Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

Ormai non si nascondono più, tutto è alla luce del sole. Il 16 febbraio a Milano l’arcivescovo Delpini ha organizzato un seminario – vietato ai giornalisti - intitolato “Chiesa cattolica e Massoneria”. Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (GOI), Stefano Bisi, i tre Grandi Maestri delle tre logge italiane (la Gran Loggia d’Italia degli ALAM e la Gran Loggia Regolare d’Italia) insieme al vescovo Antonio Staglianò, presidente della Pontifica Accademia di Teologia, il cardinale Francesco Coccopalmerio e padre Zbigniew Suchecki, teologo francescano esperto di Massoneria.

La cosa non stupisce affatto, considerato il colpo di stato avvenuto nel 2013 in Vaticano, con la convocazione di un conclave illegittimo a papa non abdicatario, ma impedito, previa falsificazione delle traduzioni della Declaratio di papa Benedetto XVI che abbiamo documentato QUI.

La nemica storica, atavica e mortale della Chiesa cattolica ne ha preso il controllo. E si vede.

Ecco perché la nascita di un nuovo museo nei locali della Casa Madre dei Gesuiti, a Roma, nel palazzo che fa corpo unico con la chiesa del Gesù, ci ha subito ingolosito, anche per l’accattivante titolo “Museo della Luce”.

Ormai certi contesti si riconoscono a fiuto, così lo abbiamo visitato. Appena entrati, una affascinante signora bionda – la manager - apostrofa lo scrivente: “Lei ha scelto il lato oscuro, dunque”.

Dopo i primi 20 secondi di sguardo parallelo, realizziamo che il museo è diviso in due parti, la luce e l’ombra.

Il museo è ambientato nei sotterranei della Casa madre dei Gesuiti, dove una volta c’erano gli appartamenti di S. Ignazio e dei suoi sacerdoti.

Appartiene a una società lituana che ha già impiantato in alcune città europee dei musei delle illusioni ottiche. “Vivi un’esperienza illuminante” ammicca lo slogan. “L’esposizione del museo si sviluppa in uno spazio di 1000 m2 dove le installazioni luminose incontrano le invenzioni scientifiche e artistiche: l’arte della luce e l’ottica vengono esposte insieme a scoperte che hanno cambiato il mondo. L’eccezionale esperienza educativa è arricchita dall’intrattenimento interattivo: potrete disegnare con la luce, creare la vostra installazione luminosa e vivere momenti indimenticabili nella sala UV”.

Un museo anche soprattutto per ragazzi, con personale giovane e affabile, affollato di specchi, lenti, lastre luminose, giochi di riflessione, diffrazione etc. per capire come funziona la luce.

Tuttavia, le immagini che vengono proposte come pretesto per illustrare i fenomeni luminosi, guarda caso, sembrano avere tutte un certo filo conduttore.

La prima è una tavoletta che dovrebbe rappresentare un disegno qualunque per far vedere una scomposizione dei colori ma, in modo del tutto gratuito, propone un triangolo, un serpente e un’aquila. Simboli gnostico-massonici talmente evidenti che ci fanno rimanere di stucco: possibile che si cominci subito in modo così plateale? Ci aspettavamo qualcosa di più sottile…

Scrive Giovanni Cairo nel "Dizionario ragionato dei simboli": "E’ risaputo che la massoneria italiana – così di rito simbolico come di rito scozzese – si divide in Logge ed in Triangoli. Iram – il magnifico costruttore del tempio di Salomone – portava sospeso al petto il triangolo d’oro racchiudente le secrete leggi mosaiche e il vero nome del Grande Architetto dell’Universo. Il triangolo è participio iconologico del globo della Scienza”,

Il serpente della gnosi è simbolo del dio prometeico che svela all’uomo di essere Dio egli stesso, (quindi il diavolo aveva ragione). e l’aquila, che riesce a guardare il sole, identifica il massone che non resta abbagliato dalla luce della conoscenza.

