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Pontedera Una lunga carriera imprenditoriale ma sempre improntata alla gentilezza e agli aspetti umani che si nascondono nei meccanismi complessi della crescita aziendale, quella di Alessandro Barberis, morto venerdì sera all’età di 86 anni. E che, oltre alle grandi realtà del nord, ha toccato anche Pontedera, dove nel 1997, dopo la scomparsa di Giovanni Alberto Agnelli, è stato presidente della Piaggio. Furono anni difficili, caratterizzati da trattative e improvvisi dietrofront che culminarono nel 1999 con la vendita al fondo d’investimento Morgan Grenfell che comprò la Piaggio con la partecipazione del Texas Pacific Group. L’operazione avvenne con la regia dell’ingegner Barberis ma chi condivise con lui quelle fasi concitate, conserva della persona un bel ricordo. «Fu un periodo di ridimensionamento dei progetti di Giovanni Agnelli parte dei quali furono concordati con il Comune. Era chiaro - spiega Enrico Rossi, sindaco, per due mandati consecutivi, della città della Vespa dal 1990 - che la proprietà avesse intenzioni diverse e infatti poco dopo cedette l’azienda ma Barberis si comportò comunque correttamente. Fu rispettoso delle istituzioni».

Era nato il 28 agosto del 1937 a Torino. Uomo di grande capacità ed esperienza manageriale, ha mosso i primi passi lavorativi a 27 anni in Fiat, nella divisione Fonderia e Fucine e da allora la sua vita è stata costellata da successi e incarichi di vertice. Nel 1974 diventa direttore di stabilimento e qualche anno più tardi è capo del settore fonderie di Fiat. Dal 1982 si sposta alla Magneti Marelli come direttore generale e nel 1993 diventa direttore di Fiat Auto. Nel 1996 abbandona il settore auto e accetta la direzione generale di banca San Paolo. Torna però ai motori l’anno successivo, a capo dell’impresa che ha dato i natali alla Vespa.

«È stato un grande imprenditore attento alla valorizzazione delle risorse umane e alla coesione negli ambienti di lavoro», conferma Enrico Dell’Artino, direttore della divisione veicoli da trasporto leggeri in Piaggio in quegli anni. E il giudizio su Barberis è unanime. Cordiale ed educato, riusciva sempre a trovare le parole giuste anche nei momenti più critici. «In Piaggio ebbe un compito difficile e delicato. Arrivato dopo Giovanni Agnelli traghettò l’azienda - racconta Paolo Marconcini, ex sindaco di Pontedera dal 1999 al 2009 - in un momento complicato. Quando lo incontravo e parlavamo dei problemi del territorio ricordo che utilizzava spesso un’espressione. Diceva, per giustificare le proprie decisioni, di provare a mettersi non nei suoi panni ma nei suoi mocassini. Io li guardavo, saranno stati un 39/40 e pensavo che, con il mio 44, non sarei mai riuscito a entrarci». Metafora di vita insomma, con un aplomb tutto piemontese.

Nel 2002 Barberis rientra in Fiat mentre nel 2006 riceve l’onorificenza dalla Presidenza della Repubblica venendo nominato Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Da aprile 2016 è membro del Consiglio generale della Compagnia di San Paolo e nel 2020 è nel Consiglio direttivo. Dal 1998 al 2002 è presidente dell’Unione Industriale Pisana e dal 1999 al 2003 di Confindustria Toscana. «L’Unione Industriale Pisana, con il presidente Andrea Madonna, il consiglio direttivo e gli associati, partecipa al cordoglio per la morte di Barberis - scrivono dal gruppo degli imprenditori della Provincia - ha impresso un forte slancio allo sviluppo di quella pisana e dell’associazione». Dal 2004 al 2014 è stato poi presidente della Camera di Commercio di Torino e dal 2011 al 2016 membro del Consiglio Generale della Federazione Mondiale delle Camere di Commercio.

«Un uomo di straordinario valore imprenditoriale e di grande visione dimostrata alla guida di Confindustria Toscana oltre che della Piaggio. Ha sempre privilegiato il confronto sulle idee e la capacità di dialogo portando avanti anche in Toscana la proficua stagione della concertazione». Con queste parole il presidente Maurizio Bigazzi e il consiglio di presidenza di Confindustria Toscana ricordano Barberis, presidente della Confindustria regionale dal 1999 al 2003

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Addio Alessandro Barberis, guidò la Piaggio nel 1997: «Uomo di straordinario valore imprenditoriale»

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04.02.2024

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Pontedera Una lunga carriera imprenditoriale ma sempre improntata alla gentilezza e agli aspetti umani che si nascondono nei meccanismi complessi della crescita aziendale, quella di Alessandro Barberis, morto venerdì sera all’età di 86 anni. E che, oltre alle grandi realtà del nord, ha toccato anche Pontedera, dove nel 1997, dopo la scomparsa di Giovanni Alberto Agnelli, è stato presidente della Piaggio. Furono anni difficili, caratterizzati da trattative e improvvisi dietrofront che culminarono nel 1999 con la vendita al fondo d’investimento Morgan Grenfell che comprò la Piaggio con la partecipazione del Texas Pacific Group. L’operazione avvenne con la regia dell’ingegner Barberis ma chi condivise con lui quelle fasi concitate, conserva della persona un bel ricordo. «Fu un periodo di ridimensionamento dei progetti di Giovanni Agnelli parte dei quali furono concordati con il Comune. Era chiaro - spiega Enrico Rossi, sindaco, per due mandati consecutivi, della città della Vespa dal 1990 - che la........

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