In Basilicata, il centrosinistra ha sbagliato praticamente tutto. Metodo, candidato e alleanze. E ha frantumato il cosiddetto campo largo. E ora, naturalmente, si trova nel caos. Domenico Lacerenza (nella foto in basso), il nome su cui il Pd puntava per la guida della Regione, si è ritirato. Al suo posto correrà Piero Marrese (nella foto in alto), sostenuto dai dem, dal Movimento 5 stelle, dall’Alleanza Verdi e Sinistra e da +Europa. L’endorsement ufficiale viene reso noto attraverso un comunicato congiunto. La scelta di Marrese è arrivata dopo che sabato il precedente candidato, l’oculista Domenico Lacerenza, aveva rinunciato a candidarsi nonostante fosse già stato annunciato dalla coalizione. Marrese fa parte del Partito democratico ed è presidente della provincia di Matera dal 2018 e sindaco di Montalbano Jonico, un comune di circa 7mila abitanti sempre in provincia di Matera. Dopo il ritiro di Lacerenza si era fatto il nome di Angelo Chiorazzo, sostenuto dai dem lucani e alcune liste civiche. Lo stesso imprenditore di Senise (Potenza) in un lungo post aveva annunciato la propria candidatura. “Per seminare – aveva scritto Chiorazzo – occorre voltare pagina. Per questo, abbiamo deciso, insieme a Basilicata Casa Comune, di candidarci a rappresentare questo moto di popolo. Assieme a noi ci saranno altre liste civiche e chi vorrà sposare questo progetto”. A questo punto, il centrosinistra, mosso da un veto pentastellato, ha provato a convincere Chiorazzo a fare un passo indietro in favore di Marrese. Ma la moral suasion esercitata sull’imprenditore ha dato esito negativo. Così, quel che rimane del campo largo ha appoggiato il presidente della provincia di Matera. Frattanto, la coordinatrice nazionale di Italia viva, Raffaella Paita, ha annunciato che “il generale Vito Bardi è un candidato moderato e Italia viva, per il bene della Basilicata, sosterrà la sua candidatura alla presidenza della regione. Ci presentiamo nella sua lista per valorizzare l’area civica, centrista e moderata”. “Bardi è un moderato e un centrista e abbiamo stima di lui. Italia Viva non è un partito ideologico: valutiamo competenza e serietà. Per questo l’abbiamo scelto”. Così Paita, ha spiegato in un’intervista al QN perché il partito di Matteo Renzi ha deciso di appoggiare il candidato di centrodestra in Basilicata. “Noi non scegliamo in base all’appartenenza politica. In Abruzzo abbiamo sostenuto il candidato del centrosinistra: ogni regione è un caso a sé. Se scegliessimo in base all’impostazione ideologica non saremmo coerenti con il nostro ruolo di partito che fa scelte in base a programmi e uomini giusti sui territori”. Poi l’affondo: “Abbiamo assistito a uno spettacolo indecoroso nel campo largo, tra candidature bruciate e logiche autoreferenziali e di scontro interno Da parte dei nostri avversari non ho ancora sentito parlare di un programma”.

Anche Azione sosterrà Vito Bardi. Lo hanno annunciato il segretario lucano del partito, Donato Pessolano, e il consigliere regionale Marcello Pittella. Lo stesso Pittella è assurto agli onori della cronaca per un audio shock inviato ai compagni di partito. “L’uomo di fiducia della Schlein dice che Azione non può partecipare alla lista del centrosinistra perché Calenda ha avuto delle parole poco tenere sul Pd e Conte e soprattutto perché ha detto che Bardi è una brava persona”. È un “comunicato che fa mettere le mani nei capelli. Mi rattrista tremendamente perché vuol dire che c’è proprio un’azione a far male, a far morire. Sapete quando deportavano gli ebrei e dovevano portarli nelle camere a gas? Ecco, io sono un ebreo per loro che deve morire”. “Insieme a me e Azione – aveva quindi continuato Pittella nell’audio messaggio inviato – adesso andiamo avanti”. L’ex governatore lucano precisa poi di aver “proposto a Chiorazzo, per l’ennesima volta, di fare un patto stasera con me candidato presidente. Lui ha detto che Basilicata casa comune senza lui come candidato presidente non si può fare. Era stato da noi chiamato, con me e Calenda – ha proseguito – a fare un patto ieri e si è rifiutato di farlo perché aspettava il Pd, cioè Speranza, Folino e Bubbico. Noi non possiamo andare a ruota di Chiorazzo – ha infine spiegato – e quindi aderiamo al centrodestra con tutte le difficoltà del caso” e comunque “solo per una ragione programmatica. Ora – ha concluso Pittella – dobbiamo soltanto, se siete d’accordo, lavorare molto, dimostrare che siamo forti in campo, determinati, decisi e che sopravviviamo anche a coloro i quali attentano alla nostra vita politica e istituzionale”. In mattinata, sono arrivate le scuse di Pittella: “Giorni di stress e tensione emotiva hanno generato una ingiustificata e totalmente non voluta iperbole in un audio privato”. “Parole che ho usato per rappresentare il modo in cui, dopo aver governato la Regione per il centrosinistra con dignità e onore, siamo stati trattati”, ha detto il consigliere regionale della Basilicata di Azione. “Sono profondamente dispiaciuto per l’accaduto e mi scuso con chi può essersi sentito offeso”.

Aggiornato il 18 marzo 2024 alle ore 11:52

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Basilicata, caos nel centrosinistra: ci prova Marrese

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18.03.2024

In Basilicata, il centrosinistra ha sbagliato praticamente tutto. Metodo, candidato e alleanze. E ha frantumato il cosiddetto campo largo. E ora, naturalmente, si trova nel caos. Domenico Lacerenza (nella foto in basso), il nome su cui il Pd puntava per la guida della Regione, si è ritirato. Al suo posto correrà Piero Marrese (nella foto in alto), sostenuto dai dem, dal Movimento 5 stelle, dall’Alleanza Verdi e Sinistra e da Europa. L’endorsement ufficiale viene reso noto attraverso un comunicato congiunto. La scelta di Marrese è arrivata dopo che sabato il precedente candidato, l’oculista Domenico Lacerenza, aveva rinunciato a candidarsi nonostante fosse già stato annunciato dalla coalizione. Marrese fa parte del Partito democratico ed è presidente della provincia di Matera dal 2018 e sindaco di Montalbano Jonico, un comune di circa 7mila abitanti sempre in provincia di Matera. Dopo il ritiro di Lacerenza si era fatto il nome di Angelo Chiorazzo, sostenuto dai dem lucani e alcune liste civiche. Lo stesso imprenditore di Senise (Potenza) in un lungo post aveva annunciato la propria candidatura. “Per seminare – aveva scritto Chiorazzo – occorre voltare pagina. Per questo, abbiamo deciso, insieme a Basilicata Casa........

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