modena

cronaca

Dieci anni e 9.700 chilometri per cambiare tutto, anche se alla fine il bello di questo cambiamento è che tante cose resteranno come sono: resta la presenza sul territorio di un’azienda che con il cuore è rimasta la “modelleria meccanica” nata nel 1959, ma con la testa è riuscita a svilupparsi fino a diventare una realtà da mille dipendenti, con clienti come Ferrari, Maserati, Lamborghini e McLaren.

TUTTO PARTE NEL 2014

Una storia di successo chiamata Cpc, azienda di via del Tirassegno specializzata nella produzione e distribuzione di componenti automobilistici in fibra di carbonio, che mercoledì scorso ha venduto il 100% delle quote al colosso giapponese Mitsubishi.

Un percorso di fatto partito nel 2014 a Tokyo, sede centrale della multinazionale, dove i dirigenti di Cpc si recarono alla ricerca di materia prima: «Da quel momento abbiamo messo insieme due progetti - racconta Thomas Christian Vecchi, direttore commerciale della società - e ci siamo avvicinati sempre più, tanto che nel 2017 Mitsubishi decise di comprare una parte di Cpc per vedere se le nostre idee sarebbero andate nella stessa direzione rispetto alle loro».

E così è stato, tanto che dal 10 gennaio 2024 l’azienda della Sacca è al 100% di proprietà del colosso giapponese, mentre il nome cambierà in “Cpc by Mitsubishi”.

«NESSUNO STRAVOLGIMENTO»

«La cosa importante - spiega Franco Iorio, amministratore delegato dell’azienda della Sacca - è che qui non ci sarà alcun tipo di stravolgimento, anzi: in questi giorni stiamo deliberando il progetto di espansione, e riteniamo che quella di cedere il timone a Mitsubishi sia stata una scelta giusta, perché si tratta di una società che può permettersi un investimento così importante».

Del resto, sul piatto c’è un progetto da 400 milioni: «Per noi è una cifra ingente - riprende Iorio - mentre per loro, gruppo con 538 stabilimenti e 70mila dipendenti in tutto il mondo, si tratta di un investimento finanziariamente gestibile nell’arco di un anno». E se dal punto di vista strutturale l’azienda si espanderà, la stessa cosa avverrà con il personale: «Oggi abbiamo mille dipendenti - riprende l’amministratore delegato - e arriveremo a 1.500-1.600 nell’arco di tre anni».

NUOVE ASSUNZIONI

Un incremento compreso tra i 500 e i 600 dipendenti che toccherà tutti i settori: «Stimiamo che il 15% dei nuovi assunti sarà rappresentato da “colletti bianchi” - spiega ancora Iorio - mentre l’85% sarà rappresentato da forze lavoro direttamente impegnate sulla produzione».

E tra i vantaggi della cessione c’è anche quello delle materie prime, aspetto non indifferente di questi tempi: «Da quel punto di vista non ci potranno essere problemi - riprende il direttore commerciale Vecchi - perché oggi Cpc fa parte di un gruppo che produce la materia prima». «Si tratta davvero di una grande opportunità - incalza Iorio - per generare prodotti reali e consistenti, con l’obiettivo di avere il prodotto “industrializzato” a casa del cliente. Un’occasione davvero unica, che darà a Modena la possibilità di diventare una sorta di cervello abbinato allo sviluppo del prodotto».

FUNZIONI DI “APPOGGIO”

Ma quale sarà il ruolo dei dirigenti modenesi ora che l’azienda è in mano al colosso giapponese? «Per quest’anno resteremo con funzioni di “appoggio” - fa notare Iorio - con l’obiettivo di traghettare l’azienda e per far sì che non perda nulla di quello che abbiamo guadagnato con tanta fatica».

Un percorso che i dirigenti hanno affrontato insieme a tante persone: «Vogliamo ringraziare tutti i nostri dipendenti e collaboratori - chiude l’ad - per tutti i passi che ci hanno permesso di diventare un’azienda conosciuta in tutto il mondo, ma anche tutti i professionisti esterni che ci hanno dato sicurezza nel muoverci, in particolare l’avvocato Giuseppe Ferrari Amorotti, la dottoressa Francesca Zobbi e il dottor Luigi Fontana».

QOSHE - Cpc venduta al colosso Mitsubishi: «A Modena la mente dello sviluppo» - Luca Gardinale
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Cpc venduta al colosso Mitsubishi: «A Modena la mente dello sviluppo»

16 0
16.01.2024

modena

cronaca

Dieci anni e 9.700 chilometri per cambiare tutto, anche se alla fine il bello di questo cambiamento è che tante cose resteranno come sono: resta la presenza sul territorio di un’azienda che con il cuore è rimasta la “modelleria meccanica” nata nel 1959, ma con la testa è riuscita a svilupparsi fino a diventare una realtà da mille dipendenti, con clienti come Ferrari, Maserati, Lamborghini e McLaren.

TUTTO PARTE NEL 2014

Una storia di successo chiamata Cpc, azienda di via del Tirassegno specializzata nella produzione e distribuzione di componenti automobilistici in fibra di carbonio, che mercoledì scorso ha venduto il 100% delle quote al colosso giapponese Mitsubishi.

Un percorso di fatto partito nel 2014 a Tokyo, sede centrale della multinazionale, dove i dirigenti di Cpc si recarono alla ricerca di materia prima: «Da quel momento abbiamo messo insieme due progetti - racconta Thomas Christian Vecchi, direttore commerciale della........

© La Nuova Ferrara


Get it on Google Play