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LIVORNO “C’era una volta… Un re! — diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno”. Questo è l’incipit più famoso della lettura per ragazzi di ogni tempo. L’incipit delle “Avventure di Pinocchio”, libro dato alle stampe nel 1881 dalla Libreria Editrice Felice Paggi, sul manoscritto del fiorentino Carlo Lorenzini, Collodi, destinato a divenire nel tempo un gioiello dal valore inestimabile, tradotto in ben 240 lingue in tutto il mondo. Dal romanzo sono state tratte parecchie riduzioni per il cinema, la tv o il teatro. Alcune entrante nell’immaginario collettivo, come quella che realizzò Luigi Comencini per la Rai all’inizio degli anni ’70. Tra le tante, Livorno può vantarne una, quella teatrale prodotta dall’associazione Pilar Ternera, per il Nuovo Teatro delle commedie, che torna il scena dal 5 al 7 gennaio 2024 e compie dieci anni.

«Per noi è un bellissimo traguardo - spiega il regista Francesco Cortoni-, impensabile quando cominciammo a costruire questo nostro lavoro. Anche se, ci accorgemmo subito, fin dal primo mese di prove, che stava nascendo una bella cosa. Lungi tuttavia dal pensare che potesse diventare un’esperienza di cosi lunga durata, tenuta e successo. Pinocchio è lo spettacolo che forse ci ha più identificato in questi anni, quello che fa sempre sold out, con le persone che entrano e cominciano a seguire con gli occhi e fisicamente i movimenti sulle scene. Ed è bene sottolineare che c’è un taglio, un’ interpretazione precisa, calibrate sulla poetica sul quale costruiamo gli spettacoli rivolti all’infanzia: anche sulla scelta delle musiche mai banali o scontante, difficilmente accostabili a un esperienza del genere. Così come la recitazione, che tiene in gran conto il rispetto verso i bambini. Una caratteristica rende la rappresentazione piacevole per i piccoli certo, ma anche per gli adulti: infatti i genitori, gli zii, i nonni che vengono a teatro, dopo si soffermano e ci ci fanno i complimenti. Addirittura qualcuno si commuove, rimembrando periodi della sua infanzia».

Un Pinocchio dalle caratteristiche precise: la prima, e la più importante, sta nel fatto che sia uno spettacolo in movimento, itinerante. «Uno spettacolo che, dal mio punto di vista coglie appieno il senso del racconto di Collodi. Quando mi venne l’idea ero su un traghetto e viaggiavo verso verso l’isola d Elba, cercando proprio di afferrarne l’essenza. E mi venne la folgorazione: è Pinocchio che bisogna inseguire, perché è un romanzo picaresco, pieno di avventura, che ha sempre insito un senso di movimento. Fin dal titolo. Non può star fermo: scappa dalla scuola, dai carabinieri, viene riacciuffato. Lui è molto vitale. Anche il testo abbiamo deciso di mantenerlo quanto più possibile aderente all’originale. L’unica licenza che ci siamo presi riguarda il personaggio del grillo parlante. Più meridionale, perché volevamo dare un senso di universalità, mettendo un pizzico di lingue a dialetti diversi».

Un percorso dentro la struttura di via Terreni. «Con le scene - conclude Cortoni- si parte dal foyer, poi ci si sposta in platea, nel corridoio, nella sala degli asili notturni dove la fatina accoglie il pubblico nel bosco; poi si torna indietro, facendo tappa nel magazzino dove si entra in un’ambiente molto fumoso, e rumoroso di Mangiafuoco. E si finisce in teatro». Una produzione notevole, che ha un’altra caratteristica. Quella di coinvolgere tutto lo staff tecnico e artistico Ntc, quindici persone. «Per riproporlo , abbiamo deciso di saltare la serata di Capodanno. Ma ne vale la pena».

