Per la prima volta una donna è morta grazie al sostegno del Servizio sanitario nazionale, cioè lo Stato, cioè noi. Sebbene in altri paesi del mondo questa non sia più neppure una notizia, abituati come sono a uccidere persino i bambini e i depressi, da noi no, è la prima volta. Dunque un po’ sorprende che il caso di Anna, così è stata chiamata la donna triestina di 55 anni che si è data la morte in casa sua a fine novembre, non abbia ingenerato in Italia qualcosa di più di qualche servizio sui tg e di qualche commento sui giornali. Eppure il fatto è notevole, soprattutto perché crea un precedente cui, d’ora in poi, ci si potrà richiamare per far valere i “diritti” di altre Anna. Allora è certamente il caso di mettere a fuoco due questioni di non poco conto su cui si parla o troppo (la libertà) o troppo poco (la realtà).

Del secondo aspetto ha scritto Ferruccio De Bortoli sul Corriere della Sera (“Fine vita, nel deserto della legge”, 17 dicembre 202...

Contenuto riservato agli abbonati: abbonati per accedere.

Già abbonato? Accedi con le tue credenziali:

Indirizzo email

Password

Memorizza queste credenziali

Password dimenticata?

QOSHE - Il suicidio assistito è la morte della realtà e della libertà - Emanuele Boffi
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Il suicidio assistito è la morte della realtà e della libertà

17 1
29.01.2024

Per la prima volta una donna è morta grazie al sostegno del Servizio sanitario nazionale, cioè lo Stato, cioè noi. Sebbene in altri paesi del mondo questa non sia più neppure una notizia, abituati come sono a uccidere persino i bambini e i depressi, da noi no, è la prima volta. Dunque un po’ sorprende........

© Tempi


Get it on Google Play