Il Parlamento europeo vota giovedì l’inserimento dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue (Ansa)

Sulla scorta del voto che in Francia, a inizio marzo, ha iscritto nella Costituzione il diritto all’aborto, giovedì il Parlamento europeo voterà una risoluzione per includere l’interruzione di gravidanza nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. L’eventuale approvazione non basterebbe a modificare la Carta, visto che mancherebbe ancora il necessario (e molto difficile da raggiungere) consenso di tutti i paesi membri. La risoluzione rientra comunque a pieno titolo tra i casi di «gravi violazioni della dignità umana», frutto di «fraintendimenti del concetto di dignità che ne distorcono il significato», appena denunciati dalla Chiesa cattolica nella Dichiarazione Dignitas infinita, pubblicata ieri dalla Congregazione per la dottrina della fede e firmata dal cardinale Victor Manuel Fernandez.

La dignità dell’essere umano è ontologica

La Dichiarazione, che ha richiesto cinque anni di lavoro, afferma alla luce della ragione e della Rivelazione che la dignità dell’essere umano è innanzitutto «ontologica», compete quindi all’essere umano in quanto tale e non dipende dalle sue condizioni di vita, dalle sue qualità, dalla sua moralità o dalle sue capacità attuali.

Perciò, «anche se, a causa di vari limiti o condizioni, non è in grado di mettere in atto queste capacità, la persona sussiste sempre come “sostanza individuale” con tutta la sua inalienabile dignità. Questo si verifica, per esempio, in un bambino ancora nato, in una persona priva di sensi, in un anziano in agonia», si legge nel documento.

La fede aiuta la ragione

Inoltre, precisa Dignitas infinita, «la dignità si riferisce non solo all’anima, ma alla persona come unità inscindibile, e dunque inerisce anche al suo corpo, il quale partecipa a suo modo all’essere immagine di Dio della persona umana».

Quella della Chiesa cattolica e della religione potrebbe apparire un’intrusione indebita in una discussione che dovrebbe attenere solamente alla ragione. Ma come si ricorda nella Dichiarazione, per quanto la ragione sia pienamente in grado di cogliere autonomamente il corretto significato e le implicazioni dell’inalienabile dignità umana di ogni persona, come evidenziava Benedetto XVI la fede può esserle di grande aiuto.

«Senza il correttivo fornito dalla religione, infatti, anche la ragione può cadere preda di distorsioni, come avviene quando essa è manipolata dall’ideologia, o applicata in modo parziale, che non tiene conto pienamente della dignità della persona umana», affermava papa Ratzinger a Westminter nel 2010. «Fu questo uso distorto della ragione, in fin dei conti, che diede origine al commercio degli schiavi e poi a molti altri mali sociali, non da ultimo le ideologie totalitarie del ventesimo secolo».

Aborto, eutanasia, gender, utero in affitto

È a partire da questi principi e dalla consapevolezza che «l’essere umano deve cercare di vivere all’altezza della propria dignità», che la Dichiarazione, senza pretesa di esaustività, elenca «alcune gravi violazioni della dignità umana»: il dramma della povertà, la guerra, il travaglio dei migranti, la tratta delle persone, abusi sessuali, le violenze contro le donne, aborto, maternità surrogata, eutanasia e suicidio assistito, scarto dei diversamente abili, teoria del gender, cambio di sesso e violenza digitale.

Per quanto riguarda l’aborto, che il Parlamento europeo vorrebbe erigere giovedì a «diritto umano», in Dignitas infinita si ricorda con san Giovanni Paolo II che «fra tutti i delitti che l’uomo può compiere contro la vita, l’aborto procurato presenta caratteristiche che lo rendono particolarmente grave e deprecabile», scriveva in Evangelium Vitae. «Proprio nel caso dell’aborto si registra la diffusione di una terminologia ambigua, come quella di “interruzione della gravidanza”, che tende a nasconderne la vera natura e ad attenuarne la gravità nell’opinione pubblica. Forse questo fenomeno linguistico è esso stesso sintomo di un disagio delle coscienze».

Il testo della Dichiarazione riprende anche il passaggio della Evangelii Gaudium nel quale papa Francesco afferma che «i bambini nascituri sono così “i più indifesi e innocenti di tutti, ai quali oggi si vuole negare la dignità umana al fine di poterne fare quello che si vuole, togliendo loro la vita e promuovendo legislazioni in modo che nessuno possa impedirlo”. Si dovrà, pertanto, affermare con ogni forza e chiarezza, anche nel nostro tempo, che “questa difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano”».

Papa Francesco saluta un bambino durante l’udienza generale (Ansa)

No a suicidio assistito e maternità surrogata

Nella Dichiarazione la Chiesa condanna con forza anche la maternità surrogata, «attraverso la quale il bambino, immensamente degno, diventa un mero oggetto», mentre la donna «si distacca del figlio che cresce in lei e diventa un semplice mezzo asservito al guadagno o al desiderio arbitrario di altri».