I PROSSIMI SPETTACOLI

Una grande famiglia che si muove. Alcune annotazioni riguardano il cast del Pinocchio firmato Pilar Ternera. Che Francesco Cortoni, regista, definisce di estrazione familiare. «Alcuni attori - spiega - negli anni sono cambiati: Martina Dendi, giovane e brava attrice, è stata sostituita da Elisa Ranucci. Geppetto è storicamente interpretato da Beppe Ranucci, Pinocchio è Alessia Cespuglio, mentre Silvia Lemmi interpreta il Grillo. Sono cambiati i personaggi che definiamo minori, ma che non lo sono affatto: Lucignolo è ora Matteo Ceccantini, giovane di belle speranze, sul quale puntiamo molto. La volpe sarò io. E il gatto Marco Fiorentini. Una grande famiglia che si smuove, un appuntamento che aspettiamo con piacere. Un nuovo ingresso è Carlo Salvador che interpreta Mastro Ciliegia e l’omino di burro». Tra le magie della rappresentazione una è speciale. «Una delle cose più belle da raccontare. Per popolare il paese dei Balocchi attingiamo ai bambini all’Accademia dei piccoli, che è la nostra proposta formativa per l’infanzia. Frequentata anche dalle nostre figlie, che nel tempo sono entrate a far parte di questo mondo fantastico». Ecco l’aspetto familiare. «Lo spettacolo permette di assaporare anche solo per un mese quello che vivevano la compagnie del passato: lavorare insieme nel tempo e in famiglia. Io ho Elisa mia moglie, mio suocero Beppe, mia figlia Thelma. E ci sarà Noa, la figlia di Silvia Lemmi, che fa la fatina bambina. E probabilmente Irma, la figlia di Alessia Cespuglio. Una tradizione che viene toccata e giocata». Nel corso del tempo Pinocchio Ntc, ha contato più di 60 repliche, con oltre 6000 spettatori. Gli spettacoli sono previsti: il 5 gennaio (18,30), 6 gennaio (16 e 18.30), 7 gennaio (16 e 18.30). Info. Biglietti: 10 Euro intero, 8 euro ridotto (bambini fino ai 12 anni); prenotazioni: 0586 1864087 - 342 0352386. Prevendite su www.nuovoteatrodellecommedie.it. Prenotazione o prevendita consigliata.


QOSHE - Livorno festeggia i 10 anni di Pinocchio al Nuovo Teatro delle Commedie tra aneddoti e nuovi spettacoli - Simone Fulciniti
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Livorno festeggia i 10 anni di Pinocchio al Nuovo Teatro delle Commedie tra aneddoti e nuovi spettacoli

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28.12.2023

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LIVORNO “C’era una volta… Un re! — diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno”. Questo è l’incipit più famoso della lettura per ragazzi di ogni tempo. L’incipit delle “Avventure di Pinocchio”, libro dato alle stampe nel 1881 dalla Libreria Editrice Felice Paggi, sul manoscritto del fiorentino Carlo Lorenzini, Collodi, destinato a divenire nel tempo un gioiello dal valore inestimabile, tradotto in ben 240 lingue in tutto il mondo. Dal romanzo sono state tratte parecchie riduzioni per il cinema, la tv o il teatro. Alcune entrante nell’immaginario collettivo, come quella che realizzò Luigi Comencini per la Rai all’inizio degli anni ’70. Tra le tante, Livorno può vantarne una, quella teatrale prodotta dall’associazione Pilar Ternera, per il Nuovo Teatro delle commedie, che torna il scena dal 5 al 7 gennaio 2024 e compie dieci anni.

«Per noi è un bellissimo traguardo - spiega il regista Francesco Cortoni-, impensabile quando cominciammo a costruire questo nostro lavoro. Anche se, ci accorgemmo subito, fin dal primo mese di prove, che stava nascendo una bella cosa. Lungi tuttavia dal pensare che potesse diventare un’esperienza di cosi lunga durata, tenuta e successo. Pinocchio è lo spettacolo che forse ci ha più identificato in questi anni, quello che fa sempre sold out, con le........

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