Subito a fianco, un’altra tavoletta che reca - guarda caso - proprio una farfalla della razza Monarch.

Il simbolo della programmazione Monarch, un progetto creato dalla Cia tra gli anni ‘50 e ’60: veniva testato su civili e militari con tecniche e serviva per la disgregazione totale del soggetto psichico per farlo diventare uno schiavo obbediente. Ricorre in modo subliminale in parecchi videoclip musicali QUI .

Proseguendo, due paesaggi luminosi: la cupola di San Pietro e a fianco quella del Pantheon. Una innocua associazione architettonica? Si va a colpo sicuro: la cupola del Pantheon, con il suo oculus, è “il Sole, la porta del mondo (loka-dvara) che ammette in Paradiso il saggio, ma costituisce una barriera per l’ignorante” come leggiamo in questo sito rosacrociano QUI . L’associazione con San Pietro parla da sola.

Andando avanti, il ritratto di una nota playmate, che esibisce il coniglietto di Play Boy. Il simbolo è lunare, connesso all’erotismo e alla stregoneria. Documentatevi QUI sulla pornografia come strumento di controllo individuale e sociale.

A proposito di luna, tutti i visitatori devono attaccare sui vestiti un adesivo a forma di luna.

Abbastanza innocua la lanterna magica con il diavoletto, poi il vaso silhouette con i profili dei reali britannici, da sempre – guarda caso - legati alla massoneria.

Si prosegue con una strana lampada a forma di poliedro, simbolo pitagorico che dà il nome anche a una strana teoria sincretista di antipapa Francesco.

Ancora una panoplia con i ritratti proprio di Albert Einstein, celebre massone.

Proseguiamo con un bell’effetto luminoso cromatico con una testa di pecora che si rivela essere un lupo.

Guarda caso, il lupo travestito da agnello, che riprende Matteo 15, è il simbolo araldico della Fabian Society, che si ispira a Quinto Fabio Massimo il temporeggiatore.

Secondo Davide Rossi, autore del libro “La Fabian Society e la pandemia”, il circolo vuole “instaurare un socialismo guidato da una ristretta aristocrazia del potere, ma non attraverso un atto rivoluzionario immediato quanto piuttosto attraverso il gradualismo, un prendere il potere un po’ alla volta, con riforme da attuare inserendosi man mano nei gangli delle istituzioni esistenti, trasformandole, in modo quasi impercettibile, dall’interno”.

Si arriva poi in una stanza dove la luce gialla azzera i colori: ovviamente campeggia un grande arcobaleno, simbolo lgbt, e a destra una panoplia con le bandiere dell’Unione europea. Ma proprio dalla Ue, con tanto di didascalia? Di fronte, una fotografia alla Oliviero Toscani con ragazzi di tutte le razze. Omosessualismo, europeismo, immigrazionismo, la solita trimurti global-massonica.

A proposito: alle elite globaliste piacciono molto i giochetti ottici allo specchio. Se non lo sapevate, ecco cosa si vede dietro i nuovi 50 euro.

Al book shop alcun gadget divertenti: un teschio luminoso, simbolo massonico del prevalere dello spirito sulla materia, già simbolo della loggia americana Skulls & Bones, la piramide e l’anatra, legata a Iside, la Grande Madre, animale iconico della massoneria dato che la prima loggia nacque nel 1717 nella taverna londinese Goose and Gridirion (Oca e graticola).

Vi siete chiesti come mai al Festival di San Remo, fondato da un massone, John Travolta si è dovuto degradare con il ballo del Qua qua? Ecco, ora lo sapete. E non è un caso che lo stesso sia stato addirittura ballato durante una presunta celebrazione eucaristica, a messa, in Piemonte. (Per fortuna invalida, in quanto in comunione con l’antipapa Bergoglio; vedasi Ecclesia de eucharistia art. 39) QUI al minuto 17.10.

