Parafrasando Marx ed Engels, uno spettro si aggira per l’America: Donald Trump. A dire il vero proprio uno spettro non è. Tutt’altro. Ma pochi avrebbero scommesso su una sua seconda vita all’alba del 7 gennaio 2021, il giorno seguente all’assalto dei suoi sostenitori al Congresso americano. Eppure è rinato. Non solo Trump sarà probabilmente il candidato repubblicano alle Presidenziali del prossimo novembre, ma l’attuale impopolarità di Joe Biden fa pensare che il suo rivale possa vincere. Sorprendente? Forse la cosa più sorprendente è che la possibile sconfitta dell’attuale presidente possa avvenire in un periodo in cui l’economia americana sta in ottima forma.

Certo, Biden è anziano (a novembre compirà 82 anni) e appare forse anche più anziano di quello che è. Però neanche Trump è un giovanotto (a giugno compirà 78 anni). Inoltre, dopotutto, gli elettori americani sono pratici: guardano ai risultati, soprattutto a quelli economici. «It’s the economy, stupid», fu il motto con cui Bill Clinton sconfisse il presidente Bush (padre). E allora perché Biden sta affrontando queste difficoltà?

L’economia americana non è certo perfetta. C’è una carenza di abitazioni e il prezzo delle case è aumentato del 48% tra il secondo trimestre del 2000 e il quarto del 2022. Nello stesso periodo i prezzi al consumo sono cresciuti del 16%. E il debito pubblico ha raggiunto il 123% del Pil a fine 2023. Ma il debito pubblico non è al centro delle preoccupazioni delle famiglie. Quanto ai prezzi, quelli delle case hanno iniziato a scendere nel 2023 e quelli al consumo sono tornati a crescere a velocità più normali. L’inflazione è inoltre più accettabile, se anche i salari aumentano: e da un anno il tasso di crescita dei salari eccede quello dei prezzi, recuperando parte del terreno perso nel 2021. Inoltre, il tasso di disoccupazione resta sotto il 4%: ogni mese nell’ultimo anno sono stati creati 240 mila nuovi posti di lavoro. E la produzione aumenta: dopo i due trimestri di recessione della prima metà del 2022, il Pil reale è cresciuto in media dello 0,7% al trimestre (contro lo 0,1% al trimestre nell’area dell’euro).

Nonostante questa situazione, vari sondaggi indicano che l’anno scorso la percezione degli americani sull’andamento dell’economia fosse chiaramente negativa. Perché questa discrasia tra percezione e andamenti effettivi? Un recente articolo (“Why are Americans so displeased with the economy?”) pubblicato da Brookings, uno dei più importanti think tank di Washington, attribuisce questa discrasia a come le notizie economiche sono state riportate dai media negli ultimi due anni: il tono sarebbe stato, rispetto agli andamenti effettivi dell’economia, più negativo che in passato.

Un’altra spiegazione è che, dopo lo shock del Covid e dell’inflazione, occorra un po’ di tempo perché le percezioni delle famiglie americane cambino. Questo ritardo tra fatti e percezioni, forse in parte causato dal tono dei media, dovrebbe però sparire col tempo se l’economia americana continuerà a crescere. C’è in effetti qualche indicazione di un cambiamento di umore degli americani: il 19 gennaio, il Washington Post ha riportato che l’indice di ottimismo delle famiglie americane è migliorato del 13%, raggiungendo il più alto livello da metà 2021. Forse c’è ancora qualche speranza per Biden.

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Carlo Cottarelli: «L'economia statunitense va meglio. Ma gli elettori non lo sanno e rimpiangono Donald Trump»

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30.01.2024

Parafrasando Marx ed Engels, uno spettro si aggira per l’America: Donald Trump. A dire il vero proprio uno spettro non è. Tutt’altro. Ma pochi avrebbero scommesso su una sua seconda vita all’alba del 7 gennaio 2021, il giorno seguente all’assalto dei suoi sostenitori al Congresso americano. Eppure è rinato. Non solo Trump sarà probabilmente il candidato repubblicano alle Presidenziali del prossimo novembre, ma l’attuale impopolarità di Joe Biden fa pensare che il suo rivale possa vincere. Sorprendente? Forse la cosa più sorprendente è che la possibile sconfitta dell’attuale presidente possa avvenire in un periodo in cui l’economia americana sta in ottima forma.

Certo, Biden è anziano (a novembre compirà 82 anni) e appare forse anche più anziano di quello che è. Però neanche Trump è un giovanotto (a giugno compirà 78........

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