Roma, 17 dicembre 2023 – Breve storia horror: ritrovarsi al 17 dicembre senza avere comprato i regali di Natale. Ma c’è tempo, in una settimana chi sulla ricorrenza avrebbe avuto una grossa responsabilità compì un’impresa altrettanto impegnativa e trovò anche il tempo per riposarsi. Quelli che dicono da quest’anno basta non vanno presi sul serio, alla vigilia saranno travolti dai rimorsi e faranno incetta di pigiami. Papa Francesco invita a difendere il 25 dicembre dal "modello commerciale e consumistico" ma gli italiani niente, o sono in ansia o si sono già piegati alla tradizione dando la colpa agli antichi romani: sono stati loro a cominciare con le strenne per il Sol Invictus. Il Santo Padre perdonerà.

Secondo un’indagine realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research, per la prima volta dal 2019 aumenta la quota di chi si piega al rito del dono (73,2% contro il 72,7% del 2022). Cresce anche il budget: 186 euro a testa contro i 157 dello scorso anno, dove però i fuoriclasse (8,3% contro il 2,8%) tireranno fuori più di 300 euro.

Più generosi, più ricchi o solo incoscienti? Forse la terza, considerando che il grosso della tredicesima se ne andrà per pagare tasse e bollette (24,9%) e spese per la casa (23,7%) e solo gli spiccioli faranno felice la zia Pina (18,5%).

Ma è ciò che regaliamo a diagnosticare come ci sentiamo: in prevalenza cibo, vino e giocattoli. Come quando eravamo innocenti e uscivamo da una guerra con le pezze ai pantaloni, come se riempire la stiva addolcisse i tempi e i bambini fossero la cosa più importante del mondo. Vanno infatti fortissimo i prodotti enogastronomici (72,7% delle preferenze) e subito dopo i balocchi (50,1%). Un po’ staccati ma in ripresa i prodotti di bellezza, l’abbigliamento e i libri. Online compriamo carte regalo, abbonamenti in streaming, libri e ebook, film, dvd e musica digitale.

E a parte internet – canale in crescita del 4% – siamo tornati a frequentare i negozi di vicinato (passati dal 45% al 48%). Poi ci ritroveremo sempre lì: il 25 metà del mondo non riuscirà a capire come l’altra metà abbia osato fargli dei regali simili, quando, come diceva Woody Allen, poteva bastare una cravatta. Intanto la macchina gira e veramente scontenti sono solo i nati in dicembre, condannati sin dal concepimento primaverile al mono-dono Natale-compleanno.

Un’altra indagine di mercato, questa volta inglese, conferma che i piccoli venuti al mondo nell’ultimo mese dell’anno riceveranno in media nella vita 160 regali in meno. Che il 34% è costretto ad annullare a rinunciare alla festa perché amici e parenti in certi giorni hanno di meglio da fare. E che chi spegne le candeline il 26 e si chiama Stefano deve arrendersi subito. Costretti alla resa e inadeguati di fronte a una sciarpa di lana ci sentiamo tutti ripensando a certe performance natalizie fuori competizione. Nel 2017 Kanye West per la moglie Kim Kardashian mise sotto l’albero un peluche di Topolino con dei calzini, auricolari, un buono per lo streaming tv e uno per gli acquisti online più un pacchetto che conteneva i titoli azionari di tutte le aziende a cui appartenevano i primi regali, per un valore complessivo di 200mila dollari. Suri Cruise a 5 anni volle e ottenne da Babbo Natale un pony, vestiti, accessori e orecchini di diamanti per un totale di 130mila dollari. Inarrivabili restano Victoria e David Beckam, che nel 2009 spesero svariati milioni di euro per doni di coppia fra cui un orologio di pregio per lui e per la signora una borsa con diamanti, un’auto di lusso e una collana da migliaia di euro.

QOSHE - Sotto l’albero torna la tradizione. I regali più amati? Cibo e giocattoli: quest’anno spenderemo di più - Viviana Ponchia
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Sotto l’albero torna la tradizione. I regali più amati? Cibo e giocattoli: quest’anno spenderemo di più

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17.12.2023

Roma, 17 dicembre 2023 – Breve storia horror: ritrovarsi al 17 dicembre senza avere comprato i regali di Natale. Ma c’è tempo, in una settimana chi sulla ricorrenza avrebbe avuto una grossa responsabilità compì un’impresa altrettanto impegnativa e trovò anche il tempo per riposarsi. Quelli che dicono da quest’anno basta non vanno presi sul serio, alla vigilia saranno travolti dai rimorsi e faranno incetta di pigiami. Papa Francesco invita a difendere il 25 dicembre dal "modello commerciale e consumistico" ma gli italiani niente, o sono in ansia o si sono già piegati alla tradizione dando la colpa agli antichi romani: sono stati loro a cominciare con le strenne per il Sol Invictus. Il Santo Padre perdonerà.

Secondo un’indagine realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research, per la prima volta dal 2019 aumenta la quota di chi si piega al rito del dono........

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