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È decisa a scendere in campo, con l’obiettivo di portare in Consiglio comunale i temi sui quali lavora da tempo. Laura Ferrari, 31enne che il 20 marzo 2016, quando era studentessa Unimore, sopravvisse alla “strage degli Erasmus” in Spagna, ha deciso di fare un passo avanti e candidarsi per il Consiglio alle amministrative. Una candidatura che guarda al centrosinistra, anche se è ancora da definire la lista con la quale scenderà in campo.

«Come sottolineato anche dal presidente Bonaccini con la sua “chiamata ai giovani” per le amministrative - spiega Ferrari - è necessario invertire la tendenza della scarsissima presenza di amministratori giovani nelle istituzioni cittadine, dove gli under 36 sono solo il 18%, e il tasso nelle città più grandi è ancora inferiore. Questo nonostante il fatto che gli studi di Anci rivelino che nella stragrande maggioranza dei casi gli amministratori giovani abbiano una formazione molto più qualificata. A questo aggiungo che c’è un enorme problema di competenze, di rappresentanza di genere e di visione internazionale. Per questo vorrei farmi avanti - incalza - mettendo a disposizione la mia esperienza acquisita lavorando per le istituzioni europee, per la Regione Emilia Romagna e la Regione Lazio in passato. Sono un avvocato, ma ho scelto di assistere legalmente solo buone cause per l’organizzazione no profit “The good Lobby”, impegnata a promuovere leggi nazionali in materia di trasparenza e giustizia. È il mio mestiere interfacciarmi con le istituzioni per favorire leggi a tutela dell’ambiente, diritti civili e contrasto alle disuguaglianze: i valori di cui Modena ha più bisogno e che vorrei portare in Consiglio comunale».

Quindi, le priorità: «La prima è la casa - spiega - il Comune deve aiutare le giovani coppie e le famiglie mononucleari che non ce la fanno con l’affitto. Non si può pretendere che i proprietari facciano i benefattori: il Comune ha il dovere di creare un fondo a sostegno di queste categorie». Al secondo posto ci sono «verde e mobilità sostenibile: molte zone di Modena sono ancora tagliate fuori dalla rete ciclabile, in primis la Sacca. E ancor più è difficoltoso il trasporto verso le zone limitrofe a Modena alternativo alla macchina, con la conseguenza che è impossibile raggiungere Sassuolo, Formigine e altre zone in tempi ragionevoli. Con Pianeta, l’associazione con cui ho sostenuto Modena 30, abbiamo diversi progetti concreti sulla riqualificazione e la natura in città, che possono favorire l’aggregazione e la mobilità sostenibile». Particolare attenzione anche agli anziani: «Per loro, un trasporto a prezzi simbolici e con assistenza sotto porta, per accompagnare al teatro e nelle polisportive anche chi ha difficoltà a spostarsi autonomamente». Cosa manca dunque a Modena? «Modena è in parte bloccata - chiude Ferrari - ci vuole più sistema, più competenza, più gioco di squadra tra le strutture politiche e amministrative e più dialogo tra i tanti attori della città e con i cittadini, ci vogliono più idee e tempi meno lunghi».l

QOSHE - Modena, dopo la “strage Erasmus” Laura Ferrari si candida: «La mia sfida per la città» - Luca Gardinale
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Modena, dopo la “strage Erasmus” Laura Ferrari si candida: «La mia sfida per la città»

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18.02.2024

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È decisa a scendere in campo, con l’obiettivo di portare in Consiglio comunale i temi sui quali lavora da tempo. Laura Ferrari, 31enne che il 20 marzo 2016, quando era studentessa Unimore, sopravvisse alla “strage degli Erasmus” in Spagna, ha deciso di fare un passo avanti e candidarsi per il Consiglio alle amministrative. Una candidatura che guarda al centrosinistra, anche se è ancora da definire la lista con la quale scenderà in campo.

«Come sottolineato anche dal presidente Bonaccini con la sua “chiamata ai giovani” per le amministrative - spiega Ferrari - è necessario invertire la tendenza della scarsissima presenza di amministratori giovani nelle istituzioni cittadine, dove gli under 36 sono solo il 18%, e il tasso nelle........

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