TRENTO. L’olio di pesce è uno degli integratori più utilizzati, sia in prevenzione che in terapia. È la principale fonte di omega 3, e in particolare di Epa (acido eicosapentaenoico) e Dha (acido docosaesaenoico), essenziali per la salute. Questi acidi grassi possono essere sintetizzati dall’organismo umano a partire dall’acido alfa linoleico (Ala), abbondante nelle noci, nell’olio di soia o di canapa e nei semi di lino.

Nell’anziano, sotto stress cronico, in presenza di tumori o malattie croniche o di dieta inadeguata, questo processo di produzione interno degli omega 3 non funziona a sufficienza. Diventa quindi fondamentale introdurli con una dieta mirata.

Le fonti principali di omega 3 sono i pesci azzurri di piccola o grande taglia, sardine, aringhe, merluzzo, salmone, tonno, sgombro. Questi accumulano gli omega 3 nei loro tessuti assorbendoli dalle microalghe o da altri animali di cui si nutrono.

Si consiglia di non consumare come fonte solo tonno o pesce spada, in quanto i pesci più grandi spesso accumulano oltre a omega 3 anche altre sostanze o metalli tossici come il mercurio. Per evitare presenza di contaminanti, si consiglia, come per ogni integratore, l’utilizzo di prodotti di qualità, testati e certificati.

Per i vegani ci sono integratori di omega 3 che derivano dalle alghe.

Olio di pesce e colesterolo

Una delle prime applicazioni dell’olio di pesce, pertanto tra le più studiate, è stata quella relativa al controllo di colesterolo e trigliceridi. Il consumo di olio di pesce a 3-4 grammi al giorno, porta alla riduzione di circa il 20% della contrazione dei trigliceridi nel sangue, e in minor misura del colesterolo. Questa proprietà, associata all’azione antinfiammatoria del colesterolo, giustifica la sua efficacia contro l’arteriosclerosi e le sue complicanze, in particolare le malattie cardiovascolari.

Come antinfiammatorio

L’effetto antinfiammatorio è dimostrato, e ne giustifica la sua azione, sia nelle malattie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa, che nelle malattie reumatiche come l’artrite reumatoide e simili, o l’artrosi. Nella psoriasi l'uso di olio di pesce contribuisce a ridurre la gravità delle lesioni cutanee e ne previene le complicanze.

Associato alla chemioterapia

Diversi studi non solo mettono in evidenza l’azione protettiva degli omega 3 su alcuni tipi di tumori, ma anche come questi acidi grassi siano in grado di ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia aumentandone l’effetto terapeutico.

E sul sistema nervoso?

Considerando che la maggior parte della membrana delle cellule è costituita da grassi, e che gli omega 3 tendono a tenere queste membrane fluide ed efficienti, si capisce come queste sostanze siano fondamentali per l’efficienza del sistema nervoso. Diversi studi evidenziano come l’uso prolungato di olio di pesce protegge il sistema nervoso e rallenta il decadimento delle funzioni cognitive e mnemoniche in pazienti affetti da patologie come l’Alzheimer o la sclerosi multipla.

Molto interessante l’effetto antidepressivo degli omega 3, particolarmente in associazione con le classiche terapie antidepressive farmacologiche o naturali, come con iperico o estratti di zafferano. Importante l’azione positiva sui sintomi cognitivi e comportamentali (memoria, agitazione, ...) nei bambini con Adhd, iperattività e deficit di attenzione, carenti di omega 3.

E nello sport?

In ambito sportivo l’olio di pesce si è rivelato utile nella prevenzione delle lesioni muscolari legate all’esercizio fisico intenso e prolungato, riducendo quindi il rischio di infortuni e favorendo il recupero.

Quanto devo prenderne?

Come preventivo generale, 1 grammo al giorno è sufficiente. Dosaggi più alti per normalizzare i trigliceridi e per prevenire malattie cardiovascolari o le malattie infiammatorie. Attenzione ai dosaggi. L’olio di pesce è efficace nella prevenzione delle aritmie, come la fibrillazione atriale. Un dosaggio eccessivo ne incrementa invece il rischio. Quindi, evitare assunzioni elevate e prolungate se non sotto controllo medico. Questo rischio si è verificato più per i prodotti a base di olio di pesce modificato che per il prodotto naturale, ma meglio essere prudenti. Per averne i miglior effetti è fondamentale modificare la dieta associando precursori come noci o semi di lino, riducendo alimenti ad azione infiammatoria e favorenti l’aterosclerosi.

Fabio Diana

Specialista in Medicina interna e Medicina dello sport

www.fabiodiana.it

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I benefici dell’olio di pesce

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12.12.2023

TRENTO. L’olio di pesce è uno degli integratori più utilizzati, sia in prevenzione che in terapia. È la principale fonte di omega 3, e in particolare di Epa (acido eicosapentaenoico) e Dha (acido docosaesaenoico), essenziali per la salute. Questi acidi grassi possono essere sintetizzati dall’organismo umano a partire dall’acido alfa linoleico (Ala), abbondante nelle noci, nell’olio di soia o di canapa e nei semi di lino.

Nell’anziano, sotto stress cronico, in presenza di tumori o malattie croniche o di dieta inadeguata, questo processo di produzione interno degli omega 3 non funziona a sufficienza. Diventa quindi fondamentale introdurli con una dieta mirata.

Le fonti principali di omega 3 sono i pesci azzurri di piccola o grande taglia, sardine, aringhe, merluzzo, salmone, tonno, sgombro. Questi accumulano gli omega 3 nei loro tessuti assorbendoli dalle microalghe o da altri animali di cui si nutrono.

Si consiglia di non consumare come fonte solo tonno o pesce spada, in quanto i pesci più grandi spesso accumulano oltre a omega 3 anche altre sostanze o metalli tossici come il mercurio. Per evitare presenza di contaminanti, si........

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