Anche le leggi che autorizzano eutanasia e suicidio assistito vengono accusate da Dignitas infinita di utilizzare «un concetto errato di dignità umana per rivolgerlo contro la vita stessa». L’eutanasia non può mai «essere coerente con il rispetto della dignità della persona umana» perché «la sofferenza non fa perdere al malato la dignità che gli è propria». Non esistono, si legge ancora, «condizioni mancando le quali la vita umana smette di essere degnamente tale e perciò può essere soppressa»: «Aiutare il suicida a togliersi la vita è, pertanto, un’oggettiva offesa contro la dignità della persona che lo chiede, anche se si compisse così un suo desiderio».

L’ideologia del gender e del cambio di sesso

La Chiesa ribadisce poi che la teoria del gender, che si fa «pensiero unico» da imporre ai bambini, è «inaccettabile» perché «vuole negare la più grande possibile tra le differenze esistenti tra gli esseri viventi: quella sessuale». Modificare a piacimento la propria identità significa «cedere all’antichissima tentazione dell’essere umano che si fa Dio ed entrare in concorrenza con il vero Dio dell’amore».

Proprio perché «il rispetto del proprio corpo e di quello degli altri è essenziale davanti al proliferare ed alle pretese di nuovi diritti avanzate dalla teoria del gender», la Chiesa condanna anche il cambio di sesso:

«La dignità del corpo non può essere considerata inferiore a quella della persona in quanto tale. (…) Costituendo l’essere della persona, anima e corpo partecipano di quella dignità che connota ogni essere umano. (…) Qualsiasi intervento di cambio di sesso, di norma, rischia di minacciare la dignità unica che la persona ha ricevuto fin dal momento del concepimento».

Il grave errore del Parlamento europeo

Votazioni come quelle programmate per giovedì al Parlamento europeo dimostrano che non bisogna guardare lontano dall’Occidente per trovare esempi di violazioni della dignità umana e che, come afferma ancora la Chiesa, tale concetto «a volte, viene usato in modo abusivo anche per giustificare una moltiplicazione arbitraria di nuovi diritti, molti dei quali spesso in contrasto con quelli originalmente definiti e non di rado posti in contrasto con il diritto fondamentale della vita, come se si dovesse garantire la capacità di esprimere e di realizzare ogni preferenza individuale o desiderio soggettivo».

Prima di votare, i parlamentari europei farebbero meglio a leggere con attenzione la Dichiarazione della Congregazione per la dottrina della fede: «La dignità umana non può essere basata su standard meramente individuali né identificata con il solo benessere psicofisico dell’individuo. La difesa della dignità dell’essere umano è fondata, invece, su esigenze costitutive della natura umana, che non dipendono né dall’arbitrio individuale né dal riconoscimento sociale. I doveri che scaturiscono dal riconoscimento della dignità dell’altro e i corrispondenti diritti che ne derivano hanno dunque un contenuto concreto ed oggettivo, fondato sulla comune natura umana. Senza un tale riferimento oggettivo, il concetto di dignità viene di fatto assoggettato ai più diversi arbitrii, nonché agli interessi di potere».

@LeoneGrotti

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L’Ue ascolti il Papa: l’aborto non è un diritto e viola la dignità umana

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09.04.2024
Il Parlamento europeo vota giovedì l’inserimento dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue (Ansa)

Sulla scorta del voto che in Francia, a inizio marzo, ha iscritto nella Costituzione il diritto all’aborto, giovedì il Parlamento europeo voterà una risoluzione per includere l’interruzione di gravidanza nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. L’eventuale approvazione non basterebbe a modificare la Carta, visto che mancherebbe ancora il necessario (e molto difficile da raggiungere) consenso di tutti i paesi membri. La risoluzione rientra comunque a pieno titolo tra i casi di «gravi violazioni della dignità umana», frutto di «fraintendimenti del concetto di dignità che ne distorcono il significato», appena denunciati dalla Chiesa cattolica nella Dichiarazione Dignitas infinita, pubblicata ieri dalla Congregazione per la dottrina della fede e firmata dal cardinale Victor Manuel Fernandez.

La dignità dell’essere umano è ontologica

La Dichiarazione, che ha richiesto cinque anni di lavoro, afferma alla luce della ragione e della Rivelazione che la dignità dell’essere umano è innanzitutto «ontologica», compete quindi all’essere umano in quanto tale e non dipende dalle sue condizioni di vita, dalle sue qualità, dalla sua moralità o dalle sue capacità attuali.

Perciò, «anche se, a causa di vari limiti o condizioni, non è in grado di mettere in atto queste capacità, la persona sussiste sempre come “sostanza individuale” con tutta la sua inalienabile dignità. Questo si verifica, per esempio, in un bambino ancora nato, in una persona priva di sensi, in un anziano in agonia», si legge nel documento.

La fede aiuta la ragione

Inoltre, precisa Dignitas infinita, «la dignità si riferisce non solo all’anima, ma alla persona come unità inscindibile, e dunque inerisce anche al suo corpo, il quale partecipa a suo modo all’essere immagine di Dio della persona umana».

Quella della Chiesa cattolica e della religione potrebbe apparire un’intrusione indebita in una discussione che........

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