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MODENA. Dall’aumento del personale alla sfida degli alloggi per gli studenti. In occasione della cerimonia di inaugurazione dell’848esimo Anno Accademico di Unimore, celebrata martedì a Mantova, il rettore Carlo Adolfo Porro ha affrontato i temi principali per il futuro dell’Ateneo.

Rettore Porro, quali sono i numeri degli iscritti e il trend rispetto agli anni passati?

«A Unimore abbiamo superato i 26mila iscritti ai nostri corsi di laurea e i 2mila ai corsi di terzo livello. Questa cifra per noi è molto più che un numero: è la dimostrazione della fiducia che studenti e studentesse da tutto il Paese e le loro famiglie ripongono nei nostri programmi e nel nostro corpo docente. Il sostanziale mantenimento del numero degli iscritti, in un periodo di crisi generalizzato delle immatricolazioni a livello nazionale, ci dice che la strada intrapresa è quella giusta: crediamo di offrire una formazione che non solo apre porte nel mondo del lavoro, dato confermato da importanti rapporti come Almalaurea e Censis che ci vogliono ai vertici nazionali per occupabilità, ma che prepara anche cittadini consapevoli e pronti ad affrontare le sfide del domani. È, inoltre, il risultato di un impegno costante per garantire che i nostri corsi rimangano al passo con le evoluzioni della società e delle professioni. Stiamo lavorando perché crediamo che sia importante negli anni a venire non solo crescere, ma farlo in modo sostenibile, assicurandoci che ogni studente benefici di spazi adeguati per didattica e studio e riceva l’attenzione e il supporto di cui ha bisogno per portare avanti al meglio il proprio percorso».

Quanti sono oggi i dipendenti Unimore e quale il rapporto tra studenti e docenti?

«Attualmente, Unimore conta quasi 1.700 dipendenti, numero che ricomprende docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e altri ruoli fondamentali all’interno dell’Ateneo. Abbiamo registrato un incremento significativo nel personale, a testimonianza del nostro impegno nel garantire un supporto e un’attenzione di qualità a studenti e studentesse. Questo è evidenziato dal rapporto studenti/docenti e studenti/personale tecnico-amministrativo, che è migliorato, assestandosi rispettivamente al 21% e al 17%. Questi numeri non sono casuali: sono il risultato di scelte mirate e di politiche di reclutamento che abbiamo adottato per rafforzare la nostra offerta formativa e di ricerca. L’obiettivo è offrire un ambiente accademico stimolante, dove ogni studente e ogni ricercatore possa trovare le risorse e il supporto necessari per il proprio percorso di studi e di crescita personale».

La sfida principale per i prossimi anni è quella degli spazi, a partire dagli alloggi per studenti: cosa è in programma e cosa si può fare ancora da questo punto di vista?

«Affrontare la questione degli spazi e, in particolare, degli alloggi per studenti e studentesse è uno degli aspetti che ci sta più a cuore. Siamo perfettamente consci dell’importanza di offrire soluzioni abitative accessibili, abbiamo messo in campo iniziative significative come i progetti degli studentati di Bonacorsa e San Barnaba a Modena. Questi progetti rappresentano un passo importante verso l’ampliamento dell’offerta di alloggi per gli studenti, in quanto aggiungono un numero considerevole di posti letto all’attuale offerta abitativa. È un’azione concreta che dimostra il nostro impegno verso la comunità studentesca, anche se, va sottolineato, la creazione di nuovi alloggi esula dalle nostre funzioni tradizionali. Avere un posto adeguato dove vivere è ovviamente fondamentale per il benessere e il successo accademico degli studenti. Pertanto, manterremo costante il nostro impegno nelle progettualità che possano portare ad un incremento sostanziale dell’offerta abitativa ma, al contempo, auspichiamo una collaborazione più stretta e concreta con le istituzioni locali e con i privati, al fine garantire che le esigenze degli studenti siano adeguatamente soddisfatte».

Uno dei temi aperti è quello della mobilità, con un servizio di trasporto pubblico non adeguato a una città universitaria importante, soprattutto per quanto riguarda le ore serali: cosa chiedete come Unimore?

«Per quanto riguarda il servizio di trasporto durante l’orario diurno, riteniamo che l’offerta attuale sia abbastanza adeguata in relazione ai poli di studio e didattici di Modena. Tuttavia, nell’attuale situazione è necessario servire le aule didattiche non inserite all’interno dei campus, in attesa che vada a regime la programmazione edilizia di Unimore. È chiaro che la situazione degli orari serali richiede un’attenzione particolare. Questa tematica è stata oggetto di discussioni approfondite all’interno del tavolo di Modena Città Universitaria e rimane una priorità. È ovvio che un’estensione dei servizi di trasporto nelle ore serali potrebbe facilitare e arricchire la vita sociale degli studenti, specialmente di coloro che vivono nelle aree più periferiche della città. Allo stesso tempo, comprendiamo le sfide che l’azienda di trasporti deve affrontare, in particolare per quanto riguarda la sostenibilità dei servizi in relazione al numero effettivo di utenti nelle ore notturne. È un equilibrio delicato da mantenere, e continuiamo a esplorare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti senza trascurare l’importanza della fattibilità e dell’efficienza del servizio».

