Un soldato inserisce i colpi nel suo caricatore al fronte in Ucraina (Ansa)

Per l’Ucraina si prospetta un fine guerra mai. Le ultime iniziative del governo di Volodymyr Zelensky sul piano politico nazionale e su quello internazionale hanno fatto molto discutere la popolazione e gli alleati. Al centro di un acceso dibattito, in patria, c’è la legge sulla mobilitazione; all’estero, la conferenza di pace che si terrà in Svizzera il 15 e 16 giugno al Buergenstock Resort di Lucerna.

Passa la legge sulla mobilitazione in Ucraina

Giovedì il Parlamento di Kiev ha approvato in seconda lettura la legge sulla mobilitazione, che dovrebbe garantire all’esercito ucraino i rinforzi di cui ha disperato bisogno e che ora attende la firma di Zelensky. L’anno scorso si parlava di 500 mila nuovi coscritti per fronteggiare le forze russe, anche se il nuovo comandante in capo dell’esercito, Oleksandr Syrskyi, ha dichiarato che quel numero è stato «significativamente ridotto».

La legge tocca un argomento molto sensibile nel paese ed è stata rimandata per mesi da Zelensky, che teme la reazione negativa della popolazione. Dopo che una prima versione è stata bocciata come incostituzionale, l’ultima ha spinto i parlamentari a presentare 4.000 emendamenti, la stragrande maggioranza dei quali bocciati.

«Ci mancano soldati»

Il punto più importante, e che ha suscitato le critiche più veementi, è quello che non c’è nella legge: se nella prima versione era stato previsto il congedo dopo un servizio nell’esercito di 36 mesi, in seconda lettura il limite è stato eliminato. Molti membri dell’esercito e le loro famiglie, stremati da due anni di conflitto cruento, facevano affidamento proprio su quell’articolo per continuare a sperare nel futuro.

L’articolo è stato espunto dalla legge in seguito alla richiesta arrivata dal generale Syrskyi, che su Facebook ha scritto: «Non conta quanti aiuti riceviamo e quante armi abbiamo: ci mancano i soldati».

L’esercito ucraino addestra nuovi soldati vicino al fronte, a Donetsk (Ansa)

«L’Ucraina tratta noi soldati come schiavi»

«È un disastro», ha dichiarato all’Afp un soldato di nome Oleksandr. «Quando una persona sa che avrà il congedo combatte in modo diverso. Trattare le persone come schiavi non porterà a nulla di buono». Sergiy Gnezdilov, attivista che ha combattuto nella battaglia di Mariupol, ha definito la giravolta «crudele».

Anche Yuriy Gudymenko, attivista, politico e soldato che ha combattuto nella battaglia di Irpin, ha criticato la legge: «Non punisce a sufficienza i renitenti alla leva né garantisce un compenso adeguato ai nuovi mobilitati», ha dichiarato. «Così i renitenti non faranno che aumentare e molti soldati approfitteranno dei brevi periodi di pausa per scappare».

In origine la legge prevedeva il ritiro del passaporto e il congelamento del conto in banca per chi si rifiutava di servire nell’esercito. Ora la misura è stata ammorbidita e prevede soltanto il ritiro della patente.

La pace senza la Russia

Anche le mosse di Zelensky sul fronte internazionale fanno discutere, questa volta gli alleati. Un centinaio di leader di altrettanti paesi potrebbe partecipare alla conferenza di pace svizzera di giugno. L’obiettivo è ribadire il piano di pace stilato da Kiev, che prevede sostanzialmente il ritiro della Russia dai territori ucraini, Crimea inclusa, e il pagamento dei danni di guerra da parte di Mosca.

Secondo quanto riportato da Repubblica, «l’amministrazione americana avrebbe tentato di dissuadere fino all’ultimo Zelensky dall’andare avanti con l’ipotesi della conferenza di pace», tanto che Joe Biden non ha ancora confermato la sua presenza. Anche la partecipazione della Cina è in dubbio: Pechino, alleato di Mosca, ha sempre detto di sostenere un processo di pace concordato da Ucraina e Russia. Ma non è questo il caso.

A far discutere infatti non è soltanto il piano di pace, irrealistico per quanto giusto in un momento in cui l’Ucraina perde terreno sul campo di battaglia e dopo il fallimento della controffensiva. Ma anche il fatto che la Russia non sia stata invitata al tavolo delle trattative. Sembra davvero improbabile che la fine della guerra passi da Lucerna.

@LeoneGrotti

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Fine guerra mai in Ucraina

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13.04.2024
Un soldato inserisce i colpi nel suo caricatore al fronte in Ucraina (Ansa)

Per l’Ucraina si prospetta un fine guerra mai. Le ultime iniziative del governo di Volodymyr Zelensky sul piano politico nazionale e su quello internazionale hanno fatto molto discutere la popolazione e gli alleati. Al centro di un acceso dibattito, in patria, c’è la legge sulla mobilitazione; all’estero, la conferenza di pace che si terrà in Svizzera il 15 e 16 giugno al Buergenstock Resort di Lucerna.

Passa la legge sulla mobilitazione in Ucraina

Giovedì il Parlamento di Kiev ha approvato in seconda lettura la legge sulla mobilitazione, che dovrebbe garantire all’esercito ucraino i rinforzi di cui ha disperato bisogno e che ora attende la firma di Zelensky. L’anno scorso si parlava di 500 mila nuovi coscritti per fronteggiare le forze russe, anche se il nuovo comandante in capo dell’esercito, Oleksandr Syrskyi, ha dichiarato che quel numero è stato «significativamente ridotto».

La legge tocca un argomento molto sensibile nel paese ed è stata rimandata per mesi da Zelensky,........

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