raugei (Presidente Compagnia Portuale Livorno), Patrizio Scilipoti (Presidente della Compagnia Portuale Civitavecchia), Giovanni Ceraolo (Coordinamento Nazionale USB Mare e Porti) e Francesco Staccioli (Esecutivo Nazionale USB).

Il tema

Interverranno inoltre Riccardo Degl’Innocenti, esperto di portualità, e Fabio Cremaschini, ricercatore di geografia ed economia marittima. «Si tratta – spiega Massimo Mazza, della Rsu Alps e del coordinamento nazionale Usb Mare e Porti – di una riflessione e di un approfondimento che arriva in momento particolare, nel quale si sta discutendo dell’ennesima modifica della Legge. Peraltro, per quanto riguarda nello specifico il ruolo dei lavoratori portuali, al momento non si ha alcuna chiarezza riguardo quello che potrà essere il loro ruolo. Per quanto ci riguarda, qualora si andasse al superamento delle attuali condizioni, che oltretutto nel corso degli anni hanno già subito in qualche realtà delle sostanziali modifiche, siamo favorevoli alla creazione di un pool di manodopera che darebbe modo di eliminare la concorrenza sugli appalti dei lavori da effettuare in banchina e che potrebbe agire sulla base di tariffe predeterminate direttamente dalle Autorità Portuali».

I timori

Il timore delle organizzazioni sindacali, poi, è che l’eventuale nuova legge possa aprire un possibile varco in un settore, quello delle operazioni a bordo delle navi traghetto, dove più di un armatore spinge per arrivare all’autoproduzione, per avere la possibilità, per lo svolgimento di determinati servizi, di non utilizzare più personale esterno come i portuali, ma direttamente membri dell’equipaggio. «Oltretutto – riprende Mazza – nello specifico del porto di Livorno ci troviamo in un momento di particolare incertezza, visto che tra un anno è prevista la gara per la concessione dell’articolo 17, che consentirà alla società individuata di poter mettere a disposizione il suo personale nei momenti in cui si registrano picchi di lavoro e i dipendenti delle società concessionarie sulla base degli articoli 16 e 18 della Legge non sono in grado di poter fronteggiare».

Attualmente la società concessionaria è la A.L.P., che dà lavoro ad una settantina di addetti, e il fatto che la gara sarà a livello europeo suscita non poca preoccupazione tra i lavoratori, soprattutto se nel frattempo non sarà fatta chiarezza su quella che potrà essere la futura organizzazione del lavoro sulle banchine. Il convegno, quindi, può diventare un primo e importante momento di confronto e riflessione su una serie di tematiche che incidono e non poco nell’economia del territorio.

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QOSHE - Il “tagliando trentennale” alla legge di riforma dei porti - Maurizio Campogiani
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Il “tagliando trentennale” alla legge di riforma dei porti

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13.04.2024

LIVORNO. Trenta anni. Il problema è capire se li dimostra o meno. Parliamo della legge di riforma del lavoro portuale, la famosa 84/94 che ha sancito anche la nascita delle Autorità Portuali. Nel trentennale del varo dello strumento legislativo che ha rivoluzionato l’attività all’interno degli scali marittimi l’Usb ha promosso per venerdì prossimo, presso la Sala Ferretti alla Fortezza Nuova a Livorno, un’assemblea/convegno che vede la partecipazione di diversi attori messi sulla scena proprio dalla Legge 84 del 1994.

Il convegno

Oltre a lavoratori portuali di Civitavecchia, Genova, Trieste, Livorno, Napoli, Piombino e Salerno appartenenti alle società e cooperative costituite sulla base degli articoli 16 e 17 della legge di riforma e ai rappresentanti degli interinali, sono previsti, tra gli altri, gli interventi dei presidenti delle Autorità Portuali di Trieste e Livorno, Zeno D’Agostino........

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