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LIVORNO. “Brutti, sporchi e cattivi”. No, non è un remake di un film, ma è la sintesi del pensiero di Francesco Buglio su come si deve interpretare il campionato, specialmente il girone E costellato dall’insidia di tantissimi derby made in Granducato.

Tornato in sella a fine ottobre alla guida del Real Forte Querceta («mi sono rimesso in moto ereditando una situazione non facile, d’altronde di solito chi subentra è per criticità, ma non tutte le colpe sono del mio predecessore Sena»), con l’obiettivo di centrare la salvezza, l’ex tecnico amaranto («ho vissuto una bella esperienza a Livorno, vado a testa alta e mi faccia fare prima di tutto gli auguri di buon anno alla società, ai tifosi, ai giornalisti»), analizza a 360 gradi il torneo.

Buglio, partiamo dalla testa. Sei squadre, dalla Pianese al Tau, in corsa per la promozione in serie C...

«Hanno tutte potenzialmente organici importanti. La capolista Pianese ha disputato un girone di andata ad alti ritmi e ha immesso nel motore un fior di giocatore come Bramante, un Dybala con le dovute proporzioni. Il Seravezza ha nella continuità, con una rosa ritoccata poco rispetto alla scorsa stagione, la sua arma principale. Il Follonica Gavorrano è una squadra quadrata che ha più giocatori da categoria. Grosseto e Livorno invece sono due realtà diverse rispetto alle altre che meritano palcoscenici più importanti e sono partiti con l’onere di vincere. Il club maremmano ha un enorme potenza economica, il Tau è la vera sorpresa».

Ha una sua favorita?

«Per me il Livorno ma...».

Cosa intende per “ma”?

“Una parola sintetizza il tutto: pressione. È l’avversario principale. Tutti, e quando dico tutti intendo società, giocatori e pubblico, devono remare dalla stessa parte. I tifosi devono avere pazienza, d’altronde la vetta dista a sole4 lunghezze. Devono avere rispetto e far lavorare la squadra senza farle sentire il fiato al collo. Non è possibile che qualsiasi allenatore che siede sulla panchina amaranto sia scarso. Uno come Favarin, che ha nel suo curriculum diverse promozioni, non può essere diventato un asino».

Quali gli altri ingredienti per tagliare il traguardo per primi?

«La condizione fisica è essenziale. A fine marzo, inizio aprile è il momento cruciale ed è importante essere in ottima salute. Serve “cazzimma”, essere pronti a dare battaglia. La difesa ermetica è un input imprescindibile se si vuole puntare in alto».

Nell’ultimo mese il Livorno ha tesserato diversi giocatori.

«Penso che siano stati apportati dei correttivi nell’ottica di un sistema di gioco, il 3-5-2, che ormai va consolidandosi. Sono arrivati giocatori di qualità e di esperienza come Curcio e Tanasi, un centrocampista di temperamento come Likaxhiu, un ottimo difensore come Schiaroli, un giovane interessante come Carcani. Non scordiamoci che è stato perso Bartolini, uno determinante».

Manca un attaccante...

«Direttore e mister non lo sbaglieranno».

A proposito sono 12 i giocatori andati in gol, ma manca un goleador.

«Per me è importante che tutti partecipino alla manovra per cui è positivo che siano in diversi a centrare il bersaglio. Non si deve dipendere dal singolo. Il Livorno ha poi punte come Cesarini, Cori e Giordani di assoluto valore».

E il suo Real Forte Querceta?

«Vista la delicata posizione in classifica l’obiettivo è arrivare ai playout e giocarsi la salvezza. A mio avviso per salvarsi direttamente occorrono minimo 42 punti e per noi che ne abbiamo solo 9 è un traguardo quasi impossibile».

Una brutta gatta da pelare...

«Dopo 7 anni tornare in questo ambiente mi ha dato tanto entusiasmo. Noi ci proviamo prima di tutto con il lavoro. Il primo step è ridurre le distanze da chi ci precede. Il gruppo vuole salvarsi, la società è presente sia sul mercato dove non è facile prendere giocatori vista la posizione in cui siamo, sia nelle funzioni di supporto».


QOSHE - La dritta di Buglio: «Livorno forte ma deve battere la troppa pressione» - Sandro Canu
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La dritta di Buglio: «Livorno forte ma deve battere la troppa pressione»

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02.01.2024

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LIVORNO. “Brutti, sporchi e cattivi”. No, non è un remake di un film, ma è la sintesi del pensiero di Francesco Buglio su come si deve interpretare il campionato, specialmente il girone E costellato dall’insidia di tantissimi derby made in Granducato.

Tornato in sella a fine ottobre alla guida del Real Forte Querceta («mi sono rimesso in moto ereditando una situazione non facile, d’altronde di solito chi subentra è per criticità, ma non tutte le colpe sono del mio predecessore Sena»), con l’obiettivo di centrare la salvezza, l’ex tecnico amaranto («ho vissuto una bella esperienza a Livorno, vado a testa alta e mi faccia fare prima di tutto gli auguri di buon anno alla società, ai tifosi, ai giornalisti»), analizza a 360 gradi il torneo.

Buglio, partiamo dalla testa. Sei squadre, dalla Pianese al Tau, in corsa per la promozione in serie C...

«Hanno tutte potenzialmente organici importanti. La capolista Pianese ha disputato un girone di andata ad alti........

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