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LIVORNO. Luca Bechi, livornese doc, coach della Juvi Cremona in serie A2, dopo la vittoria colta nel giorno di befana, ai danni del Monferrato basket, è salito di corsa in macchina per non mancare all’appuntamento sportivo cittadino più atteso di inizio anno.

Bechi, ce l’ha fatta ad arrivare in tempo al palasport per il derby?

«Certo. Anzi, volutamente ho deciso di arrivare prima, proprio perché volevo godermi lo spettacolo nello spettacolo. Avevo già vissuto il sold out di Italia–Ucraina, qualche mese fa; ma stavolta le sensazioni e le emozioni sono state completamente diverse. Entrando ho percepito un’adrenalina fortissima. Non mi aspettavo che fosse così».

Da un punto di vista tecnico che partita ha visto?

«Una bella partita; dove alla fine, per me, hanno vinto entrambe. Un semplice episodio l’ha definita, certo. Ma come si fa a dire che la Pielle ha perso? Non si può. Poi è chiaro che nel basket il pareggio non esiste. Una sfida avvincente, con tanti strappi, momenti in cui l’inerzia poteva essere cambiata. La Libertas ha condotto, ma sul più sei ad inizio ultimo quarto, in casa biancazzurra penso si coltivasse più che una speranza».

Insomma, si è divertito…

«Ho visto due squadre organizzate per merito degli allenatori. Due roster ben costruiti per merito dei presidenti e della dirigenza che collabora con loro. Gara gradevole, intensa, e per questo apprezzata dal pubblico».

Prima della palla a due si aspettava un equilibrio del genere?

«Sinceramente non mastico bene il campionato di B, dunque non sapevo cosa aspettarmi. Ma conosco parecchi giocatori, qualcuno, come Fantoni, l’ho anche allenato. Di certo non immaginavo questa tensione positiva, questa attenzione. Mi ha sorpreso».

Il giocatore che le è piaciuto di più?

«Non conoscevo Tozzi e mi ha dato delle belle sensazioni. Uno che rende le cose facili. È intelligente e sa dove stare, quindi molto bene. In casa Pielle mi sono piaciuti Lo Biondo all’inizio, poi Campori e Laganà, che ha avuto una fiammata esaltante. Anche Fratto è stato importante. Così come Lucarelli che ha segnato tre liberi decisivi su tre, davanti a ottomila persone. E vi assicuro che non è per niente facile. Tuttavia, parlare di singoli in una partita come questa, sarebbe ingeneroso nei confronti degli altri. Tutti erano con la testa sul campo, decisi a dare il loro contributo. Una cosa che mi ha riempito il cuore sportivamente parlando. E le devo dire la verità…».

Prego…

«Una cosa che ho notato, rispetto ai derby visti da ragazzino: tifare la propria squadra senza essere eccessivi nei confronti dell’altra. Una maggiore cultura, maggiore sportività, nei tifosi livornesi; al netto dei giusti e divertenti sfottò. Un aspetto che fa piacere. Soltanto siparietti ironici, senza acredini o cattiverie».

Libertas e Pielle, le cugine terribili, dove potranno arrivare?

«Finiranno in alto, questo è sicuro. La formula è particolare, un imbuto stretto, tante squadre per soli due posti. Se recupereranno al meglio l’assente Saccaggi e il rientrante Loschi e se ci sarà questo clima nei playoff, batterle sarà dura. Ma dove arriveranno nessuno può saperlo».

Di Livorno, lassù, negli ambienti che lei frequenta da anni, dove il basket conta, come se ne parla in questo prodigioso periodo storico?

«Molto bene. Soprattutto per lo sforzo che le due società hanno effettuato per risorgere. Nei momenti di magra, di depressione e di sconforto della pallacanestro livornese, l’impegno per far ripartire la macchina è stato un grande atto di coraggio, dati anche i costi elevatissimi rispetto al passato. Conosco i due presidenti e a entrambi ho mandato un messaggio di complimenti: perché domenica, al di là dello spettacolo offerto dalle contendenti sul parquet, è stato un successone. In tanti, non solo a Cremona, apprezzano quel lavoro partito da lontano, e i personaggi virtuosi, come Creati in tempi recenti, che hanno supportato la causa».

Per chiudere, una parola sul pubblico?

«Beh, è da serie A, indipendentemente dai colori. E per come si è comportato, la città ha vinto».

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«Come si fa a dire che la PL ha perso? Derby bellissimo, era da pareggio»

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10.01.2024

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LIVORNO. Luca Bechi, livornese doc, coach della Juvi Cremona in serie A2, dopo la vittoria colta nel giorno di befana, ai danni del Monferrato basket, è salito di corsa in macchina per non mancare all’appuntamento sportivo cittadino più atteso di inizio anno.

Bechi, ce l’ha fatta ad arrivare in tempo al palasport per il derby?

«Certo. Anzi, volutamente ho deciso di arrivare prima, proprio perché volevo godermi lo spettacolo nello spettacolo. Avevo già vissuto il sold out di Italia–Ucraina, qualche mese fa; ma stavolta le sensazioni e le emozioni sono state completamente diverse. Entrando ho percepito un’adrenalina fortissima. Non mi aspettavo che fosse così».

Da un punto di vista tecnico che partita ha visto?

«Una bella partita; dove alla fine, per me, hanno vinto entrambe. Un semplice episodio l’ha definita, certo. Ma come si fa a dire che la Pielle ha perso? Non si può. Poi è chiaro che nel basket il pareggio non esiste. Una sfida avvincente, con tanti strappi, momenti in cui l’inerzia........

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