Torino, 10 febbraio 2024 – Contro la madre, contro i suoi stessi figli. Da vent’anni Margherita Agnelli conduce una battaglia dall’andamento carsico per l’eredità del padre. Adesso accusa gli eredi di avere mentito al fisco. L’Avvocato, nemico delle manifestazioni scomposte in tutto lo spettro dei sentimenti umani, non approverebbe. Sua moglie nemmeno. Donna Marella amava riamata nipoti e pronipoti, la dirompente famiglia allargata di Margherita, prima signora Elkann e poi De Pahlen. I rapporti difficili con quella figlia anche fisicamente tanto diversa, tesi al punto da finire in tribunale, hanno concesso poco all’appetito dei rotocalchi. Rimaneva intangibile contro ogni logica anagrafica, con lo stesso sorriso che Avedon le aveva strappato nelle foto della giovinezza. Aliena nel suo evocare il cigno e la rosa, Marella continuava a onorare la vita e la bellezza. "Non si finisce mai di tentare di mettere a punto un giardino – diceva – così come non si finisce mai di tentare di mettere a punto la propria vita. Passo dopo passo, cercando sempre di trovare nuovi rimedi per far fiorire le cose nel buono e nel cattivo tempo".

Invece è arrivato il fango. E l’onda non si ferma. Giovedì l’ultimo colpo di teatro: dopo un esposto di Margherita, la procura di Torino ha aperto una nuova inchiesta per presunte irregolarità fiscali e sul registro degli indagati sono finiti suo figlio John Elkann, presidente di Exor e Stellantis, il commercialista Gianluca Ferrero, storico contabile degli Agnelli e presidente della Juventus, e il notaio svizzero che aveva curato l’eredità, Urs Robert Von Gruenigen. Al centro dell’indagine ci sarebbe il trattamento fiscale del pagamento vitalizio che Margherita versava alla madre Marella in virtù di accordi presi nel 2004.

All’epoca la figlia di Gianni Agnelli aveva rinunciato all’eredità paterna in cambio di 1,3 miliardi di euro. Poi però aveva contestato la successione stessa e il patto siglato con la madre, scomparsa nel 2019 lasciando come unici eredi i tre nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann, figli del primo matrimonio dell’attuale madame De Pahlen, che di figli dal secondo ne ha avuti altri cinque. Riteneva di essere vittima di un complotto: tesi che, nonostante cause civili e denunce penali, non ha mai convinto la magistratura. Stavolta gli anni presi in esame sono il 2018 e il 2019 ma il leitmotiv è sempre lo stesso: una congiura.

Margherita sospetta che una parte del patrimonio del padre sia stata occultata agli eredi e quindi anche al fisco. Lo proverebbero le indagini svolte dai suoi investigatori privati: la residenza effettiva di Marella non sarebbe stata in Svizzera ma in Italia e di conseguenza nel periodo indicato non sarebbero state pagate alcune tasse all’erario italiano. I primi accertamenti del nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle confermano che il denaro non compare nelle ultime due dichiarazioni dei redditi di Marella. Si parla di circa 8 milioni di euro nel 2018 e di 244mila nel 2019, somme sulle quali non sarebbe stata corrisposta l’Irpef.

Perché mettere sotto inchiesta il numero uno di Exor? John Elkann, ipotizza la procura, avrebbe contribuito ad agevolare la condotta scorretta del commercialista. Di qui le perquisizioni di giovedì e gli accertamenti proseguiti ieri – con tanto di testimoni ascoltati in caserma – sui documenti prelevati per verificare se durante quel biennio ci siano state irregolarità, stimate sui 200mila euro. L’ennesima sfaldatura in una trama dove l’interesse travolge anche la reputazione di una famiglia irripetibile. A Torino è congelata una causa civile che vede Margherita come "attore" e i suoi tre figli, sul versante opposto, come "parte resistente".

I giudici, lo scorso luglio, avevano decretato uno stop in attesa dell’esito di tre procedimenti aperti in Svizzera, ma la Cassazione ha parzialmente annullato la loro ordinanza invitandoli a motivare meglio la decisione. Oggi non c’è pace nel via vai dei finanzieri. E non esiste alcun legame con l’inchiesta milanese sui quadri di famiglia: tredici opere di valore inestimabile di cui Margherita ha denunciato più volte la scomparsa. Ipotesi: ricettazione per ora a carico di ignoti. "L’eredità è il modo che hanno le famiglie complicate per raccontare chi sono", disse un giorno Lapo Elkann. A separare lui e i suoi fratelli dalla mamma c’è una trincea tirata su con le macerie. Narrazione avvincente ma soprattutto triste, che non richiede l’interprete.

QOSHE - Eredità Agnelli, ultimo atto della saga dei veleni: faro sul patrimonio di Marella - Viviana Ponchia
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Eredità Agnelli, ultimo atto della saga dei veleni: faro sul patrimonio di Marella

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10.02.2024

Torino, 10 febbraio 2024 – Contro la madre, contro i suoi stessi figli. Da vent’anni Margherita Agnelli conduce una battaglia dall’andamento carsico per l’eredità del padre. Adesso accusa gli eredi di avere mentito al fisco. L’Avvocato, nemico delle manifestazioni scomposte in tutto lo spettro dei sentimenti umani, non approverebbe. Sua moglie nemmeno. Donna Marella amava riamata nipoti e pronipoti, la dirompente famiglia allargata di Margherita, prima signora Elkann e poi De Pahlen. I rapporti difficili con quella figlia anche fisicamente tanto diversa, tesi al punto da finire in tribunale, hanno concesso poco all’appetito dei rotocalchi. Rimaneva intangibile contro ogni logica anagrafica, con lo stesso sorriso che Avedon le aveva strappato nelle foto della giovinezza. Aliena nel suo evocare il cigno e la rosa, Marella continuava a onorare la vita e la bellezza. "Non si finisce mai di tentare di mettere a punto un giardino – diceva – così come non si finisce mai di tentare di mettere a punto la propria vita. Passo dopo passo, cercando sempre di trovare nuovi rimedi per far fiorire le cose nel buono e........

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