Roma, 22 aprile 2024 – Da Trento a Caserta, da Treviso a Battipaglia, passando per i centri urbani emiliano-romagnoli e le cittadine dell’hinterland milanese, sempre più città promuovono il ‘bike to work’. L’idea alla base dell’iniziativa è incentivare l’uso della bicicletta, anziché dell’auto privata, come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro.

Come? Garantendo a chi aderisce una ricompensa in monete virtuali (buoni sconto proporzionali ai chilometri pedalati, da reinvestire negli esercizi commerciali del territorio) o, più spesso, reali (indennità chilometriche aggiuntive allo stipendio.

Per capire bene come funziona il programma, prendiamo il caso dell’Emilia-Romagna, tra le regioni che per prime hanno messo sul piatto finanziamenti dedicati. A conclusione del primo triennio del progetto, i comuni hanno reso noti i numeri realizzati tra il 2021 e il 2023: a Imola, ad esempio, 630 dipendenti delle 15 aziende partecipanti hanno percorso circa 230mila chilometri, tracciati grazie a una app che ha consentito il calcolo del corrispondente incentivo chilometrico. Sono stati anche premiati i cittadini che hanno percorso il maggior numero di chilometri dall’attivazione dell’iniziativa. A Reggio Emilia hanno partecipato ben 92 aziende ed enti pubblici, per un totale di 1.454 utenti: la distanza coperta è stata di circa 365mila chilometri, pari a circa 103mila spostamenti per andare e tornare dal luogo di lavoro. Numeri lusinghieri anche a Faenza (Ra), con 127 aziende coinvolte e 1.134 utenti che hanno scelto di lasciare l’auto in garage e recarsi al lavoro in bici.

Se la strada per raggiungere i Paesi scandinavi è ancora lunga, il riscontro finora ottenuto dimostra che stiamo pedalando in quella direzione. Un’ulteriore conferma arriva dalla rete, dove pullulano tutorial e guide online che dispensano consigli su come intraprendere il ‘bike to work’: dalla scelta dell’abbigliamento all’organizzazione dei tempi di spostamento, dalla risoluzione di piccoli inconvenienti tecnici ai trucchi per evitare di arrivare in ufficio sudati o, al contrario, infreddoliti e bagnati dalla testa ai piedi. Già, perché i patiti del ‘bike to work’ pedalano in qualsiasi condizione meteo e ancor più quando piove, per evitare le strade urbane intasate dalle auto in coda.

QOSHE - Salute e ambiente. All’ufficio in bicicletta. Incentivi e sconti per non prendere l’auto / - Maddalena De Franchis
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Salute e ambiente. All’ufficio in bicicletta. Incentivi e sconti per non prendere l’auto /

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22.04.2024

Roma, 22 aprile 2024 – Da Trento a Caserta, da Treviso a Battipaglia, passando per i centri urbani emiliano-romagnoli e le cittadine dell’hinterland milanese, sempre più città promuovono il ‘bike to work’. L’idea alla base dell’iniziativa è incentivare l’uso della bicicletta, anziché dell’auto privata, come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro.

Come? Garantendo a chi aderisce una ricompensa in monete virtuali (buoni sconto proporzionali ai chilometri pedalati, da reinvestire negli esercizi commerciali del territorio) o, più spesso,........

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