Enzo Jannacci è un genio riconosciuto della canzone italiana. Un anticipatore surreale di gusti e tendenze musicali. Autore e interprete di brani ironici e struggenti. Sin dall’inizio della sua folgorante carriera delinea la propria poetica sulla dicotomia comico-tragico attraversata da un’orgogliosa milanesità. È senza dubbio questa la cifra stilistica di Vincenzo Jannacci, cantautore, cabarettista al Derby, pianista diplomato al Conservatorio, attore, sceneggiatore e chirurgo cardiovascolare. Un intellettuale scanzonato dai numerosi talenti. Sono memorabili i suoi concerti, le sue apparizioni televisive, le sue performance teatrali. Oltre alla televisione e il teatro, tra gli anni Settanta e Ottanta, Jannacci firma numerose colonne sonore per il cinema. È anche interprete per il grande schermo. Nel 1970 appare nell’episodio Il frigorifero, che fa parte del film Le coppie di Mario Monicelli. L’anno dopo è il protagonista de L’udienza di Marco Ferreri, dove recita la parte di Amedeo, un modesto e stralunato ufficiale in congedo, che vuole incontrare il Papa. Il regista napoletano Giorgio Verdelli ha dedicato all’autore milanese un bellissimo documentario, Enzo Jannacci Vengo anch’io, prodotto da Sudovest Produzioni e Indigo Film, in associazione con Gianfranco Romano per Medusa Film, con la partecipazione di Ala Bianca Group e Jando Music. Un intenso ritratto, presentato fuori concorso all’80ª Mostra del cinema di Venezia, che riporta alla luce lo sguardo originale di un mito, a dieci anni dalla sua scomparsa. In sala lo scorso settembre, il documentario è ora visibile su Netflix. “Meglio un vuoto di memoria in scena che in sala operatoria”. È solo una delle indimenticabili battute di Jannacci. A bordo di un vecchio tram, lo spettatore viene condotto in viaggio nei tempi e nei luoghi in cui ha vissuto e ha incantato l’autore. Il vasto archivio audiovisivo, spesso inedito (interviste, foto, concerti dal vivo), messo a disposizione dal figlio Paolo, è utile a fornire un quadro totale dell’artista.

Sono assolutamente prestigiose le testimonianze di amici e colleghi che raccontano il “loro” Jannacci: i musicisti Vasco Rossi, Paolo Conte, Francesco Guccini, Roberto Vecchioni, Francesco Gabbani, Elio, Dori Ghezzi, J-Ax; gli attori Paolo Rossi, Claudio Bisio, Massimo Boldi, Cochi Ponzoni, Diego Abatantuono, Nino Frassica, Valerio Lundini; gli autori Gino & Michele; il fotografo Guido Harari. “Enzo Jannacci Vengo anch’io – scrive Verdelli – non è una biografia di Enzo Jannacci, ma un’esplorazione del suo mondo insieme ai suoi amici e ai suoi allievi di più generazioni”. Appaiono anche immagini che ritraggono tre sodali storici di Jannacci: il musicista Giorgio Gaber, con cui l’autore ha dato vita al duo canoro I corsari; il Premio Nobel per la letteratura Dario Fo, con cui ha spesso intonato la mitica Ho visto un re; il giornalista e scrittore Beppe Viola, con cui ha firmato canzoni, dialoghi per il cinema e spettacoli teatrali. Emergono anche alcune curiosità poco note ai più. Come, per esempio, la musica di Via del Campo di Fabrizio De André, nata dall’estro di Jannacci. Oppure Siamo solo noi che, come ammette il suo autore Vasco Rossi, è profondamente debittrice di Quelli che… Restano, infine, i brani immortali come Vengo anch’io, El purtava i scarp del tennis, L’Armando, Ci vuole orecchio, Se me lo dicevi prima. Verdelli è riuscito a raccontare in maniera esemplare il grande cantautore, descrivendone l’aspetto umano e creativo. Un filo rosso lega i piani narrativi: la generosità. Jannacci ha amato ed è stato molto amato. Il mondo dello spettacolo (dalla musica al cinema, dalla tivù al teatro) è colmo di gratitudine nei confronti dell’autore. Jannacci viene mostrato e narrato da prospettiva intima e personale. Le sue canzoni, anche quando sono firmate a quattro mani, raccontano il potere che prevarica la povera gente. Dal Barbun a Vincenzina al Prete Liprando, un’umanità dolente che Jannacci ritrae con disincantata tenerezza.

Aggiornato il 12 gennaio 2024 alle ore 07:23:18

QOSHE - Visioni. Jannacci, un doc racconta il genio surreale - Andrea Di Falco
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Visioni. Jannacci, un doc racconta il genio surreale

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12.01.2024

Enzo Jannacci è un genio riconosciuto della canzone italiana. Un anticipatore surreale di gusti e tendenze musicali. Autore e interprete di brani ironici e struggenti. Sin dall’inizio della sua folgorante carriera delinea la propria poetica sulla dicotomia comico-tragico attraversata da un’orgogliosa milanesità. È senza dubbio questa la cifra stilistica di Vincenzo Jannacci, cantautore, cabarettista al Derby, pianista diplomato al Conservatorio, attore, sceneggiatore e chirurgo cardiovascolare. Un intellettuale scanzonato dai numerosi talenti. Sono memorabili i suoi concerti, le sue apparizioni televisive, le sue performance teatrali. Oltre alla televisione e il teatro, tra gli anni Settanta e Ottanta, Jannacci firma numerose colonne sonore per il cinema. È anche interprete per il grande schermo. Nel 1970 appare nell’episodio Il frigorifero, che fa parte del film Le coppie di Mario Monicelli. L’anno dopo è il protagonista de L’udienza di Marco Ferreri, dove recita la parte di Amedeo, un modesto e stralunato ufficiale in congedo, che vuole........

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