Premessa numero uno: per fortuna, a differenza delle chiacchiere che seguono la diffusione del calendario della Serie A, stavolta ci sarà risparmiata la solita frase fatta: “Tanto le dobbiamo incontrare tutte, prima o poi”. No, stavolta no.

Premessa numero due: non è ancora Natale, le partite si giocheranno in febbraio, quindi ogni ragionamento tecnico è assolutamente teorico, perché ogni squadra può recuperare infortunati, procurarsene altri (tranne per il Milan, che è quasi impossibile), può fare acquisti e cessioni sul mercato di gennaio, può recuperare la forma o perderla, insomma ci sono troppe variabili in ballo per poter definire come fondato qualsiasi ragionamento sugli abbinamenti tra le italiane e le avversarie nella seconda fare delle coppe europee.

Quello che non cambierà, da qui a febbraio, sono la storia e l’esperienza dei club nelle diverse competizioni, la mentalità degli allenatori. Ecco perché il ragionamento, oggi, può tenere conto solo di valori ‘astratti’ che andranno verificati al momento delle partite. Prendi Inter-Atletico Madrid, per esempio: sono due squadre che sono abituate a non subire la pressione del momento, due allenatori capaci di ottenere il massimo dei propri gruppi, ma anche due filosofie di gioco molto diverse, più contropiedista quella del ‘Cholo’ Simeone, più portata alla costruzione la squadra di Inzaghi, soprattutto quest’anno. Quindi da questo punto di vista giocare prima a San Siro e poi al Metropolitano è una medaglia con due facce molto diverse: l’Inter dovrà stare attenta nell’andata in casa, ma se dovesse riuscire a non prendere gol, poi saranno problemi degli spagnoli…Aggiungono fascino le storie personali di Simeone, ex interista, di Lautaro Martinez che l’Atletico ha corteggiato a lungo e di Alvaro Morata al quale l’Inter aveva pensato anche seriamente.

Le altre due italiane rimaste in Champions hanno pescato avversarie molto difficili, ma anche ricche di suggestioni. Perché Napoli-Barcellona è la partita di Diego Maradona, che giocò nelle due squadre: l’andata in casa non aiuta Mazzarri, ma al ritorno non si giocherà al Camp Nou, in ristrutturazione, e questo è un bene per Osimhen e compagni. Più duro sembra il compito della Lazio: il Bayern Monaco oggi è un po’ in crisi, ma tra tre mesi è sensato pensare che i tedeschi possano essersi rialzati, lo fanno sempre.

In Europa League è ‘caduto’ il Milan, che ha pescato nell’urna i bretoni del Rennes come avversari. Nella squadra francese ci sono due vecchie conoscenze del nostro campionato, l’ex romanista Matic e l’ex del Bologna Theate. Onestamente, nel lotto delle possibili avversarie ce n’era solo una di un livello superiore alle altre, il Friburgo, mentre un eventuale abbinamento al Marsiglia di Rino Gattuso avrebbe fornito pane per titoli ed emozioni per il cuore, ma il gruppo di Pioli è oggettivamente superiore. Le rivali per la coppa sono quelle che si potranno affrontare solo dal turno successivo, ovvero Liverpool, Brighton, Villarreal, Leverkusen..e Atalanta ovviamente (che attende già agli ottavi).

L’altro accoppiamento in Europa League sembra deciso da un destino che vuole creare problemi: la Roma troverà il Feyenoord, l’ultima volta è andata bene ma è un dato di fatto che la tifoseria olandese negli ultimi anni contro le due romane si è resa spesso protagonista di episodi spiacevoli. Quanto al dato tecnico, è chiaro che la Roma di oggi farebbe fatica contro chiunque, ma quella di febbraio potrebbe recuperare giocatori fondamentali che a Bologna nell’ultimo turno di campionato erano assenti. E sono nomi, come quello di Dybala, che alla squadra di Mourinho cambiano volto.

QOSHE - Sorteggi Champions ed Europa League, poteva andare peggio (ma non ditelo a Lazio e Napoli) / - Doriano Rabotti
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Sorteggi Champions ed Europa League, poteva andare peggio (ma non ditelo a Lazio e Napoli) /

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18.12.2023

Premessa numero uno: per fortuna, a differenza delle chiacchiere che seguono la diffusione del calendario della Serie A, stavolta ci sarà risparmiata la solita frase fatta: “Tanto le dobbiamo incontrare tutte, prima o poi”. No, stavolta no.

Premessa numero due: non è ancora Natale, le partite si giocheranno in febbraio, quindi ogni ragionamento tecnico è assolutamente teorico, perché ogni squadra può recuperare infortunati, procurarsene altri (tranne per il Milan, che è quasi impossibile), può fare acquisti e cessioni sul mercato di gennaio, può recuperare la forma o perderla, insomma ci sono troppe variabili in ballo per poter definire come fondato qualsiasi ragionamento sugli abbinamenti tra le italiane e le avversarie nella seconda fare delle coppe europee.

Quello che non cambierà, da qui a febbraio, sono la storia e l’esperienza dei club nelle diverse competizioni, la mentalità degli allenatori. Ecco........

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