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Pisa Il suo è un teatro vivo, dove le opere evolvono nel tempo. Ma soprattutto un teatro di denuncia e di impegno civile per cambiare le coscienze e parlare ai giovani. Marco Paolini, attore, scrittore e drammaturgo italiano, ha ricevuto ieri pomeriggio dall'Università di Pisa una laurea in honoris causa in Filosofia e Forme del Sapere che arriva per «il suo lavoro basato sul coraggio della presa di posizione e sull’importanza di tenere vivo il pensiero critico che rappresenta la linfa vitale della ricerca filosofica».

«Il mio è un mestiere di incontri – ha detto Marco Paolini – devi accorgerti quando succedono, per questo tengo un quaderno. L’unico criterio utile è il numero sulla copertina. Son circa otto-novemila pagine di quaderni che non servono granché, ma ogni tanto sono buone per non perdersi o per accorgersi che sto girando in tondo. È questa la vera natura del mio lavoro».

Capolavoro Vajont

Nella motivazione, l'Ateneo pisano fa riferimento a due lavori realizzati dal grande drammaturgo italiano: il racconto sulla tragedia del Vajont, considerato «una vera e propria riflessione di Filosofia della Scienza» e “Itis Galileo”, una rivisitazione in chiave divulgativa del pensiero di Galileo Galilei che «rappresenta una pietra miliare per chi si occupa dei legami tra la filosofia e la scienza, ma anche per chi si batte per l’indipendenza e la laicità della seconda».

La cerimonia è avvenuta nell’aula magna della Sapienza. Il pomeriggio è stato aperto dai saluti del rettore Riccardo Zucchi, quindi il professore Pierluigi Barrotta del sipartimento di Civiltà e Forme del Sapere ha letto la motivazione del conferimento, a seguire la professoressa Alessandra Fussi, presidente del corso di laurea ha fatto la laudatio.

La lezione

A conclusione della cerimonia, Paolini ha tenuto la sua lectio magistralis intitolata “Pratica e grammatica del (mio) mestiere del teatro”. «Paolini – ha detto il rettore Zucchi – ci apre nuove prospettive. Nel suo caso, la laurea honoris causa in Filosofia e Forme del sapere enfatizza in particolare l’uso del metodo teatrale e dialogico per una rilettura critica di ciò che riteniamo noto, evoluzione moderna di un approccio che risale ai grandi dialoghi di Platone».

«Un giorno atteso»

Paolini, si aspettava tutto questo?

«Quando arriva un riconoscimento importante ti domandi in che maniera te lo sei meritato. Sapevo che sarebbe arrivato questo giorno. Me lo avevano proposto cinque anni fa, ma era necessario il completamento di un percorso burocratico complesso. Per me è un grande onore, anche se ho imparato da amici professori che il sapere è fatto di studio e di poche parole, mentre il mio è un mestiere tutto parlato».

In questi mesi sta portando in tour nei principali teatri italiani, “Boomers”, è possibile secondo lei un dialogo tra generazioni?

«Sì, a condizione però di sospendere il giudizio, altrimenti la sentenza è scritta. Esiste una generazione in sofferenza verso un modello economico di sviluppo che ci ha portato alla crisi climatica ed è facile dare la colpa sempre a una generazione prima. Io trovo che sia una semplificazione in quanto è chiaro che l’accumulo di ricchezza nelle mani di poche persone è uno squilibrio. Il modello economico, quello governato dal mercato, è come una religione che non si può mettere in discussione. Quando si parla di sostenibilità si parla in realtà di redistribuzione. Si mette in discussione un modello che è insofferente e viene identificato con la mia generazione. Ovviamente io non sono miliardario, ma appartengo a quella parte del pianeta che sta meglio. Questo significa che se vuoi cercare un dialogo non lo puoi trovare nella razionalità degli argomenti, lo devi trovare nella poesia e nell’arte e questo è il mestiere che faccio».

Lei ha portato in scena la tragedia del Vajont, un racconto che negli anni si è evoluto...

«È diventato un coro. Il progetto non è più un monologo, chiedendo ai teatri se volevano partecipare a una lettura in contemporanea, abbiamo adattato il testo con Marco Martinelli, trasformando la partitura per voci e il progetto ha raccolto grandi consensi in Italia e all'estero».

Come è nata la sua passione per il teatro?

«Ho frequentato un corso universitario curricolare in Agraria, poi ad un certo punto mi sono infastidito anche della politica, ovvero delle parole d’ordine e della pesantezza del linguaggio. Quindi il teatro è stato un modo di ricostruire un silenzio intorno a me. Lui mi ha cambiato la vita e mi ha salvato».

A chi dedica questa laurea?

«Alla professoressa Maria Antonella Galanti dell'Università di Pisa, scomparsa alcuni anni fa. È stata infatti lei a propormi questo riconoscimento. E alla mia compagna Michela Signori».


QOSHE - Marco Paolini a Pisa tra teatro, vita e impegno: «Ricostruire il silenzio, ecco il segreto del mio successo» - Roberta Galli
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Marco Paolini a Pisa tra teatro, vita e impegno: «Ricostruire il silenzio, ecco il segreto del mio successo»

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31.01.2024

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Pisa Il suo è un teatro vivo, dove le opere evolvono nel tempo. Ma soprattutto un teatro di denuncia e di impegno civile per cambiare le coscienze e parlare ai giovani. Marco Paolini, attore, scrittore e drammaturgo italiano, ha ricevuto ieri pomeriggio dall'Università di Pisa una laurea in honoris causa in Filosofia e Forme del Sapere che arriva per «il suo lavoro basato sul coraggio della presa di posizione e sull’importanza di tenere vivo il pensiero critico che rappresenta la linfa vitale della ricerca filosofica».

«Il mio è un mestiere di incontri – ha detto Marco Paolini – devi accorgerti quando succedono, per questo tengo un quaderno. L’unico criterio utile è il numero sulla copertina. Son circa otto-novemila pagine di quaderni che non servono granché, ma ogni tanto sono buone per non perdersi o per accorgersi che sto girando in tondo. È questa la vera natura del mio lavoro».

Capolavoro Vajont

Nella motivazione, l'Ateneo pisano fa riferimento a due lavori realizzati dal grande drammaturgo italiano: il racconto sulla tragedia del Vajont, considerato «una vera e propria riflessione di Filosofia della Scienza» e “Itis Galileo”, una rivisitazione in........

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