Un’altra grande sfida è quella dell’ambiente: cosa sta facendo Unimore dal punto di vista dell’efficienza energetica?

«Sul fronte dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale stiamo portando avanti diverse iniziative. Uno degli esempi più concreti è la creazione di veri e propri “campi fotovoltaici” all’interno dei nostri campus. Progetti che si inseriscono appieno nel nostro nuovo Piano energetico triennale e che contribuiranno nel giro di un anno a ridurre l’impatto ambientale delle nostre attività. Stiamo inoltre lavorando sulla riqualificazione di edifici esistenti per migliorarne l’efficienza energetica, un passo importante verso la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2.

Un esempio di progettualità che va in questa direzione è l’intervento sui campus scientifici e di ingegneria, dove la creazione di spazi verdi e la riqualificazione energetica degli edifici stanno andando di pari passo con l’obiettivo di creare un ambiente universitario sostenibile e accogliente. Un’attenzione alla sostenibilità che non si limita a interventi strutturali o edilizi ma che si riflette anche nell’adesione e nella partecipazione attiva a reti e progetti nazionali e internazionali dedicati a queste tematiche».

Quali sono i nuovi progetti in programma per il futuro?

«Nel corso del 2023, abbiamo identificato 11 progetti strategici che spaziano attraverso le macroaree di Life Sciences, Physical Sciences and Engineering e Social Humanities. Questi progetti, che si aggiungono a quelli che ricevono supporto sia dal ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Pnrr che da altri soggetti, puntano a consolidare il nostro ruolo nei campi chiave del digitale, della salute e, in particolare, della sostenibilità. Tra le varie progettualità troviamo iniziative per la transizione energetica, l’uso dell’idrogeno, lo sviluppo di nuovi farmaci e materiali, oltre a progetti focalizzati sulla salute globale.

Unimore ha anche assunto un ruolo di leader in una delle tre reti nazionali selezionate per il bando Mur sui Digital Education Hub. L’obiettivo è migliorare l’offerta formativa digitale per gli studenti universitari italiani, un’area in cui ci impegniamo a essere all’avanguardia. Altra progettualità importante che ci vede coinvolti è quella di Unigreen, un’alleanza transnazionale di atenei europei che mira a costituire, nel lungo termine, un campus interuniversitario europeo leader nell’educazione universitaria e nella ricerca nelle aree Agro, Green, Biotech e Life Science. In linea con queste direttive strategiche, stiamo lanciando tre nuovi corsi di laurea per l’anno accademico 2024-2025: Bioingegneria per l’innovazione in medicina, Scienze infermieristiche e ostetriche con focus in Assistenza territoriale e di comunità, e Chimica verde e sostenibile con sede a Mantova».

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QOSHE - Modena, il rettore di Unimore Porro: «Un patto con Comune e privati per trovare alloggi per studenti» - Luca Gardinale
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Modena, il rettore di Unimore Porro: «Un patto con Comune e privati per trovare alloggi per studenti»

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14.03.2024

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MODENA. Dall’aumento del personale alla sfida degli alloggi per gli studenti. In occasione della cerimonia di inaugurazione dell’848esimo Anno Accademico di Unimore, celebrata martedì a Mantova, il rettore Carlo Adolfo Porro ha affrontato i temi principali per il futuro dell’Ateneo.

Rettore Porro, quali sono i numeri degli iscritti e il trend rispetto agli anni passati?

«A Unimore abbiamo superato i 26mila iscritti ai nostri corsi di laurea e i 2mila ai corsi di terzo livello. Questa cifra per noi è molto più che un numero: è la dimostrazione della fiducia che studenti e studentesse da tutto il Paese e le loro famiglie ripongono nei nostri programmi e nel nostro corpo docente. Il sostanziale mantenimento del numero degli iscritti, in un periodo di crisi generalizzato delle immatricolazioni a livello nazionale, ci dice che la strada intrapresa è quella giusta: crediamo di offrire una formazione che non solo apre porte nel mondo del lavoro, dato confermato da importanti rapporti come Almalaurea e Censis che ci vogliono ai vertici nazionali per occupabilità, ma che prepara anche cittadini consapevoli e pronti ad affrontare le sfide del domani. È, inoltre, il risultato di un impegno costante per garantire che i nostri corsi rimangano al passo con le evoluzioni della società e delle professioni. Stiamo lavorando perché crediamo che sia importante negli anni a venire non solo crescere, ma farlo in modo sostenibile, assicurandoci che ogni studente benefici di spazi adeguati per didattica e studio e riceva l’attenzione e il supporto di cui ha bisogno per portare avanti al meglio il proprio percorso».

Quanti sono oggi i dipendenti Unimore e quale il rapporto tra studenti e docenti?

«Attualmente, Unimore conta quasi 1.700 dipendenti, numero che ricomprende docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e altri ruoli fondamentali all’interno dell’Ateneo. Abbiamo registrato un incremento significativo nel personale, a testimonianza del nostro impegno nel garantire un supporto e un’attenzione di........

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