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Ora ai medici del servizio sanitario nazionale inglese tocca fare l’inventario degli organi sessuali dei loro pazienti: il signor x ha un pene? Una vagina? Un utero? Una cervice? E il seno? La prostata? I testicoli? Le ovaie? E perché un medico dovrebbe fare una cosa del genere? Perché lo richiede il nuovissimo sistema IT da 450 milioni di sterline adottato dall’Nhs.

Ora ai medici tocca l’inventario degli organi dei pazienti

«Ma è folle», «assurdo», «non ha senso», hanno detto al Telegraph i medici al lavoro negli ospedali che hanno introdotto il modulo “sull’orientamento sessuale e l’identità di genere”. Modulo che debitamente compilato andrà ad aggiornare le cartelle cliniche elettroniche dei pazienti, «ma la gente non lo sa», sottolineano preoccupati i medici, sono stati «gli attivisti a imporlo al sistema sanitario», denuncia Helen Joyce, già giornalista dell’Economist e director of Advocacy di Sex Matter. Il documento è lunare, e non solo perché include domande sull’orientamento sessuale, il genere, il sesso assegnato alla nascita, i pronomi preferiti. Ma perché si spinge a chiedere ai pazienti se hanno effettuato una qualche transizione, in che misura e se rientra nei loro piani cambiare genere in futuro.

Che c’entra con il piano di cura del medico? Assolutamente nulla. Eppure ai medici viene chiesto di elencare: 1) «organi che il paziente possiede attualmente»; 2) «organi presenti alla nascita»; 3) «organi potenziati o costruiti chirurgicamente»; 4) «organi potenziati ormonalmente». E per rendere tutto più surreale, ai medici viene anche fornita la lista degli organi “possibili” da spuntare: pene, vagina, utero, cervice, seno, prostata, testicoli, ovaie eccetera.

Lo psicodramma trans negli ospedali inglesi

Secondo i media inglesi, i moduli fanno parte di un nuovo software americano chiamato Epic che ha fatto notizia un paio di settimane fa, quando il Daily Mail ha scoperto che le ostetriche che si occupavano di compiltare i moduli per la dimissione dei bambini nati al Guy’s and Thomas’ Hospital di Londra e al King’s College Hospital avevano solo la possibilità di selezionare “identità di genere” sul nuovo sistema IT, anziché il sesso biologico. «Il riepilogo delle dimissioni dall’ospedale è un documento importante affinché il bambino riceva le migliori cure da parte dell’intero team del servizio sanitario nazionale», ha denunciato un’ostetrica alle prese con i nuovi moduli. «Ma qui stiamo parlando di neonati e di bambini molto piccoli. Cosa diavolo ha a che fare con loro un concetto come l’identità di genere? È ridicolo».

Per i vertici dell’Nhs si è trattato di un «errore di sistema» causato dalla tecnologia americana: le loro scuse imbarazzate più che tranquillizzare suonano a femministe e giornalisti del Mail come l’ennesimo, maldestro tentativo di placare la lobby trans, in quel mondo alla rovescia che è diventato il sistema sanitario del Regno Unito. Dove – ricordiamolo – le donne si chiamano “menstruator” o come piace a Lancet «corpi con la vagina», le madri sono «possessori di utero», il ciclo non è delle donne ma di “all genders”, il pap test si fa a “persone con la cervice”, si allatta “al petto” e non al seno, negli ospedali del Nhs prima di una radiografia viene chiesto agli uomini se sono in dolce attesa, e chi aspetta non va mai chiamayo “futura mamma” bensì «persona incinta», il “latte materno” diventa “latte umano”, la “madre” o il “padre” diventano “genitore che partorisce” o “genitore biologico”. Agli operatori del numero di emergenza 999 è stato detto di chiedere sempre a chi chiama quale è il suo pronome preferito e la domanda “che cos’è una donna?” scatena anche in politica lo psicodramma orwelliano: «Qualcuna può avere il pene», «dipende dal contesto».

Tutto pur di non chiedere: sei un uomo o una donna?

Non è tutta opera dell’Nhs. Come ricorda Spiked, «gruppi di lobby trans, come Stonewall e la Lgbt Foundation, hanno svolto un ruolo chiave in questa trasformazione. Hanno fatto pressioni sugli ospedali di tutta l’Inghilterra affinché adottassero questo gergo “trans-friendly”. E hanno contribuito a sviluppare l’Nhs Rainbow Badge, un sistema di classificazione degli ospedali in base a quanto siano trans-inclusivi. Quindi, se gli ospedali usano un linguaggio “di genere”, come “madre” nei reparti maternità, o “donne” quando chiamano i pazienti per i pap test, perdono punti in classifica».

Sembrerebbe comico, se solo non fosse tragico preoccuparsi del fatto che i medici familiarizzino col lessico di genere e si informino sulla storia del pene dei loro pazienti, nota ancora Spiked, in un momento in cui le liste d’attesa del servizio sanitario nazionale hanno raggiunto il livello record di 7,75 milioni persone, oltre novemila quelle che hanno dovuto aspettare 18 mesi per iniziare le cure. Ripetiamo: il nuovo sistema IT costerà quasi mezzo miliardo di sterline nei prossimi 15 anni. Davvero non esiste un modo meno complicato e meno costoso di rispondere alla domanda: sei un uomo o una donna?

QOSHE - «Il paziente ha un pene o una vagina?». Ospedali inglesi alle cozze coi moduli trans - Caterina Giojelli
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«Il paziente ha un pene o una vagina?». Ospedali inglesi alle cozze coi moduli trans

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13.12.2023
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Ora ai medici del servizio sanitario nazionale inglese tocca fare l’inventario degli organi sessuali dei loro pazienti: il signor x ha un pene? Una vagina? Un utero? Una cervice? E il seno? La prostata? I testicoli? Le ovaie? E perché un medico dovrebbe fare una cosa del genere? Perché lo richiede il nuovissimo sistema IT da 450 milioni di sterline adottato dall’Nhs.

Ora ai medici tocca l’inventario degli organi dei pazienti

«Ma è folle», «assurdo», «non ha senso», hanno detto al Telegraph i medici al lavoro negli ospedali che hanno introdotto il modulo “sull’orientamento sessuale e l’identità di genere”. Modulo che debitamente compilato andrà ad aggiornare le cartelle cliniche elettroniche dei pazienti, «ma la gente non lo sa», sottolineano preoccupati i medici, sono stati «gli attivisti a imporlo al sistema sanitario», denuncia Helen Joyce, già giornalista dell’Economist e director of Advocacy di Sex Matter. Il documento è lunare, e non solo perché include domande sull’orientamento sessuale, il genere, il sesso assegnato alla nascita, i pronomi preferiti. Ma perché si spinge a chiedere ai pazienti se hanno effettuato una qualche transizione, in che........

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