Quindi, se volete visitare quello che a nostro avviso è più il museo del globalismo gnostico-gesuitico-massonico e della sua propaganda subliminale, i biglietti sono da 6, 13, 17, o 53 euro, ovviamente numeri dal forte significato esoterico.

Citiamo dal sito della Serenissima Gran Loggia del Rito simbolico italiano (GOI): "Negli ultimi 20-25 anni diversi Gesuiti si sono interessati in senso positivo alla Massoneria, hanno partecipato a dibattiti pubblici, a convegni organizzati dal Grande Oriente d’Italia, hanno scritto articoli e libri sul pensiero filosofico e sulla storia della Massoneria: in altre parole, sono stati gli unici ecclesiastici che, nonostante gli anatemi e le varie scomuniche della Chiesa di Roma nei confronti dell’Istituzione massonica, hanno cercato di capirne, finendo molto spesso per condividerla, l’impostazione filosofica!.

Fa sorridere che questo presunto “arcano sapere misterico e simbolico per soli iniziati alla luce della conoscenza” sia oggi a portata di click, per tutti. Quando vedete un simbolo ossessivamente e stranamente ricorrente, basta che cerchiate su Google associandovi le parole “massoneria”, “esoterismo”, “alchimia”, “magia”. Tàc.

I soliti benpensanti diranno: “La malizia è nell’occhio di chi guarda”, ed è esattamente su questo cliché mortificante per l’intelligenza che i nostri amici si basano per infarcire di simboli subliminali il mondo delle immagini che circonda noi e i nostri figli.

Comunque, sulla lavagna fosforescente del museo, qualche mano ignota ha lasciato un messaggio inequivocabile.

Presto verrà un'altra luce a spazzare via l'ombra.

QOSHE - Lo strano "Museo della Luce" dai Gesuiti di Bergoglio - Andrea Cionci
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Lo strano "Museo della Luce" dai Gesuiti di Bergoglio

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29.02.2024

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

Ormai non si nascondono più, tutto è alla luce del sole. Il 16 febbraio a Milano l’arcivescovo Delpini ha organizzato un seminario – vietato ai giornalisti - intitolato “Chiesa cattolica e Massoneria”. Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (GOI), Stefano Bisi, i tre Grandi Maestri delle tre logge italiane (la Gran Loggia d’Italia degli ALAM e la Gran Loggia Regolare d’Italia) insieme al vescovo Antonio Staglianò, presidente della Pontifica Accademia di Teologia, il cardinale Francesco Coccopalmerio e padre Zbigniew Suchecki, teologo francescano esperto di Massoneria.

La cosa non stupisce affatto, considerato il colpo di stato avvenuto nel 2013 in Vaticano, con la convocazione di un conclave illegittimo a papa non abdicatario, ma impedito, previa falsificazione delle traduzioni della Declaratio di papa Benedetto XVI che abbiamo documentato QUI.

La nemica storica, atavica e mortale della Chiesa cattolica ne ha preso il controllo. E si vede.

Ecco perché la nascita di un nuovo museo nei locali della Casa Madre dei Gesuiti, a Roma, nel palazzo che fa corpo unico con la chiesa del Gesù, ci ha subito ingolosito, anche per l’accattivante titolo “Museo della Luce”.

Ormai certi contesti si riconoscono a fiuto, così lo abbiamo visitato. Appena entrati, una affascinante signora bionda – la manager - apostrofa lo scrivente: “Lei ha scelto il lato oscuro, dunque”.

Dopo i primi 20 secondi di sguardo parallelo, realizziamo che il museo è diviso in due parti, la luce e l’ombra.

Il museo è ambientato nei sotterranei della Casa madre dei Gesuiti, dove una volta c’erano gli appartamenti di S. Ignazio e dei suoi sacerdoti.

Appartiene a una società lituana che ha già impiantato in alcune città europee dei musei delle illusioni ottiche. “Vivi un’esperienza illuminante” ammicca lo slogan. “L’esposizione del museo si sviluppa in uno spazio di 1000 m2 dove le installazioni luminose incontrano le........

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