Gentile Direttore, ho sempre ritenuto il cosiddetto “voto di scambio”, poi ribattezzato come “corruzione elettorale” un reato quasi impossibile da dimostrare nel momento dibattimentale, perché la pubblica accusa deve enunciare fatti concreti, prove non solo provenienti da intercettazioni, che corroborino l’impalcatura accusatoria dello stretto nesso causale tra il voto espresso e lo “scambio” di un favore reso. In piena tangentopoli il voto di scambio fu un formidabile grimaldello per scoprire altri e più gravi reati contro la Pubblica Amministrazione, ma il prezzo dell’uso disinvolto dell’accusa di voto di scambio fu altissimo, perché si ritenne tale anche il semplice interessamento del politico di turno per il cittadino che chiedeva magari la fotocopia di un documento alla P.A., o il normale domandare ai sonnacchiosi uffici della nostra nota burocrazia a che punto era una pratica, senza esercitare pressione di alcun genere. Quando, però, il voto di scambio si materializza in un reale tornaconto elettorale di un candidato, che, a mo’ di ricatto, intima all’inerme cittadino di votarlo non solo, ma a gratificarlo in un “pacchetto di voti”, allora sì che siamo nel bel mezzo della “corruzione elettorale”. Non parliamo, poi, quando di mezzo ci si mette la delinquenza organizzata: allora siamo nel guado di un fiume in piena che aumenta sempre di più la sua gittata sino all’esondazione. I gravi episodi accaduti in Puglia; l’arresto del Presidente della Regione Liguria; ed anche l’ultimo episodio degli arresti nella vicina Cercola, dove non erano solo gli euri che “camminavano”, ma anche “promesse elettorali” camorristiche, sono preoccupanti per la loro persistenza, dopo che il fenomeno “Mani Pulite” sembrava aver perlomeno scoraggiato tanta impudenza. Mai termine più “azzeccato” è stato profferito nella conferenza stampa che ha tenuto il Procuratore Capo della Repubblica, dott. Gratteri, quando si è affermato, a proposito della compravendita dei voti, che “la democrazia era all’asta”. Purtroppo, questo persistente e negativo fenomeno fa allontanare ancora di più i cittadini dal voto, perché nel calderone del malaffare viene inclusa, a torto, l’intera politica e i suoi rappresentanti, versando, come si usa dire, nel calderone l’intero fascio dell’erba che solo in parte è maligna. D’altronde, per chi ha studiato un po' più approfonditamente la politica nostrana, gli episodi corruttivi risalgono a secoli addietro, inquinando le democrazie vere, poco pervasivi, invece, nelle Teocrazie (vedi Iran, per esempio), o nelle Autocrazie (Cina, Russia), dove non c’è assolutamente bisogno del voto di scambio, tanto c’è il poliziotto che va a controllare in cabina come sta votando l’elettore, come abbiamo visto nelle rare immagini pervenute in occasione delle elezioni “plebiscitarie” per Putin in Russia. Come dicevo, purtroppo, la reale democrazia, proprio perché lascia ampia libertà di espressione del proprio voto, produce anche l’altro risvolto della medaglia: la “libertà” di corrompere e farsi corrompere, salvo, poi, ad essere scoperti e a pagarne, si spera, le conseguenze penali del caso. Il fenomeno della corruzione elettorale, ahimè, è essenzialmente diffuso nel nostra Paese, e non da oggi. Poco più di un secolo fa, nel 1910, il socialista Gaetano Salvemini scrisse un libro intitolato “Il ministro della Malavita”, lanciando gravi accuse contro il Capo del Governo di allora, Giovanni Giolitti. Salvemini, uomo del Sud, prese spunto per le sue accuse da un grave episodio accaduto in Puglia, a Gioia del Colle, dove il candidato giolittiano del luogo esercitò pressioni impressionanti per la sua elezione a deputato, pare con il tacito assenso della Forza Pubblica. Salvemini nel suo libro descrive anche la famigerata figura del “mazziere” che girava impunemente tra i seggi elettorali , bastonando gli elettori più riluttanti. I “mazzieri” di oggi, invece, sono in giacca e cravatta, disponendo di mezzi meno appariscenti del bastone, ma più persuasivi, con il ricatto di darti qualcosa o di togliertela se già l’hai per tuo merito. È su questo tipo di corruzione e ricatti che bisogna incidere, se non vogliamo la morte della nostra democrazia , come auspica Putin, parlando di un Occidente corrotto e in piena decadenza. L’intervento della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, sono salutari, non c’è dubbio, ma io mi augurerei che questo tipo odioso di reato non fosse proprio consumato, arrestandosi al momento di commetterlo e non a reato già consumato. Paradossalmente, più aumenta il numero di cittadini per bene che non va a votare, più si afferma la corruzione elettorale. I cosiddetti “signori dei voti” o i possessori di “ pacchetti di voti” poca fortuna avrebbero se un intero popolo li smentisce nelle urne! Andiamo a votare, dunque: c’è tanta gente per bene in tutte le liste. Almeno stavolta possiamo scegliere!

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Voto di scambio, reato quasi impossibile da dimostrare

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09.05.2024

Gentile Direttore, ho sempre ritenuto il cosiddetto “voto di scambio”, poi ribattezzato come “corruzione elettorale” un reato quasi impossibile da dimostrare nel momento dibattimentale, perché la pubblica accusa deve enunciare fatti concreti, prove non solo provenienti da intercettazioni, che corroborino l’impalcatura accusatoria dello stretto nesso causale tra il voto espresso e lo “scambio” di un favore reso. In piena tangentopoli il voto di scambio fu un formidabile grimaldello per scoprire altri e più gravi reati contro la Pubblica Amministrazione, ma il prezzo dell’uso disinvolto dell’accusa di voto di scambio fu altissimo, perché si ritenne tale anche il semplice interessamento del politico di turno per il cittadino che chiedeva magari la fotocopia di un documento alla P.A., o il normale domandare ai sonnacchiosi uffici della nostra nota burocrazia a che punto era una pratica, senza esercitare pressione di alcun genere. Quando, però, il voto di scambio si materializza in un reale tornaconto elettorale di un candidato, che, a mo’ di ricatto, intima all’inerme cittadino di votarlo non solo, ma a gratificarlo in un “pacchetto di voti”, allora sì che siamo nel bel mezzo della “corruzione........

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