VAIANO (PRATO). Le aziende e le famiglie della Valbisenzio dovranno farsene una ragione: l’interruzione della strada regionale 325 a causa di due frane che da venerdì 1 marzo hanno quasi bloccato gli spostamenti da e verso la pianura non si risolverà né oggi e né domani. Serviranno giorni, se non settimane, per tornare a una parvenza di normalità. Basta dare un’occhiata ai due operai della ditta Sandretti, due acrobati agganciati alle funi, che nella mattina di martedì 5 marzo lottavano contro l’enorme blocco di roccia che rischia di cadere sulla strada regionale per darle il colpo di grazia. Inseriscono un cuscinetto sotto a una sporgenza, lo gonfiano e fanno saltare un pezzo. Una fatica di Sisifo che produce piccoli ma essenziali risultati: sbriciolare piano piano il macigno che incombe come una spada di Damocle sulla strada venti metri più sotto e di fatto la tiene in ostaggio.
Come si combatte "il nemico"
Gabriele Sandretti, titolare della ditta di fiducia del Comune di Vaiano e della Provincia per questo tipo di lavori, di frane sulla 325 ne ha viste tante. Una così complicata, però, mai. Da tecnico ragiona sulle possibili soluzioni. La più veloce sarebbe togliere il grosso della roccia, imbrigliarla con le reti d’acciaio e rimettere i pali di contenimento più sotto. Servirebbero comunque diversi giorni. Un’alternativa è montare una paratia di contenimento come quelle che si vedono sulle Alpi contro le slavine. Servirebbero settimane. La più sicura, invece, è costruire una vera e propria galleria in metallo: servirebbero mesi. I residenti, la politica e le aziende probabilmente non hanno tutto questo tempo. E comunque nessuno azzarda previsioni sui tempi di risoluzione dell’emergenza.
Ostaggi della frana
Intanto i pendolari e le imprese fanno buon viso a cattiva sorte. Anche nella mattina di martedì 5 marzo alcuni autocarri e furgoni si sono messi in fila su via 7 Marzo alle porte di Prato in attesa del via libera della Municipale per salire in Valbisenzio sulla strada per Schignano, una delle due vie alternative. Operazione ripetuta nel pomeriggio per rifornire supermercati e aziende tessili. In direzione opposta, le auto provenienti da Vaiano hanno pazientato in cima alla collina fino a quando il convoglio non è transitato. Ma sono stati molti di più quelli che hanno optato per il treno da Vernio e Vaiano fino a Prato per andare a scuola o al lavoro. È stato costretto a farlo anche Mario Aresu, che nella sera del 1 marzo è scampato per un soffio alla caduta di massi sulla regionale, l’auto è stata danneggiata e lui, che lavora a Montemurlo e deve fare delle visite mediche a Prato, lunedì 4 marzo ha preso il bus, poi il treno, poi di nuovo il bus per raggiungere il dottore: totale due ore. Per un po’ si può fare, ma non per molto.
La buona notizia
La buona notizia è che dalla mattina di mercoledì 6 marzo alle 7 riaprirà a senso unico alternato il tratto di strada regionale compreso tra Sasseta e Montepiano, nel comune di Vernio. Uno sbocco a nord che consentirà anche ai mezzi pesanti di raggiungere Vernio e Vaiano passando da sopra, al prezzo di un lunghissimo giro che passa dal casello autostradale di Badia sull’A1, ma meglio di niente. «La priorità della Provincia era quella di riaprire la regionale 325 almeno sul fronte nord per consentire il transito dei residenti nella frazione di Montepiano, dei mezzi di soccorso e di tutti i mezzi pesanti delle aziende della Valbisenzio», ha spiegato il presidente della Provincia Simone Calamai, consapevole però che il vero problema è a valle. «Il cantiere (quello di Vaiano, ndr) procede con il disgaggio e la messa in sicurezza del fronte franoso – ha detto – A breve posizioneremo georadar e sensori, grazie alla collaborazione con l'Università di Firenze, per monitorare l'evoluzione della frana e capire se sarà possibile riaprire almeno ai mezzi di soccorso. Al momento non siamo in grado di dare date certe».
Il pericolo
Fin dal primo giorno il sindaco di Vaiano, Primo Bosi, aveva messo l’accento sul sistema di soccorso, «perché se uno si sente male qui non può andare all’ospedale di Prato passando dal Mugello». Bosi però è solo uno spettatore non pagante di quanto succede, perché la comptenza sulla 325 è della Regione è la manutenzione spetta alla Provincia. Lui si trova nella scomoda posizione di fare da parafulmine. Tra domenica 3 e lunedì 4 marzo se la sono vista brutta anche i clienti della Coop di Vaiano, dove hanno iniziato a scarseggiare i generi alimentari, soprattutto frutta, verdura e carne fresca, forse anche perché qualcuno ne ha fatto incetta non sapendo quando sarebbero arrivati i rifornimenti. «Ora va meglio – racconta l’addetto alla gastronomia del supermercato – I furgoni sono arrivati e hanno rifornito gli scaffali». Osservando i pensionati tra gli scaffali sembra in effetti una normale mattinata di spesa. Ma basta fare qualche chilometro in direzione di Prato per imbattersi nelle transenne che chiudono la strada e negli operai acrobati che lottano contro il macigno. «Ci vorrebbe una bomba», scherza ma solo fino a un certo punto uno dei pensionati che osservano a distanza le operazioni. No, per riaprire in fretta forse non basterebbe una bacchetta magica.

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Valbisenzio ostaggio di una roccia: la frana che blocca un pezzo di Toscana e la lotta degli operai per liberare aziende e cittadini

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06.03.2024

VAIANO (PRATO). Le aziende e le famiglie della Valbisenzio dovranno farsene una ragione: l’interruzione della strada regionale 325 a causa di due frane che da venerdì 1 marzo hanno quasi bloccato gli spostamenti da e verso la pianura non si risolverà né oggi e né domani. Serviranno giorni, se non settimane, per tornare a una parvenza di normalità. Basta dare un’occhiata ai due operai della ditta Sandretti, due acrobati agganciati alle funi, che nella mattina di martedì 5 marzo lottavano contro l’enorme blocco di roccia che rischia di cadere sulla strada regionale per darle il colpo di grazia. Inseriscono un cuscinetto sotto a una sporgenza, lo gonfiano e fanno saltare un pezzo. Una fatica di Sisifo che produce piccoli ma essenziali risultati: sbriciolare piano piano il macigno che incombe come una spada di Damocle sulla strada venti metri più sotto e di fatto la tiene in ostaggio.
Come si combatte "il nemico"
Gabriele Sandretti, titolare della ditta di fiducia del Comune di Vaiano e della Provincia per questo tipo di lavori, di frane sulla 325 ne ha viste tante. Una così complicata, però, mai. Da tecnico ragiona sulle possibili soluzioni. La più veloce sarebbe togliere il grosso della roccia, imbrigliarla con le reti d’acciaio e rimettere i pali di contenimento più sotto. Servirebbero........

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