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I russi continuano ad avanzare nell’est dell’Ucraina, dopo la conquista di Avdiivka. Procedono lentamente, ma costantemente. La caduta di alcuni piccoli villaggi sulla nuova linea del fronte ha spalancato all’esercito di Mosca la strada per la città di Chasiv Yar, porta di accesso all’importante centro minerario di Kramatorsk. «I russi mantengono un vantaggio significativo sugli ucraini, hanno più munizioni e soldati», ha indicato il ministro britannico della Difesa in una nota insolitamente negativa. «La situazione è critica», ha ammesso pochi giorni dopo il segretario di Stato americano, Antony Blinken.

Le bombe plananti devastano l’Ucraina

Con 60 miliardi di aiuti militari ancora bloccati al Congresso americano, Kiev, a corto di munizioni e soldati, fa quello che può e scava trincee per reggere all’avanzata russa. Ma senza adeguate difese aeree, le trincee sono inefficaci contro le bombe plananti che i russi utilizzano con sempre maggiore frequenza.

Si tratta di bombe tradizionali da 500, 1.000 e perfino 3.000 tonnellate alle quali l’esercito russo aggiunge un kit di guida e alette che permette di teleguidarle a distanza contro gli obiettivi desiderati. Gli ordigni, che difettano ancora di precisione, vengono sganciati da caccia che volano a 40-50 chilometri di distanza dalla linea del fronte, al riparo dagli apparati anti-aerei dell’Ucraina, e sono in grado di devastare le linee nemiche.

La riconversione degli ordigni è costosa, ma molto più economica rispetto all’utilizzo di un comune missile.

Il fronte può «crollare»

Se tra ottobre 2022 e settembre 2023 i russi hanno conquistato appena 730 chilometri quadrati di territorio ucraino, tanto da far parlare tutti i generali occidentali di «stallo», da ottobre a fine marzo sono già avanzati di 505 chilometri quadrati.

Con 300 mila nuovi soldati russi pronti a essere schierati sul campo di battaglia da Vladimir Putin nei prossimi mesi, alcuni generali ucraini temono che il fronte possa «crollare», come confidato a Politico, e che Mosca possa tentare una grande offensiva per conquistare tutto il Donbass e puntare su Odessa, per togliere a Kiev lo sbocco sul mare.

Zelensky chiama in guerra i ragazzi di 25 anni

È per sventare questa eventualità che il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato dopo quasi un anno dall’approvazione della legge in Parlamento l’abbassamento dell’età di leva da 27 a 25 anni, introducendo allo stesso tempo la notifica elettronica dell’avviso di mobilitazione per scovare i renitenti, come fatto un anno fa dalla Russia, ed eliminando l’esenzione medica per i “parzialmente idonei”.

La mossa è altamente impopolare in Ucraina e potrebbe essere seguita, entro la fine del mese, dall’approvazione da parte del Parlamento di una nuova mobilitazione. L’obiettivo di entrambe le misure è quello di fornire almeno 300 mila nuovi soldati all’esercito ucraino.

La legge dovrebbe passare anche se cresce la frustrazione e la divisione tra i parlamentari, irritati dalla centralizzazione del potere nelle mani del presidente, secondo quanto riportato dal Kyiv Independent. «C’è la sensazione che il Parlamento sia il capro espiatorio per tutto ciò che di sbagliato succede nel paese, ma è ingiusto», dichiara Dmytro Natalukha, membro di Servitore del popolo, il partito di maggioranza guidato da Zelensky.

Addestramento militare in Ucraina per i più giovani (Ansa)

Neanche la Lituania vuole combattere con Kiev

Le divisioni interne al paese fanno il paio con quelle degli alleati occidentali di Kiev. L’istituzione in seno alla Nato di un fondo da 100 miliardi per devolvere aiuti all’Ucraina senza attendere gli Usa, come suggerito dal segretario generale Jens Stoltenberg, non è stata ancora discussa e non riscuote l’entusiasmo di tutti gli alleati.

Anche la provocazione di Emmanuel Macron di inviare soldati al fronte è caduta nel vuoto. Perfino un paese baltico come la Lituania, tra i più munifici verso Kiev e tra i più importanti sostenitori della necessità di fermare Putin prima che sia troppo tardi, è contrario. Secondo un recente sondaggio di Vilmorus, solo il 15 per cento dei lituani è favorevole a inviare truppe in Ucraina e solo a patto che lo facciano anche gli altri alleati. La Nato, però, ha recentemente confermato che non ha intenzione di affrontare direttamente la Russia.

Donbass alla Russia e Ucraina nella Nato

Di fronte alle difficoltà interne ed esterne, la maggioranza degli ucraini è sempre più negativa sull’esito del conflitto. Secondo un sondaggio dell’Iri del 4 aprile, appena il 45 per cento degli ucraini pensa che l’Ucraina possa riconquistare tutti i suoi territori, Crimea inclusa, contro il 74 per cento che lo credeva possibile nel febbraio 2023.

Sembrano pensarlo anche molti paesi europei se è vero, come scrive Repubblica, che tra le ipotesi più spesso citate nelle cancellerie europee per porre fine al conflitto nel 2025 c’è l’ingresso dell’Ucraina nella Nato in cambio della Crimea e parte delle province annesse illegalmente dal Cremlino. Uno scenario drammatico ma possibile, visto che nessuno dei due paesi sembra riuscire a prevalere in modo decisivo sul terreno.

@LeoneGrotti

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Nessuno vuole morire per Kiev

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07.04.2024
Una giovane recluta dell’esercito fa l’addestramento in Ucraina (Ansa) @media only screen and (min-width: 501px) { .align_atf_banner{ float:left; } }

I russi continuano ad avanzare nell’est dell’Ucraina, dopo la conquista di Avdiivka. Procedono lentamente, ma costantemente. La caduta di alcuni piccoli villaggi sulla nuova linea del fronte ha spalancato all’esercito di Mosca la strada per la città di Chasiv Yar, porta di accesso all’importante centro minerario di Kramatorsk. «I russi mantengono un vantaggio significativo sugli ucraini, hanno più munizioni e soldati», ha indicato il ministro britannico della Difesa in una nota insolitamente negativa. «La situazione è critica», ha ammesso pochi giorni dopo il segretario di Stato americano, Antony Blinken.

Le bombe plananti devastano l’Ucraina

Con 60 miliardi di aiuti militari ancora bloccati al Congresso americano, Kiev, a corto di munizioni e soldati, fa quello che può e scava trincee per reggere all’avanzata russa. Ma senza adeguate difese aeree, le trincee sono inefficaci contro le bombe plananti che i russi utilizzano con sempre maggiore frequenza.

Si tratta di bombe tradizionali da 500, 1.000 e perfino 3.000 tonnellate alle quali l’esercito russo aggiunge un kit di guida e alette che permette di teleguidarle a distanza contro gli obiettivi desiderati. Gli........

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