“Per noi è una vittoria”. Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, presidente dell’Ali-Autonomie locali, in un’intervista apparsa su Qn parla del no all’abuso d’ufficio: “Come altri aspetti della giustizia, ci sono una divergenza e una discussione che durano da anni tra amministratori e gruppo parlamentare del Pd. A ogni assemblea dell’Anci, da dieci anni a questa parte, abbiamo chiesto ai governi di turno di rivedere il reato di abuso d’ufficio. Nel momento in cui lo fa un governo di centrodestra, non è che possiamo cambiare idea”.

“Nel 95 per cento dei casi – insiste – le imputazioni finiscono con l’assoluzione o con l’archiviazione. Andando in più a intasare un sistema giudiziario già storicamente ingolfato. Dopodiché, al netto dell’abuso d’ufficio, io credo che nel Pd ci sia nodo irrisolto che riguarda il garantismo. Da Vasco Errani a Filippo Penati a Catiuscia Marini: tutti abbandonati dopo un avviso di garanzia. Noi dobbiamo sciogliere questo nodo”.

Ricci, inoltre, osserva al Corriere della Sera: “Non è il partito. È il gruppo parlamentare del Pd che non è in linea con noi”. In riferimento a chi sostiene nel Pd che, in questo modo, la magistratura farà inchieste più pesanti, Ricci rivela: “Bene, che indaghino pure, noi non abbiamo niente da nascondere. Piuttosto adesso chiediamo una modifica della legge Severino. Poter essere trattati come i parlamentari, loro decadono dopo il terzo grado di giudizio. Noi al primo. Perché?”.

Sulla questione dice la sua pure il sindaco dem di Firenze, Dario Nardella, che alla Stampa sottolinea: “Come la stragrande maggioranza dei sindaci, ho sempre denunciato tutte le storture di questa norma sull’abuso d’ufficio. Questo sistema penale limita gli amministratori locali, che vengono puniti sia se fanno le cose, sia se non le fanno. Noi vogliamo semplicemente poter fare bene il nostro lavoro, che è già difficile di suo”.

E poi: “Penso sia utile trovare una sintesi nel Pd tra sindaci democratici e partito. Io non vedo un conflitto insanabile tra il Pd che lotta in Parlamento e i sindaci che si battono sul territorio. Vedo piuttosto diverse sensibilità che nascono da esperienze differenti ma non per questo incompatibili. Per questo credo ci sia spazio per lavorare insieme, segreteria nazionale con parlamentari e sindaci, per lanciare una serie di controproposte che mettono l’Esecutivo nell’angolo”.

Intanto, un portavoce della Commissione Ue rispondendo ad una domanda sul ddl Nordio e sulla cancellazione del reato di abuso di ufficio, commenta: “Sebbene sia troppo presto per un commento posso dire che lotta alla corruzione è una massima priorità per la Commissione. Abbiamo adottato un pacchetto ad hoc lo scorso maggio. Siamo a conoscenza della bozza di legge in Italia e degli emendamenti. Come è stato spiegato nel luglio scorso nell’ultimo report sullo stato di diritto, questa proposta depenalizza un’importante forma di corruzione e può avere un impatto sull'efficacia della lotta alla corruzione”.

Immediata la replica di Enrico Costa, deputato di Azione: “Non so quale testo abbiano sottoposto al portavoce della Commissione Ue che, in riferimento all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, ha dichiarato che questi cambiamenti proposti depenalizzerebbero importanti forme di corruzione. Si tratta certamente di un equivoco, visto che nessunissima norma sulla corruzione è depenalizzata, ma la circostanza la dice lunga sul livello di superficialità dei giudizi”.

Aggiornato il 11 gennaio 2024 alle ore 04:26:36

QOSHE - Abuso di ufficio? No, grazie: il coro dei sindaci Pd - Tommaso Zuccai
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Abuso di ufficio? No, grazie: il coro dei sindaci Pd

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11.01.2024

“Per noi è una vittoria”. Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, presidente dell’Ali-Autonomie locali, in un’intervista apparsa su Qn parla del no all’abuso d’ufficio: “Come altri aspetti della giustizia, ci sono una divergenza e una discussione che durano da anni tra amministratori e gruppo parlamentare del Pd. A ogni assemblea dell’Anci, da dieci anni a questa parte, abbiamo chiesto ai governi di turno di rivedere il reato di abuso d’ufficio. Nel momento in cui lo fa un governo di centrodestra, non è che possiamo cambiare idea”.

“Nel 95 per cento dei casi – insiste – le imputazioni finiscono con l’assoluzione o con l’archiviazione. Andando in più a intasare un sistema giudiziario già storicamente ingolfato. Dopodiché, al netto dell’abuso d’ufficio, io credo che nel Pd ci sia nodo irrisolto che riguarda il........

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