Roma, 26 novembre 2023 – Il destino non ha fretta, il destino ha un arcobaleno in tasca dal quale sa estrarre il colore giusto per ogni occasione. E tu resti lì a notare le incredibili coincidenze: rosse come i capelli di Sinner erano le magliette che l’Italia indossò nella sua unica Coppa Davis vinta, 19 dicembre 1976 in Cile, Panatta e Bertolucci che nel doppio mettono a segno uno di quei gesti rimasti nella memoria dello sport e nella coscienza di due Paesi. Quel colore era stato scelto per indicare il sangue delle vittime del regime, e torna alla mente proprio nel giorno in cui tutta l’Italia si ferma e rosso è anche il segno della protesta per una violenza non meno grave di quella di Pinochet.

Per carità, sono tutte cose più importanti del tennis, lo erano anche allora quando i gesti mediatici, essendo meno inflazionati, pesavano molto di più. È bello e probabilmente anche istruttivo che i protagonisti di quell’impresa rimasta finora senza repliche siano ancora tutti lì, a vedere i ragazzi destinati a raccogliere la loro eredità, e se non sarà oggi, è solo questione di tempo.

Il capitano di quella squadra era Nicola Pietrangeli, in campo andavano Adriano Panatta, che sul 2-0 nella notte precedente al doppio convinse Bertolucci a vestire almeno per una parte della gara i panni della protesta (oggi i due sono rivali come commentatori tv e complici in un podcast bellissimo). C’era Corrado Barazzutti, capitano prima di Volandri, e c’era il quarto uomo, Tonino Zugarelli. Nessuno che i campioni di oggi possa aver visto giocare dal vivo: il più anziano, Simone Bolelli, è nato nove anni dopo quella vittoria.

Però nello stesso giorno in cui la Rossa di Maranello cerca una vittoria che possa dare un senso al mondiale che un senso non ce l’ha, e quella di Borgo Panigale si gioca il mondiale di Bagnaia all’ultima gara, sul velocissimo campo di Malaga l’Italia si affida a Pel di Carota per arrivare alla pentola d’oro che c’è al fondo dell’arcobaleno. Anche se stavolta è un’insalatiera, fa lo stesso.

A proposito, ieri nel match tra Sinner e Djokovic alcuni tifosi serbi brandivano carote vere, a mo’ di sfotto. Chissà che fine avranno fatto.

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QOSHE - Coppa Davis, il colore del destino. Dalle magliette rosse al Rosso che vince sempre - Doriano Rabotti
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Coppa Davis, il colore del destino. Dalle magliette rosse al Rosso che vince sempre

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26.11.2023

Roma, 26 novembre 2023 – Il destino non ha fretta, il destino ha un arcobaleno in tasca dal quale sa estrarre il colore giusto per ogni occasione. E tu resti lì a notare le incredibili coincidenze: rosse come i capelli di Sinner erano le magliette che l’Italia indossò nella sua unica Coppa Davis vinta, 19 dicembre 1976 in Cile, Panatta e Bertolucci che nel doppio mettono a segno uno di quei gesti rimasti nella memoria dello sport e nella coscienza di due Paesi. Quel colore era stato scelto per indicare il sangue delle vittime del regime, e torna alla mente........

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