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LIVORNO. Per lui parlano i fatti. Schivo, ai riflettori preferisce lavorare sul campo con scrupolosità, dopo una partenza in surplace condita da "pareggite", ha rimesso in ordine le idee portando il Follonica Gavorrano a lottare per due obiettivi: campionato, in pole position a sette giri dal the end, e Coppa Italia, in finale anche per un errore del Livorno eliminato per aver schierato un giocatore squalificato.

Nonostante questo Marco Masi, come suo costume, non si esalta, con tono pacato e con la tradizionale flemma spiega. «Un cammino fino a qui positivo. Ci fa piacere, ma non abbiamo ancora vinto niente. É ancora tutto in ballo. Siamo al comando, ma i giochi sono ancora aperti. Pianese, Grosseto e Livorno, in stretto ordine di classifica, hanno tutte le carte in regola per sprintare fino in fondo. Con 21 punti in palio tutto si può ribaltare, non c'è nulla di definitivo».

Che idea si è fatto di questo girone?

«Lo considero il girone più equilibrato di quelli che ho affrontato nel corso della mia carriera (due promozioni in serie C con Pontedera e Pianese, ndr) di allenatore. Sono convinto che si dovrà attendere l'ultima giornata per svelare il nome del vincitore».

Cosa serve in questi sette round per tagliare il traguardo da primi?

«Fare più punti degli altri - dice con il sorriso - bando alle ovvietà parlo per noi. Pensare partita dopo partita, non guardare il calendario, concentrarci sull'avversario di turno. Ad esempio il prossimo è la Sangiovannese. Squadra da prendere con le molle perché è quella che ha fatto più punti nel girone di ritorno».

Come considera le tre rivali?

«Tre fortissime realtà. Il Livorno è quella che ha più esperienza, più capacità di cambiare in corsa le sorti del match, la Pianese ha più qualità di gioco, il Grosseto dalla cintola in su è la migliore, ha più varianti, più soluzioni».

Partito in sordina il Follonica Gavorrano ha recuperato, ha sbandato a metà febbraio, per poi piazzare un poker di successi. Ha trovato l'assetto giusto?

«É stato un percorso strano in cui abbiamo cambiato quattro moduli. Siamo partiti con il 4-3-1-2 per poi passare al 4-2-3-1, al 4-4-2 e arrivare al 3-4-3. Quello attualmente che ci garantisce più certezze».

Dopo alcuni anni alla Primavera del Pisa ha deciso di tornare a scommettere tra i "grandi". Perché?

«Durante il Covid, grazie all'allora ds del Pisa Gemmi, mi si è presentata l'occasione di allenare nelle giovanili. L'estate scorsa ho deciso che era l'ora di cambiare. Mi piace lavorare in una certa maniera e il FolGav è una società organizzata che ti mette a tuo agio».

Del Livorno che idea si è fatto domenica?

«Come ho detto prima è un undici esperto capace di colpire alla minima distrazione, vedi la traversa e la rovesciata finale di Giordani».

Ci può dire come aveva impostato la partita?

«Il nostro imput era quello di spezzare il loro ritmo da subito, metterli sotto pressione cercando di saltare il centrocampo, zona in cui gli amaranto si accentrano quando manovrano, lanciando i nostri attaccanti e in questo è stato molto bravo Pino a mettere in difficoltà la loro difesa».

Il presidente Esciua questa estate ha avuto diversi colloqui. L' ha mai cercata?

«No. Non mi ha mai contattato».

In un futuro verrebbe ad allenare il Livorno?

«Premessa dove sono mi trovo benissimo. L'allenatore è un lavoro. Bisogna prendere in considerazione le offerte che riceviamo. Livorno è una piazza importante, stimolante. Come si fa a dire di no dopo aver visto lo spettacolo di domenica dove erano presenti 1500 tifosi segno di una fortissima passione. Se il fatto di essere pisano influenzerebbe la mia scelta? No, in maniera assoluta».


QOSHE - La dritta di Masi. «Quattro squadre ancora in corsa per la serie C» - Sandro Canu
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La dritta di Masi. «Quattro squadre ancora in corsa per la serie C»

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21.03.2024

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LIVORNO. Per lui parlano i fatti. Schivo, ai riflettori preferisce lavorare sul campo con scrupolosità, dopo una partenza in surplace condita da "pareggite", ha rimesso in ordine le idee portando il Follonica Gavorrano a lottare per due obiettivi: campionato, in pole position a sette giri dal the end, e Coppa Italia, in finale anche per un errore del Livorno eliminato per aver schierato un giocatore squalificato.

Nonostante questo Marco Masi, come suo costume, non si esalta, con tono pacato e con la tradizionale flemma spiega. «Un cammino fino a qui positivo. Ci fa piacere, ma non abbiamo ancora vinto niente. É ancora tutto in ballo. Siamo al comando, ma i giochi sono ancora aperti. Pianese, Grosseto e Livorno, in stretto ordine di classifica, hanno tutte le carte in regola per sprintare fino in fondo. Con 21 punti in palio tutto si può ribaltare, non c'è nulla di definitivo».

Che idea si è fatto di questo........

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