Nei salotti della Milano “bene“(e non solo in quella del pallone) da alcuni giorni rimbalza una voce clamorosa: ci sarebbero un paio di fondi stranieri (arabi per la precisione) pronti a rilevare le quote di RedBird per prendersi il Milan. E fin qui nulla di straordinario. Non ancora una notizia vera e propria, sia chiaro, ma qualcosa in più di una semplice indiscrezione che nelle ultime ore sta trovando le prime conferme anche in ambienti finanziari. Ma l’aspetto più clamoroso sarebbe un altro: dietro uno dei due fondi (I nve stcorp, l’altro invece è Pif, in passato più volte accostato all’Inter), secondo quanto anticipato da TeleLombardia, ci sarebbe Paolo Maldini, pronto a rientrare a Casa Milan dalla porta principale dopo il licenziamento in tronco dello scorso 5 giugno.

Ipotesi suggestiva e complicata, ma non impossibile in questo curioso intreccio fra pallone e finanza. Passo indietro per capire cosa sta realmente succedendo. Da tempo Gerry Cardinale è alla ricerca di nuovi soci investitori da affiancare a RedBird, per “immissione di nuovi capitali“: lo scorso 11 novembre l’ad Giorgio Furlani non era a Lecce per il match di campionato, ma a Dubai dove è stata inaugurata un’Academy rossonera. E negli stessi giorni Cardinale si trovava a Ryad pare per incontrare i vertici di Pif (fondo dell’Arabia Saudita). Lo stesso ex banchiere di Goldman Sachs, secondo fonti finanziarie, avrebbe già parlato con possibili investitori non solo nel Golfo Persico, ma pure a New York. Compresi gli uomini di Investcorp provenienti da Abu Dhabi.

Ed anche se ambienti vicini a RedBird smentiscono incontri vari, l’interesse del fondo sovrano del Bahrein (che, dopo un’iniziale attrazione verso l’Inter, fu ad un passo dall’acquisizione del Milan prima della decisione di Elliott di cedere a Cardinale perché Investcorp non avrebbe voluto lasciare quote di minoranza al fondo Usa) è concreto. E non solo per una semplice partnership.

RedBird non ha fretta, né scadenze imminenti visto che il prestito da 600 milioni di Elliot (con interessi al 7%) su una acquisizione del club per un valore complessivo di 1.2 miliardi, ha scadenza fra due anni, ma la ricerca con insistenza di nuovi investitori spinge a ipotizzare il desiderio di Cardinale di voler trovare il modo di rimborsare, almeno in parte, l’ex fondo proprietario del Milan svincolandosi da una parte delle linee di debito verso il fondo della famiglia Singer. Non pare che Redbird ad oggi voglia disimpegnarsi del tutto, però di fronte ad un’offerta di 1,2-1,4 miliardi anche Gerry Cardinale potrebbe vacillare.

QOSHE - Milan, Cardinale cerca partner. Incontri con gli Arabi del Pif. C’è anche Investcorp con Maldini - Giulio Mola
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Milan, Cardinale cerca partner. Incontri con gli Arabi del Pif. C’è anche Investcorp con Maldini

19 1
06.12.2023

Nei salotti della Milano “bene“(e non solo in quella del pallone) da alcuni giorni rimbalza una voce clamorosa: ci sarebbero un paio di fondi stranieri (arabi per la precisione) pronti a rilevare le quote di RedBird per prendersi il Milan. E fin qui nulla di straordinario. Non ancora una notizia vera e propria, sia chiaro, ma qualcosa in più di una semplice indiscrezione che nelle ultime ore sta trovando le prime conferme anche in ambienti finanziari. Ma l’aspetto più clamoroso sarebbe un altro: dietro uno dei due fondi (I nve stcorp, l’altro invece è Pif, in passato più volte accostato all’Inter), secondo quanto........

© Quotidiano


Get it on Google Play